Wally Serra. Radicati - Eradicati
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© Wally Serra
Dal 06 Febbraio 2016 al 03 Marzo 2016
Genova
Luogo: Museoteatro della Commenda di Prè
Indirizzo: piazza della Commenda
Orari: da martedì a venerdì 10-17; sabato, domenica e festivi 10-19
Curatori: Cristina Scardovi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 010 5573681
Sito ufficiale: http://www.museidigenova.it/
Sabato 6 febbraio alle ore 17, inaugurazione della mostra personale dell’artista Wally Serra “Radicati-Eradicati” nel Museoteatro della Commenda di Prè secondo piano, intervengono insieme all’artista Marina Mannucci Relazioni Esterne Mu.MA e Cristina Scardovi regista televisiva Rai.
In esposizione oltre venti opere, dipinti, sculture e rilievi, sul tema esistenziale del radicamento – sradicamento. Alberi che assumono fattezze umane. Ritratti nel loro continuo staccarsi e ricongiungersi al cielo, non ancora alberi, non più uomini. Esseri coraggiosi che non soccombono.
Wally Serra ha scelto come spazio espositivo l’antico ospitale della Commenda di Prè, per la sua severa bellezza e perché questo gioiello medievale di singolare bellezza nato per dare ospitalità e assistenza a pellegrini e viandanti è in sintonia con le sue suggestive opere. Opere che riflettono sul passaggio della gente sdradicata in cerca di nuove radici, eternità di un tema che è vicino anche al Galata Museo del Mare con il suo padiglione dedicato a Memorie e Migrazioni.
Per Cristina Scardovi, la pittura di Wally Serra rappresenta “alberi che assumono fattezze umane, corpi in procinto di lasciare il tronco dal quale hanno preso vita, e che di quel tronco conservano le tracce, e le radici. Uomini che diventano pianta, ramo, fogliame, e andranno a nutrirsi di una nuova linfa. Queste figure non ancora albero, non più uomo, sono ritratti nel loro continuo staccarsi e ricongiungersi dalla terra al cielo.
Non si vive senza radici, e questa produzione di Wally Serra ce lo conferma. Il contatto con la Terra rendeva invincibile il gigante Anteo, che morì lottando con Ercole perchè lo tenne sollevato, impedendogli di posarsi al suolo per ricevere nuova forza. L’albero prende vita dalla terra, dove affonda le radici, ma anche dal sole, dall’aria, dall’acqua. Questi alberi antropomorfi, queste creature dai lunghi arti nodosi, continuano a vivere anche eradicati, fuori dall’humus. Precipitano, camminano, cadono, si rialzano, salvati dalla morte mentre si protendono verso il cielo. Hanno ancora le loro radici, con le quali sembrano fluttuare, nella sospensione dolorosa che succede al distacco, vagare per affidarsi all’aria, all’acqua, al sole, tornare alla terra. Sono esseri coraggiosi, che vincono la paura e la desolazione, e non soccombono.”
Per Germano Beringheli “la pittura - adoperata gestualmente con sottolineate evidenze di natura espressionistico-informale e intenzionata a corrispondenze sismografiche della quotidianità esistenziale contemporanea - serve a Wally Serra per comunicare, attraverso immagini incisivamente emblematiche, la personale visione del mondo. Che, nelle opere recenti, quando l'autrice rifugge i luoghi comuni, soprattutto, le radicalità, più che note, di certi effetti kokoschkiani, appare di una tensione non comune, caratterizzata dalla densità dell'impasto cromatico e dalla plasticità simbolica delle figure.”
L'autrice - Wally Serra - nasce a Genova, dove vive e lavora. Ha allestito varie personali a Genova.
Di lei hanno scritto: G:Beringheli, S. Ricaldone, A. Sartori, G. Scorza, C. Scardovi. Hanno scritto inoltre: Il Secolo XIX, Il Lavoro, Il Corriere Della Sera, Il Corriere Mercantile, Exib-Art. È presente nel Dizionario Artisti Liguri 1991-94-95-2001-2005-2013. 2003 segnalata al Premio Espoarte -Arteam- Intern. Albisola Marina. 2004 partecipa alla mostra “Verità e Dubbio” (Biennale di Poesia di Alessandria). 2004 Libri mai visti -Vaca Russi - Ravenna
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