Gli Angeli, la Pittura e il Novecento Italiano
Osvaldo Licini, Amalassunta su fondo blu, 1950, olio su carta telata, cm 25,5 x 33,35
Dal 7 April 2013 al 20 July 2013
Brescia
Luogo: Galleria Agnellini Arte Moderna
Indirizzo: via A. Soldini 6/A
Orari: da martedì a sabato 10-12.30/ 15.30-19.30
Curatori: Dominique Stella
Telefono per informazioni: +39 030 2944181
E-Mail info: info@agnelliniartemoderna.it
Sito ufficiale: http://www.agnelliniartemoderna.it
Dal 6 aprile al 20 luglio 2013 alla Galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia si terrà la mostra
“Gli Angeli, la Pittura e il Novecento Italiano” a cura di Dominique Stella.
L’esposizione propone una lettura della pittura italiana del ‘900 a partire dalle opere di Licini, Sironi, Morandi, De Chirico, Savinio e Fontana.
Il pretesto sono gli Angeli di Licini, punto di partenza di questa riflessione sul '900 italiano, la cui diversità e ricchezza consente di affermare la sua importanza, spesso minimizzata, nel confronto con i movimenti che si svilupparono contemporaneamente in Francia e Germania. Non meno importanti, infatti, furono le correnti di pensiero che nacquero in quel periodo in Italia, come il Futurismo (1909) e la Metafisica inventata da De Chirico e da Alberto Savinio o la forte impronta artisica che lasciarono Licini o Morandi, le cui opere seppero sfidare la modernità insolente e intellettuale dell’epoca. Grande influenza, inoltre, ebbe l’arte di Fontana, caratterizzata da una forza iconoclasta e quasi mistica.
La pittura in Italia appartiene alla tradizione più remota. Ogni epoca fu segnata da artisti fecondi, testimoni e attori dell’evoluzione dei tempi, delle tecniche e delle mentalità. L’arte spesso precede gli sconvolgimenti maggiori e in Italia il XX secolo si apre sulle esperienze divisioniste che nulla hanno da invidiare all’impressionismo francese. La tecnica di scomposizione dei colori e della luce innova una forma di rappresentazione accademica apportando effetti di luce e costruzione puntinisti che rivestono un carattere meno scientifico di quello richiesto dall’esigenza francese. Infatti, meno attenti agli aspetti scientifici della tecnica, gli artisti italiani favoriscono nelle loro opere il carattere simbolico e l’impegno sociale. Si ammetterà dunque che una forte corrente rinnovatrice anima la scena artistica italiana in questo inizio di secolo che cambierà il mondo.
Gli italiani conservano questa sensibilità che lega la pittura al mondo della poesia e dell’immaginario privilegiando l’arte piuttosto che decretando teorie; essi hanno saputo serbare un legame indefettibile con la tradizione integrando le proteste e le rabbie di generazioni in cerca di rinnovamento. È in questo spirito che operano Mario Sironi (1885- 1961), Giorgio de Chirico (1888- 1978), Alberto Savinio (1891- 1952), Osvaldo Licini (1894- 1958) o Giorgio Morandi (1890- 1964) e più tardi Fontana (1899- 1968). Tutti appartengono a questa epoca che scopre la modernità, caratterizzando lo spirito di un tempo segnato dalle guerre, dalle vittorie o dalle sconfitte che sconvolgono per sempre il nostro universo. La consapevolezza degli artisti italiani di questa epoca, di appartenere a un mondo esaltante ma anche effimero e instabile, conferisce una nostalgia indefinibile a un’arte che rimane in disparte dalle polemiche estetiche ma sposa la causa di un sentire profondo, in favore di un’arte eterna che rende anche conto della complessità dello spirito umano. Parigi rappresenta un polo di attrazione nella vita di questi artisti; tre di loro (de Chirico, Savinio, Licini) vi soggiornano, mentre Morandi non sfugge all’influenza di Matisse o Derain agli esordi della sua opera.
“Gli Angeli, la Pittura e il Novecento Italiano” a cura di Dominique Stella.
L’esposizione propone una lettura della pittura italiana del ‘900 a partire dalle opere di Licini, Sironi, Morandi, De Chirico, Savinio e Fontana.
Il pretesto sono gli Angeli di Licini, punto di partenza di questa riflessione sul '900 italiano, la cui diversità e ricchezza consente di affermare la sua importanza, spesso minimizzata, nel confronto con i movimenti che si svilupparono contemporaneamente in Francia e Germania. Non meno importanti, infatti, furono le correnti di pensiero che nacquero in quel periodo in Italia, come il Futurismo (1909) e la Metafisica inventata da De Chirico e da Alberto Savinio o la forte impronta artisica che lasciarono Licini o Morandi, le cui opere seppero sfidare la modernità insolente e intellettuale dell’epoca. Grande influenza, inoltre, ebbe l’arte di Fontana, caratterizzata da una forza iconoclasta e quasi mistica.
La pittura in Italia appartiene alla tradizione più remota. Ogni epoca fu segnata da artisti fecondi, testimoni e attori dell’evoluzione dei tempi, delle tecniche e delle mentalità. L’arte spesso precede gli sconvolgimenti maggiori e in Italia il XX secolo si apre sulle esperienze divisioniste che nulla hanno da invidiare all’impressionismo francese. La tecnica di scomposizione dei colori e della luce innova una forma di rappresentazione accademica apportando effetti di luce e costruzione puntinisti che rivestono un carattere meno scientifico di quello richiesto dall’esigenza francese. Infatti, meno attenti agli aspetti scientifici della tecnica, gli artisti italiani favoriscono nelle loro opere il carattere simbolico e l’impegno sociale. Si ammetterà dunque che una forte corrente rinnovatrice anima la scena artistica italiana in questo inizio di secolo che cambierà il mondo.
Gli italiani conservano questa sensibilità che lega la pittura al mondo della poesia e dell’immaginario privilegiando l’arte piuttosto che decretando teorie; essi hanno saputo serbare un legame indefettibile con la tradizione integrando le proteste e le rabbie di generazioni in cerca di rinnovamento. È in questo spirito che operano Mario Sironi (1885- 1961), Giorgio de Chirico (1888- 1978), Alberto Savinio (1891- 1952), Osvaldo Licini (1894- 1958) o Giorgio Morandi (1890- 1964) e più tardi Fontana (1899- 1968). Tutti appartengono a questa epoca che scopre la modernità, caratterizzando lo spirito di un tempo segnato dalle guerre, dalle vittorie o dalle sconfitte che sconvolgono per sempre il nostro universo. La consapevolezza degli artisti italiani di questa epoca, di appartenere a un mondo esaltante ma anche effimero e instabile, conferisce una nostalgia indefinibile a un’arte che rimane in disparte dalle polemiche estetiche ma sposa la causa di un sentire profondo, in favore di un’arte eterna che rende anche conto della complessità dello spirito umano. Parigi rappresenta un polo di attrazione nella vita di questi artisti; tre di loro (de Chirico, Savinio, Licini) vi soggiornano, mentre Morandi non sfugge all’influenza di Matisse o Derain agli esordi della sua opera.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 22 November 2025 al 3 May 2026
Torino | Sale Chiablese dei Musei Reali
Orazio Gentileschi. Un pittore in viaggio
-
Dal 20 November 2025 al 25 January 2026
Firenze | Palazzo Strozzi
Andro Eradze. Bones of Tomorrow
-
Dal 21 November 2025 al 28 March 2026
Cuneo | Complesso Monumentale di San Francesco
La Galleria Borghese. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione
-
Dal 21 November 2025 al 29 March 2026
Treviso | Museo Nazionale Collezione Salce
UN MAGICO INVERNO. Bianche emozioni dalla Collezione Salce
-
Dal 21 November 2025 al 12 April 2026
Roma | Museo di Roma a Palazzo Braschi
Ville e giardini di Roma. Una corona di delizie
-
Dal 20 November 2025 al 6 April 2026
Bologna | Museo Civico Archeologico di Bologna
Graphic Japan. Da Hokusai al Manga