Josephine Frampton. Indizi al Sole
© Josephine Frampton
Dal 7 May 2017 al 7 September 2017
Firenze
Luogo: Borghese Palace Art Hotel
Indirizzo: via Ghibellina 174r
Curatori: Gisella Guarducci
E-Mail info: gisellaguarducci@hotmail.com
Inaugura Domenica 7 Maggio, alle ore 18.00, nella splendida cornice del Borghese Palace Art Hotel di Firenze, ‘Indizi al Sole’, la mostra della pittrice inglese Josephine Frampton, a cura di Gisella Guarducci.
In mostra 21 dipinti, sia di piccole che di grandi dimensioni, realizzati attraverso l’utilizzo di pigmenti in polvere su legno ingessato (quadri piccoli) e su tela ingessata (quadri grandi); tecnica pittorica molto vicina a quella del guazzo che, da sempre, si distingue nel panorama pittorico per originalità e delicatezza.
Centro e tema dominante di questa esposizione temporanea, che si potrà ammirare fino al 7 di Settembre, è la luce, in un percorso espositivo in cui l’occhio salta da un punto luce all’altro, sostando brevemente nell’ombra per poi rituffarsi dentro la luce. Guardando intorno, l’occhio non vede più alcun confine per via del bagliore e dell’alterazione delle forme; la stessa distanza da esse diventa indefinibile.
Cercando rifugio da queste incertezze, l’occhio ricade di nuovo nell’ombra, e soffre già per quello che ha visto e non vede più.
La ricerca della luce, del calore, del cibo e dell’amore è l’azione principale dell’uomo. Essere sopraffatto dalla luce del giorno è un desiderio istintivo, così come quello di rintanarsi nel nido del sonno. La vista umana, tuttavia, è parziale, ed è per questo, che l’uomo s’incanta nei rapidi e conclusivi momenti del tramonto e dell’alba, che gli restituiscono un più nitido concetto del pianeta sole, pianeta che non può mai guardare direttamente ma che tasta con gli occhi ogni giorno, cercando degli indizi.
Josephine Frampton è nata e cresciuta a Londra. Dopo una laurea in lingua cinese, si è trasferita a vivere a Firenze dove ha cominciato a dipingere sperimentando la tecnica dell’affresco, attraverso l’utilizzo di pigmenti in polvere sull’intonaco fresco.
I colori trasparenti e delicati, ammirati sui muri delle chiese fiorentine, non dissimili dall’acquarello, le sono sempre sembrati di una franchezza particolare.
Dopo l'affresco murale e sempre con i pigmenti in polvere, decide di sperimentare gli effetti cromatici nel cemento, creando forme tridimensionali. Il peso della materia e la leggerezza dei colori, offrono un contrasto da esplorare ma sull’artista vince di nuovo la superficie piatta e la leggerezza della tela. Oltre alla pittura fiorentina, come tecnica, si interessa alla pittura cinese, vedendo la pittura soprattutto come alternativa alla parola anche se, proprio in Cina, ha visto che le due cose possono diventare una sola.
Da Londra alla campagna toscana: ‘‘Crescere in una grande città per poi trasferirsi in campagna – afferma l’artista – fa riflettere sui ritmi che viviamo: ritmi personali, sociali, stagionali, intimi e nascosti... La luce del giorno ci presenta ogni cosa, addirittura ogni persona, in fase di mutamento, proponendo una serie di impressioni e scattando un senso del tempo: i secondi, i minuti che diventano delle ore di lunghezza variabile ma permette solo indizi ad una coreografia oscura e meravigliosa.’’
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