Anna Oberto. Mitobiografia. Scritture d'Amore. Scritture di Luce. À mesure de femme
Dal 07 Ottobre 2021 al 20 Novembre 2021
Genova
Luogo: Etherea Art Gallery
Indirizzo: Piazza Matteotti 9
Orari: da martedì a sabato 16.00 - 19.00
Curatori: Virginia Monteverde e Viana Conti
Telefono per informazioni: +39 347 9300692
E-Mail info: info@ethereaartgallery.it
Sito ufficiale: http://www.ethereaartgallery.it
Giovedì 7 ottobre in occasione di Genova Start, la Notte Bianca delle Gallerie, Etherea Art Gallery presenta la personale di Anna Oberto “Mitobiografia. Scritture d'Amore. Scritture di Luce. À mesure de femme” a cura di Virginia Monteverde e Viana Conti.
Anna Oberto, figura storica del contesto delle neo-avanguardie, emerge negli anni dell’underground postbellico quando, con Martino Oberto e Gabriele Stocchi, viene fondata, nel 1958, la rivista Ana Eccetera di filosofia astratta e linguaggio, nata per un atteggiamento culturale off kulchur, dalla definizione di Ezra Pound, ma in pochi anni diffusasi a livello internazionale. Già esponente dell’OM-Anaphilosophia con Martino Oberto e del contesto della Controcultura con Ezra Pound, figura attiva nella ricerca verbo-visuale, nella militanza femminista, nel cinema sperimentale, presenta in mostra opere storiche e contemporanee sulla scrittura al femminile, sull'analisi dell'iscrizione segnica infantile, sulla gestualità cerimoniale nella video-performance e nel fermo-immagine. Il percorso è accompagnato dalle glosse sonore di Paolo Paolini «Restiamo silenziosi per poter sentire il sussurro degli dei (Ralph Waldo Emerson)».
Scrittrice diaristica senti/mentale, Anna Oberto transita dalle analisi semantografiche, sulla pagina bianca, della fine Anni Cinquanta, alla ricerca dei radicali linguistici per una nuova languatic formula. Siamo nel giugno 1984 quando, transitando dalla scrittura alla gestualità nello spazio, l’artista immerge il volto e i lunghi capelli corvini in una vasca di cristallo ricolma d’acqua, mentre un mantra sonoro si diffonde nell’oscurità del parco dell’ex Ospedale Psichiatrico di Genova-Quarto, rinviando al mare-alla madre-all’amare (Mer Mère Aimer). Prima artista ad essere autorizzata dall’allora direttore Antonio Slavich, Anna Oberto presenta questa sua empatica azione nel contesto della rassegna Silhouettes, a cura di Alessandra Cenni e documentata dalla pubblicazione omonima a cura degli editori Devoto, direttori artistici della Galleria San Marco dei Giustiniani.
Le sue azioni performative, fluiscono liquidamente dal gesto rammemorante al luogo dell’amnesia, con sfioramenti delle mani e del corpo di una tessitura reticolare di fili di lana rossa, che si svolgono progressivamente da un gomitolo: metafora visuale, simbolicamente cromatica, del flusso evenemenziale dell’esistere. Del 1980 le sue Scritture d'amore. La Cerimonia. Diario, lette con sensibilità e recensite su “ll Secolo XIX” dal critico e giornalista Mauro Bocci. Sarà poi Jean Baudrillard a pubblicarne testo e foto in “Traverses La Cérémonie 21-22”, Centre G. Pompidou, Paris, 1981.
Negli onirici ralenti delle azioni, la sua figura, vestita di nero, assume l’aura liturgica della sacerdotessa. Mentre fotografie polaroid registrano simultaneamente gesto/spazio/tempo/persona/maschera, il suo andamento scritturale si apre manualmente alla parola, al segno, al colore, all’oro, per sfumare, nel silenzio ieratico della sua sparizione dalla scena, in uno sfavillante cerchio di luce.
A livello storico, Anna Oberto viene invitata alla XXXVI Biennale di Venezia Il libro come luogo di ricerca nel 1972, a cura di Daniela Palazzoli e alla XXXVIII Biennale di Venezia del 1978 Materializzazione del linguaggio a cura di Mirella Bentivoglio; a livello contemporaneo viene invitata nel 2019 da Marco Scotini e Raffaella Perna alla mostra Il Soggetto Imprevisto-1978 Arte e Femminismo in Italia, prima indagine sui rapporti tra arti visive e movimento femminista, nella sede dei Frigoriferi Milanesi-FM Centro per l'Arte Contemporanea, Milano. Un importante volume, a cura di Christine Enrile C.E.Contemporary, Milano, Delfino&Enrile Editori, è pubblicato, nel mese di gennaio 2021, a documentazione della mostra Anna Oberto-Mémoires liquides-Pierres et cristaux-Écritures à mesure de femme al Museo Mineralogico Luciano Dabroi in Palazzo Tagliaferro Contemporary Culture Center, 2017, con contributi critici di Adriano Accattino, Viana Conti, Christine Enrile, Giuseppe Garrera, Anna Oberto, Raffaele Perrotta, Sandro Ricaldone; nel libro viene riportato un estratto dall’Enciclopedia Lessico Politico delle Donne, volume 6, Edizioni Gulliver, Milano 1979, alla voce Poesia Visiva compilata dalla stessa artista. Nata ad Ajaccio e residente a Genova, Anna Oberto è tuttora attiva e propositiva sull’area dei linguaggi e metalinguaggi della Scrittura al Femminile e della Performance.
Viana Conti
Anna Oberto, figura storica del contesto delle neo-avanguardie, emerge negli anni dell’underground postbellico quando, con Martino Oberto e Gabriele Stocchi, viene fondata, nel 1958, la rivista Ana Eccetera di filosofia astratta e linguaggio, nata per un atteggiamento culturale off kulchur, dalla definizione di Ezra Pound, ma in pochi anni diffusasi a livello internazionale. Già esponente dell’OM-Anaphilosophia con Martino Oberto e del contesto della Controcultura con Ezra Pound, figura attiva nella ricerca verbo-visuale, nella militanza femminista, nel cinema sperimentale, presenta in mostra opere storiche e contemporanee sulla scrittura al femminile, sull'analisi dell'iscrizione segnica infantile, sulla gestualità cerimoniale nella video-performance e nel fermo-immagine. Il percorso è accompagnato dalle glosse sonore di Paolo Paolini «Restiamo silenziosi per poter sentire il sussurro degli dei (Ralph Waldo Emerson)».
Scrittrice diaristica senti/mentale, Anna Oberto transita dalle analisi semantografiche, sulla pagina bianca, della fine Anni Cinquanta, alla ricerca dei radicali linguistici per una nuova languatic formula. Siamo nel giugno 1984 quando, transitando dalla scrittura alla gestualità nello spazio, l’artista immerge il volto e i lunghi capelli corvini in una vasca di cristallo ricolma d’acqua, mentre un mantra sonoro si diffonde nell’oscurità del parco dell’ex Ospedale Psichiatrico di Genova-Quarto, rinviando al mare-alla madre-all’amare (Mer Mère Aimer). Prima artista ad essere autorizzata dall’allora direttore Antonio Slavich, Anna Oberto presenta questa sua empatica azione nel contesto della rassegna Silhouettes, a cura di Alessandra Cenni e documentata dalla pubblicazione omonima a cura degli editori Devoto, direttori artistici della Galleria San Marco dei Giustiniani.
Le sue azioni performative, fluiscono liquidamente dal gesto rammemorante al luogo dell’amnesia, con sfioramenti delle mani e del corpo di una tessitura reticolare di fili di lana rossa, che si svolgono progressivamente da un gomitolo: metafora visuale, simbolicamente cromatica, del flusso evenemenziale dell’esistere. Del 1980 le sue Scritture d'amore. La Cerimonia. Diario, lette con sensibilità e recensite su “ll Secolo XIX” dal critico e giornalista Mauro Bocci. Sarà poi Jean Baudrillard a pubblicarne testo e foto in “Traverses La Cérémonie 21-22”, Centre G. Pompidou, Paris, 1981.
Negli onirici ralenti delle azioni, la sua figura, vestita di nero, assume l’aura liturgica della sacerdotessa. Mentre fotografie polaroid registrano simultaneamente gesto/spazio/tempo/persona/maschera, il suo andamento scritturale si apre manualmente alla parola, al segno, al colore, all’oro, per sfumare, nel silenzio ieratico della sua sparizione dalla scena, in uno sfavillante cerchio di luce.
A livello storico, Anna Oberto viene invitata alla XXXVI Biennale di Venezia Il libro come luogo di ricerca nel 1972, a cura di Daniela Palazzoli e alla XXXVIII Biennale di Venezia del 1978 Materializzazione del linguaggio a cura di Mirella Bentivoglio; a livello contemporaneo viene invitata nel 2019 da Marco Scotini e Raffaella Perna alla mostra Il Soggetto Imprevisto-1978 Arte e Femminismo in Italia, prima indagine sui rapporti tra arti visive e movimento femminista, nella sede dei Frigoriferi Milanesi-FM Centro per l'Arte Contemporanea, Milano. Un importante volume, a cura di Christine Enrile C.E.Contemporary, Milano, Delfino&Enrile Editori, è pubblicato, nel mese di gennaio 2021, a documentazione della mostra Anna Oberto-Mémoires liquides-Pierres et cristaux-Écritures à mesure de femme al Museo Mineralogico Luciano Dabroi in Palazzo Tagliaferro Contemporary Culture Center, 2017, con contributi critici di Adriano Accattino, Viana Conti, Christine Enrile, Giuseppe Garrera, Anna Oberto, Raffaele Perrotta, Sandro Ricaldone; nel libro viene riportato un estratto dall’Enciclopedia Lessico Politico delle Donne, volume 6, Edizioni Gulliver, Milano 1979, alla voce Poesia Visiva compilata dalla stessa artista. Nata ad Ajaccio e residente a Genova, Anna Oberto è tuttora attiva e propositiva sull’area dei linguaggi e metalinguaggi della Scrittura al Femminile e della Performance.
Viana Conti
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