Rembrandt in una storia meravigliosa

Rembrandt van Rijn, Autoritratto Giovanile, 1628 circa, olio su tavola. Rijksmuseum, Amsterdam

 

Dal 09 Luglio 2021 al 01 Novembre 2021

Bergamo

Luogo: Accademia Carrara Bergamo

Indirizzo: Piazza Giacomo Carrara 82

Orari: lunedì 9.30 >13.30 martedì chiuso mercoledì e giovedì 15.00 > 19.00 venerdì 15.00 > 20.30* sabato 10.00 > 20.30 domenica 10.00 > 19.00. Dal 13/09 venerdì 10.00 > 19.00. Apertura straordinaria giovedì 26 agosto: ore 10.00 > 19.00. Prenotazione consigliata

Curatori: M. Cristina Rodeschini e Paolo Plebani

Prolungata: fino al 1 novembre 2021

Costo del biglietto: ntero 10€ | ridotto 8€ dal 9.07 al 28.10.2021 ridotto speciale per tutti i residenti ad Albino 5 €* dal 9.07 al 31.12.2021 ridotto speciale per tutti i residenti a Vaprio D’Adda 5 €* *mostrando presso la biglietteria del museo un documento che attesti la residenza, in corso di validità

Telefono per informazioni: +39 328 1721727

E-Mail info: prenotazioni@lacarrara.it

Sito ufficiale: http://rembrandtabergamo.com


Rembrandt scrutò la propria immagine per tutta la vita. L’autoritratto divenne il luogo poetico e tecnico nel quale fissare caratteri linguistici e umani nel loro mutare. È stato giustamente sottolineato, data l’ampiezza del repertorio ricco di più di ottanta esemplari tra grafica e pittura, che la serie degli autoritratti, seguendo il corso di tutta la sua vita, dalla giovinezza alla vecchiaia, traccia una fedele biografia per immagini. La superba qualità e il clima pervaso di mistero del piccolo Autoritratto, in cui cogliere l’assoluto dominio della luce, primizia della maturità di Rembrandt, è parso il modo migliore per accendere l’interesse su questo maestro dell’arte europea.
M. Cristina Rodeschini direttore Accademia Carrara Bergamo e Taco Dibbits, direttore Rijksmuseum di Amsterdam
 
Rembrandt in una storia meravigliosa è il progetto espositivo pensato da Accademia Carrara in occasione del prestito dell’Autoritratto giovanile (1628 circa), capolavoro del maestro. Parte della collezione del Rijksmuseum di Amsterdam e prestata sino a oggi raramente, l’opera è uno dei primi autoritratti in cui Rembrandt van Rijn (Leida 1606 – Amsterdam 1669) presenta il proprio volto al di fuori di un più ampio contesto narrativo.

Un appuntamento speciale diventa l’occasione per realizzare una mostra dossier che, attraverso dipinti parte della collezione Carrara di allievi e seguaci di Rembrandt, fiamminghi e italiani, non si limita a dare conto del contesto e della fortuna del secolo d’oro della pittura olandese, ma racconta la storia del museo bergamasco e delle sue opere, svelando il sorprendente potenziale culturale delle raccolte che il museo custodisce.

Una mostra concepita come un vero e proprio tributo a Rembrandt, con due approfondimenti: Nella bottega di Rembrandt e La fortuna europea dell’artista olandese, che mettono l’accento rispettivamente su un nucleo di opere di suoi allievi (Gerbrandt van den Eeckhout, Dirck Dircksz van Santvoort, Nicolaes Maes), e su altre di pittori ispirati dal maestro tra Sei e Settecento (Giuseppe Nogari, Bartolomeo Nazari, Giovanni Benedetto Castiglione).

Le opere della collezione Carrara, ora rilette in una chiave nuova e di respiro internazionale, sono protagoniste di un racconto inedito che diventa per il pubblico un momento di approfondimento nel restituire un’immagine sfaccettata e coinvolgente del museo.
L’opera di Rembrandt e le altre 13 del focus sono esposte in tre sale del primo piano (sale 7, 8 e 9) con un allestimento a cura dello studio De8_Architetti.

Due interventi multimediali, a cura di NEO [Narrative Environments Operas], arricchiscono il percorso espositivo: un ambiente narrativo, proiettato nella sala audiovisivi, si propone di restituire la figura Rembrandt, come artista e come uomo, attraverso un racconto in prima persona, elaborato a partire da ciò che è storicamente noto; in prossimità dell’Autoritratto giovanile, un secondo contenuto multimediale ripercorre la vita del maestro mostrando i suoi autoritratti in sequenza: un’occasione per apprezzare l’evoluzione del modo di rappresentarsi, tanto nella postura e nell’illuminazione, quanto nella resa materica.

Una vera e propria ossessione quella di Rembrandt per il proprio volto, e per i significati che attraverso quell’immagine riusciva a veicolare, eludendo (come sempre ha fatto) i confini del genere. Un volto che ben presto i suoi contemporanei – in modo non dissimile da noi – impararono a riconoscere. […] Oltre che alla sua arte, capace di suscitare grandissima ammirazione, è stato anche grazie all’immagine così iconica del suo volto che molti artisti dei secoli successivi sono rimasti così intimamente toccati da Rembrandt e dalla sua arte, tanto da eleggerlo a modello da studiare e a vero e proprio autore-mito, capace di riassumere in sé tutto il senso dell’essere pittori.
Marco Matteo Mascolo, Lo specchio di Rembrandt. L’artista e i suoi autoritratti, entro il 1645 circa, in Rembrandt, Skira Editore.

Rembrandt van Rijn (1606–1669) nasce a Leida, figlio di un mugnaio. Dopo aver concluso gli studi primari, i suoi genitori lo iscrivono all’Università di Leida. Rembrandt abbandona presto l’università per divenire apprendista pittore presso la bottega di Jacob van Swanenburch a Leida, per poi passare presso quella di Pieter Lastman ad Amsterdam. Tornato a Leida, inizia a lavorare come artista indipendente con Jan Lievens. In questa fase, dipinge principalmente scene bibliche con uno stile preciso e colori vibranti. Nel 1631 si trasferisce ad Amsterdam dove riceve numerose commissioni per ritratti. Tra i suoi principali allievi: Ferdinand Bol, Govert Flinck e Carel Fabritius. In questo periodo, Rembrandt sviluppa un potente chiaroscuro, una pennellata più sciolta e una maggiore drammaticità. Si concentra maggiormente sulle scene storiche, e produce numerose incisioni e disegni. Nel 1634 Rembrandt sposa Saskia Uylenburgh, da cui ha un figlio, Titus, nel 1641. Un anno dopo Saskia muore. Negli anni trenta il suo successo è al culmine. In un rapido succedersi di avvenimenti è costretto a vendere la sua casa e le sue proprietà. Muore nel 1669 e viene sepolto presso la Westkerk di Amsterdam.

UNA STORIA MERAVIGLIOSA
La prossima mostra, prevista presso Bund One Art Museum di Shanghai (da agosto 2021), dedicata a un importante corpus di opere della collezione della Carrara e organizzata con Arthemisia, progetto condiviso con le più importanti istituzioni nazionali e internazionali, permette ad Accademia Carrara di ripresentarsi, a Bergamo, sotto una nuova veste. Accanto al focus dedicato a Rembrandt (sale 7-8-9), gli spazi del museo saranno infatti arricchiti di opere normalmente non esposte, con vari approfondimenti tematici.

Vengono svelati alcuni preziosi manufatti, un’operazione condotta con l’intento di arricchire il percorso museale, un appuntamento che presenta delle assolute novità. Vengono sviluppati numerosi focus che, utilizzando il patrimonio del museo in senso esteso (dipinti, disegni, incisioni, oggetti, arti applicate, fotografie storiche), raccontano la storia della Carrara da differenti punti di vista. Una narrazione per temi moderna ed emozionante. Una vera e propria installazione diffusa che entra negli spazi con eleganza e leggerezza.

La novità e insieme la congruità dei nuovi argomenti trattati nel percorso espositivo è in armonia con l’assetto dell’attuale ordinamento cronologico e per aree geografiche. La Carrara, come noto, deve molto ai collezionisti che nei secoli hanno voluto condividere la loro passione per l’arte, donando alla comunità il frutto della loro conoscenza, per questo buona parte degli approfondimenti sono dedicati a loro: Giacomo Carrara, fondatore del museo (sala 1); Guglielmo Lochis (sala 2); Giovanni Morelli (sala 4); Gabriella Levi Sottocasa, con alcuni esemplari della sua raccolta di ventagli (sala 21); Luigi Franconi, con le incisioni di Giovanni Fattori: (sala 28). Insieme ad altri focus indirizzati verso: Ritratti lombardi dell’inizio del secolo XVI (sala 11); Lorenzo Lotto, Pala Martinengo, la ricostruzione (sala 15); Rotelle da parata (sala 18); Fra’ Galgario (sala 20); Evaristo Baschenis (sala 23); Gaspar Van Wittel, Veduta di Vaprio d’Adda (sala 23); Manichino d’accademia (sala 26); Giovanni Fattori (sala 28).

Un prestito eccezionale come lo splendido autoritratto di Rembrandt diventa ancora una volta motivo per scoprire le opere della Carrara, mettendo il grande maestro in dialogo con il nostro patrimonio pubblico. Scambi di questo tipo, oltre a confermare la dimensione internazionale del museo, sono strumenti fondamentali per costruire progetti espositivi dedicati, capaci di offrire uno sguardo nuovo e trasversale alle sue collezioni, rivisitate da punti di vista sempre diversi. Rembrandt diventa così occasione per calarci nella pittura olandese del Seicento, scoprire gli allievi della sua bottega e comprendere la sua influenza in tutta Europa, concentrandosi su quei pittori italiani che meglio hanno appreso la sua lezione. Anche l’allestimento temporaneo che abiterà nei prossimi mesi le sale del museo rivela la straordinaria ricchezza della Carrara, che sembra non esaurire mai le sue sorprese. Come forzieri nascosti, i depositi mettono in luce collezioni di ventagli, raffinati scudi da parata, sorprendenti ritratti su carta di scuola leonardesca, inedite opere di Fattori, Loverini e Baschenis: una collezione sfaccettata, una storia meravigliosa che arricchisce il percorso del museo, una vera scoperta per il pubblico e per gli addetti ai lavori.
Nadia Ghisalberti assessore alla cultura Comune di Bergamo

Percorsi guidati e laboratori

Occhi negli occhi, ritratti e autoritratti

venerdì 9, 16, 23, 30 e sabato 10, 17, 24, 31 luglio ore 19.00
prenotazione obbligatoria: 328 1721727 | prenotazioni@lacarrara.it
Un percorso nel percorso, a partire dall’Autoritratto giovanile di Rembrandt, un’occasione di scoperta intima e psicologica, un momento per incrociare gli sguardi e le storie nascoste nelle opere esposte.

Memorabilia per Rembrandt
sabato 10, 17, 24 luglio ore 17.30
prenotazione obbligatoria: 328 1721727 | prenotazioni@lacarrara.it
Il laboratorio di design partecipato, dedicato ad adulti e ragazzi a partire dai 16 anni, si ispira all’opera di Rembrandt in prestito in Carrara, attraverso la creazione di elaborati sotto la guida dell’artista Clara Luiselli.

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