Archivi Migranti: surrogates from elsewhere

Archivi Migranti: surrogates from elsewhere, Bologna

 

Dal 01 Novembre 2015 al 08 Novembre 2015

Bologna

Luogo: MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna

Indirizzo: via Don Giovanni Minzoni 14

E-Mail info: lanzetti@genderbender.it

Sito ufficiale: http://www.genderbender.it


Esposizione itinerante curata dall’artista americana E. G. Crichton, già ad Amsterdam e San Francisco, porta in città 13 differenti archivi, musei e biblioteche LGBT in una sorta di diaspora degli archivi queer mondiali: un dialogo tra le diverse organizzazioni invitate a inviare archivi che migrano attraversando le frontiere nazionali più facilmente di quanto gli esseri umani realmente possano fare. Per le persone LGBT, le cui tracce sono ancora frequentemente cancellate dalle famiglie, omesse dalla storia ufficiale o semplicemente perdute, questi archivi sono un modo per ricrearsi una genealogia, una storia. Dai British National Archives di Londra all’ungherese Labrisz, una risorsa per ricerche accademiche, ma anche per una vasta gamma di pratiche artistiche e militanti nelle forme emergenti della Archive Art, attraverso la performance, l’immagine in movimento, l’arte visiva. Nell’allestimento proposto, gli archivi viaggianti prendono voce in una conversazione postuma fra oggetti originali dalle collezioni del Cassero e oggetti da altre collezioni, ricreati per l’occasione.
Un progetto di Centro di Documentazione Cassero LGBT Center in collaborazione con Gender Bender Festival, Nosadella.due (Bologna), MAMbo (Bologna), Arts Research Institute and Committee on Research – University of California (Santa Cruz), University of California EAP (Bologna).
Col patrocinio del Comune di Bologna in collaborazione con Ufficio Pari Opportunità e Tutela delle Differenze.

Domenica 1 novembre ore 17.00
Inaugurazione

Lunedì 2 novembre ore 16.00
Visita guidata alla mostra (prenotazione obbligatoria 051.0957214)
ore 18.30
Incontro con E.G.Crichton
Centro di Documentazione “F. Madaschi”
Cassero LGBT Center

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI