RiVisitazioni. Burri incontra Piero della Francesca
Dal 31 Ottobre 2014 al 12 Marzo 2014
Sansepolcro | Arezzo
Luogo: Pinacoteca Civica
Indirizzo: via Niccolò Aggiunti 65
Curatori: Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
Enti promotori:
- Associazione Sbandieratori di Sansepolcro
- Pinacoteca Civica
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 5, 10-18 anni € 3, gratuito under 10
Telefono per informazioni: +39 0575 732218
E-Mail info: museocivico@comune.sansepolcro.ar.it
Sito ufficiale: http://www.museocivicosansepolcro.it
Finalmente, per la prima volta in assoluto nella storia, giacciono sotto lo stesso tetto l’uno accanto all’altro, in un abbraccio ideale tra rinascimento e contemporaneo, Piero della Francesca (Sansepolcro 1416 circa -1492) e Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995). L’occasione di riunire presso il museo civico di Sansepolcro due tra i più grandi rappresentanti della storia dell’arte mondiale, è data dal centenario della morte di Burri e questa mostra nella città natale del maestro della luce, dal titolo “Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca”, è il primo dei grandi eventi che ne celebra in Italia l’anniversario.
La mostra, che si inaugurerà a Sansepolcro il prossimo 31 ottobre alle 18 e proseguirà fino al 12 marzo, offre ai visitatori l’eccezionale opportunità di scoprire l’inedito rapporto tra i due “rivoluzionari e misteriosi artisti”, nati a pochi chilometri l’uno dall’altro ma lontani 500 anni di storia: “Il rapporto tra la pittura di Burri e quella di Piero della Francesca – chiarisce Bruno Corà, che della mostra è curatore insieme allo staff scientifico della Fondazione Burri - deve essere inteso idealmente per condivisione di registri, quali l'equilibrio delle forme e dello spazio, la tensione geometrica, il respiro classico e un forte amore per i luoghi natali”.
L'evento, ideato dal biturgense Riccardo Lorenzi, a cura della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri , è promosso dall’Associazione Sbandieratori di Sansepolcro e dalla Pinacoteca Civica, il patrocinio dei Comuni di Sansepolcro e di Città di Castello e il fondamentale contributo degli sponsor privati di aziende della Valtiberina umbra e toscana e non solo. Main sponsors sono infatti Tiber Pack e Vimer, con il sostegno di Lino Service, Banca Mediolanum e Umbraplast insieme a Bma Maglificio, Donati Legnami e Banca di Anghiari e Stia. Alla preparazione della manifestazione hanno dato il loro attivo contributo la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico della Provincia di Arezzo.
“La genesi della mostra è stata travagliata ma oggi la soddisfazione di essere riusciti in un’impresa quasi impossibile è grandissima – spiega il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani – Questo risultato conferma che il dialogo e la collaborazione tra istituzioni, in particolare la Fondazione Palazzo Albizzini, Comune di Città di Castello e Comune di Sansepolcro, e sponsor privati, senza i quali non sarebbe stata possibile, crea una sinergia potente e rende reali e concrete grandi idee. L’incontro tra questi due grandi maestri che hanno enormemente incrementato il prestigio artistico dell’arte italiana nel mondo e che condividono, pur distanti tra loro 500 anni, un grande amore per la Valtiberina, la valle incantata attraversata dal Tevere, è finalmente diventato realtà. Devo quindi ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel progetto e hanno aiutato a rendere disponibile ai visitatori del nostro museo questa eccezionale opportunità.”
In occasione dell’esposizione è prevista la preparazione di un catalogo che, oltre a raccogliere le immagini delle opere in mostra, reca alcuni significativi saggi storico-critici di Carlo Bertelli, Bruno Corà e Chiara Sarteanesi relativi all’importante scadenza con le fotografie di Riccardo Lorenzi.
Le opere di Burri esposte nel Museo Civico nella sala accanto a quella che ospita la Resurrezione (1458 circa) sono il Sacco e Verde (1956) Rosso plastica (1962) Grande Bianco Cretto (1974) e Cellotex (1975). Nella stessa sala della Resurrezione, al tempo di Piero la sala dei Conservatori del Popolo, anche il San Ludovico (1460), il San Giuliano (1454 circa).
Ulteriore eccezionale opportunità per i visitatori quella di vedere ad altezza uomo e pochissima distanza, le 12 tavole che compongono il Polittico della Misericordia (1444-1464) in un’ ulteriore sala della pinacoteca. Per permettere infatti la realizzazione di alcuni lavori di miglioramento sismico si è reso necessario mettere l’opera in sicurezza e l’originale provvisorio allestimento colloca le tavole su una struttura nel centro della stanza, permettendone una visione da un’eccezionale punto di vista, quasi ad altezza uomo e a poca distanza frontale.
La mostra, che si inaugurerà a Sansepolcro il prossimo 31 ottobre alle 18 e proseguirà fino al 12 marzo, offre ai visitatori l’eccezionale opportunità di scoprire l’inedito rapporto tra i due “rivoluzionari e misteriosi artisti”, nati a pochi chilometri l’uno dall’altro ma lontani 500 anni di storia: “Il rapporto tra la pittura di Burri e quella di Piero della Francesca – chiarisce Bruno Corà, che della mostra è curatore insieme allo staff scientifico della Fondazione Burri - deve essere inteso idealmente per condivisione di registri, quali l'equilibrio delle forme e dello spazio, la tensione geometrica, il respiro classico e un forte amore per i luoghi natali”.
L'evento, ideato dal biturgense Riccardo Lorenzi, a cura della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri , è promosso dall’Associazione Sbandieratori di Sansepolcro e dalla Pinacoteca Civica, il patrocinio dei Comuni di Sansepolcro e di Città di Castello e il fondamentale contributo degli sponsor privati di aziende della Valtiberina umbra e toscana e non solo. Main sponsors sono infatti Tiber Pack e Vimer, con il sostegno di Lino Service, Banca Mediolanum e Umbraplast insieme a Bma Maglificio, Donati Legnami e Banca di Anghiari e Stia. Alla preparazione della manifestazione hanno dato il loro attivo contributo la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico della Provincia di Arezzo.
“La genesi della mostra è stata travagliata ma oggi la soddisfazione di essere riusciti in un’impresa quasi impossibile è grandissima – spiega il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani – Questo risultato conferma che il dialogo e la collaborazione tra istituzioni, in particolare la Fondazione Palazzo Albizzini, Comune di Città di Castello e Comune di Sansepolcro, e sponsor privati, senza i quali non sarebbe stata possibile, crea una sinergia potente e rende reali e concrete grandi idee. L’incontro tra questi due grandi maestri che hanno enormemente incrementato il prestigio artistico dell’arte italiana nel mondo e che condividono, pur distanti tra loro 500 anni, un grande amore per la Valtiberina, la valle incantata attraversata dal Tevere, è finalmente diventato realtà. Devo quindi ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel progetto e hanno aiutato a rendere disponibile ai visitatori del nostro museo questa eccezionale opportunità.”
In occasione dell’esposizione è prevista la preparazione di un catalogo che, oltre a raccogliere le immagini delle opere in mostra, reca alcuni significativi saggi storico-critici di Carlo Bertelli, Bruno Corà e Chiara Sarteanesi relativi all’importante scadenza con le fotografie di Riccardo Lorenzi.
Le opere di Burri esposte nel Museo Civico nella sala accanto a quella che ospita la Resurrezione (1458 circa) sono il Sacco e Verde (1956) Rosso plastica (1962) Grande Bianco Cretto (1974) e Cellotex (1975). Nella stessa sala della Resurrezione, al tempo di Piero la sala dei Conservatori del Popolo, anche il San Ludovico (1460), il San Giuliano (1454 circa).
Ulteriore eccezionale opportunità per i visitatori quella di vedere ad altezza uomo e pochissima distanza, le 12 tavole che compongono il Polittico della Misericordia (1444-1464) in un’ ulteriore sala della pinacoteca. Per permettere infatti la realizzazione di alcuni lavori di miglioramento sismico si è reso necessario mettere l’opera in sicurezza e l’originale provvisorio allestimento colloca le tavole su una struttura nel centro della stanza, permettendone una visione da un’eccezionale punto di vista, quasi ad altezza uomo e a poca distanza frontale.
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