David Adika. Table Studies

David Adika, Table Studies, 2015. 7 fotografie a colori, Stampa Inkjet Archival Print, 22.7 x 34 cm

 

Dal 27 Gennaio 2016 al 20 Marzo 2016

Bologna

Luogo: Casa Morandi

Indirizzo: via Fondazza 36

Curatori: Alessia Masi

Enti promotori:

  • Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
  • Con il sostegno dell'Ambasciata di Israele in Italia
  • In collaborazione con Braverman Gallery Tel Aviv

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 051 6496611

E-Mail info: info@mambo-bologna.org

Sito ufficiale: http://www.mambo-bologna.org



Casa Morandi inaugura il 27 gennaio alle 17, in occasione di ART CITY Bologna 2016, un focus espositivo su David Adika, artista israeliano che, con i suoi lavori fotografici, rende omaggio a Giorgio Morandi.
La mostra, dal titolo Table Studies, proseguirà fino al 20 marzo e costituisce l'occasione ideale per presentare le due opere della serie As in Water Face Reflects Face che Adika ha voluto donare al Museo Morandi già nell'aprile 2015.
La ricerca di David Adika prende avvio dalle componenti estetiche e culturali dell'ambiente domestico israeliano e presenta stretti legami con con la sua personale biografia e con la memoria collettiva della società in cui vive, creando uno stretto rapporto tra realtà politica e realtà sociale.
L'artista fotografa antichi oggetti provenienti dalla casa dei suoi genitori, non prima di averli puliti e riportati al loro splendore originario, che successivamente colloca in diverse composizioni, affiancandoli, sovrapponendoli, talvolta su uno specchio, per rifletterli e raddoppiarli.
Secondo le sue stesse parole: “Nella mia opera voglio mostrare la presenza della bellezza e per questo uso strategie di seduzione e di cattura. Cerco nel momento fotografico un evento specifico di bellezza che si realizza nell'atto meccanico che lo fisserà per sempre nella foto”.
La fotografia, dunque, come ricerca della bellezza, come mezzo capace di esprimere seduzione e sensualità anche attraverso oggetti banali come una bottiglia di plastica o un melone, in grado quindi di trasformare l'ordinario in qualcosa di straordinario e speciale infondendo “la bellezza in ogni cosa” e lasciando al visitatore il giudizio estetico, o meglio la possibilità che l'e- stetica, oltre che una questione di bellezza, possa essere messa in relazione allo spazio, all'identità, all'immagine e allo sguardo.
Adika, come numerosi artisti di tutto il mondo, non nasconde il proprio debito nei confronti dell'opera di Morandi, in quanto sintesi di colore, equilibrio, sensibilità e semplicità.
Pertanto, la scelta di esporre una selezione di dieci suoi lavori nella casa di via Fondazza, in cui il maestro bolognese visse e lavorò dal 1910 al 1964, vuole essere un'ulteriore conferma di quanto l'arte di Morandi continui ad essere motivo di ricerca e fonte di ispirazione le nuove generazioni di artisti. È evidente come nelle opere di Adika sia stata interiorizzata la lezione morandiana che si traduce in un accurato studio della composizione e in una profonda indagine del rapporto tra mente e realtà. Ciò che rende davvero straordinario il suo lavoro è la luce, una luce purissima e inedita, che sembra quasi rifiutare l'ombra. Pur allontanandosi dall'icasticità di quella morandiana, Adika la evoca, riuscendo a “scrivere” (da photos graphia = scrittura con la luce) imma- gini solo apparentemente uguali, in perfetta sintonia con le varianti di Morandi.  In Table Studies i piccoli cambiamenti e le sottili variazioni di luce e composizione divengono propedeutici alla costruzione di senso e significato. Viste in sequenza, le opere appaiono come fotogrammi di un procedere filmico che restituiscono ad ogni singolo oggetto un suo particolare valore significativo ed espressivo. Sembrano frammenti di un'azione in movimento, dove lo spo- stamento a volte impercettibile del soggetto, o talvolta la sua scomparsa, si ricompongono in una equilibrata inquadratura dal ritmo orchestrale e dalla forte tensione geometrica.

David Adika è nato a Gerusalemme nel 1970. Vive e lavora a Tel-Aviv-Jaffa.
Sin da bambino ha dimostrato una chiara tendenza verso la bellezza e l'estetica. Il suo rapporto con la fotografia è cominciato negli anni '90, quando a circa 20 anni, entrato in possesso di una Pentax, sentì affiorare il bisogno, sino ad allora latente, di appropriarsi del mondo (oggetti e persone) attraverso il medium fotografico. Nel 1997 si diploma all'Accademia Bezalel di Arte e Design, e nel 2004 ha ricevuto il Master in Belle Arti tramite il programma educativo congiunto della Bezalel Academy of Art and Design e del Programma di Studi Avanzati dell'Università Ebraica. Negli ultimi 15 anni si sono tenute sue mostre personali e ha partecipato a collettive in numerosi musei in Israele e all'estero. 

Orari di apertura della mostra
mercoledì 27 gennaio 2016, inaugurazione: h 17.00 – 19.00 giovedì 28 gennaio 2016: h 14.00 - 18.00
venerdì 29 gennaio 2016: h 12.00 - 20.00
sabato 30 gennaio 2016: h 12.00 - 00.00
domenica 31 gennaio 2016: h 12.00 -20.00
dal 6 febbraio al 20 marzo 2016: sabato e domenica h 14.00 – 18.00.   

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