Lucio Perna. Confini
Dal 12 Settembre 2015 al 27 Settembre 2015
Latina
Luogo: Spazio COMEL | Arte Contemporanea
Indirizzo: Via Neghelli 68
Orari: dal lunedì alla domenica dalle ore 18.00 alle ore 20:30
Curatori: Rosa Manauzzi
Telefono per informazioni: +39 0773 487546
E-Mail info: info@spaziocomel.it
Sito ufficiale: http://www.spaziocomel.it
Lo Spazio Comel Arte Contemporanea presenta i recenti lavori di Lucio Perna, artista già selezionato tra i tredici finalisti del Premio COMEL ‘Vanna Migliorin’ edizione 2014.
La mostra, che sarà inaugurata il 12 settembre 2015, ha per titolo “Confini” e si pone come tappa di una ricerca alla quale Perna lavora da tempo. Il titolo richiama un aspetto del movimento artistico “Geografia emozionale”, nato negli Stati Uniti all’inizio di questo secolo, del quale l’autore è promotore e rappresentante in Italia.
I suoi “confini” non rappresentano luoghi ricavati dalla geografia fisica o politica, vogliono essere piuttosto la manifestazione e rappresentazione dell’idea che l’arte, strumento e luogo di libertà intellettuale, costituisce un formidabile mezzo di indagine e di conoscenza sensibile per individuare, di volta in volta, i nuovi confini (in negativo e positivo) in una geografia non più solo fisica ma soprattutto culturale.
L’arte, sostiene l’artista, deve sempre confrontarsi con la realtà del proprio tempo ed assolvere ad una funzione catartica attraverso critica, memoria, cultura, per non perdere ogni connotato intellettuale che la ridurrebbe a semplice espressione di stile.
Tuttavia i confini della contemporaneità che quotidianamente ciascuno, e di conseguenza la collettività, si costruisce intorno non sono fissati una volta per tutte. Vanno invece superati, anche attraverso l’indagine di spaccati peculiari che caratterizzano la nostra società. La bidonville (oggetto di ispirazione di alcune delle opere esposte), in tal senso, è luogo di vita precaria dove ognuno potrebbe casualmente ritrovarsi a vivere (o almeno, la sua osservazione suscita delle reazioni), sconfinando dalle proprie certezze e offre anche la possibilità di contatto con ciò che spaventa, con una diversità che in qualche modo ci appartiene e con cui siamo chiamati a confrontarci, per spostare i nostri limiti.
Sono i condizionamenti, le paure, i pregiudizi (anche quelli nei confronti del “diverso” per razza, religione, orientamenti in genere), sono gli stati di disagio che spingono alle rinunce , che comprimono di fatto la libertà e condizionano le scelte di vita oltre che le aspettative di ciascuno. Il confronto che ci fa uscire dai nostri confini, dai nostri gusci (anche di successo e sicurezze) è invece ricchezza, crescita. Afferma l’artista che le sue opere non mirano alla gradevolezza della composizione quanto piuttosto ad una funzione estetica funzionale ad uno ‘sconfinamento’ che allarghi l’orizzonte personale.
Emozione e movimento sono due punti cardine del movimento “Geografia emozionale” di cui Perna è esecutore esemplare. Di questa interessante corrente si parlerà nel corso della serata, con accenni a un testo ispiratore fondamentale, Atlante delle emozioni della studiosa e docente napoletana Giuliana Bruno (University of Harvard).
La presentazione è a cura di Rosa Manauzzi, ricercatrice fuori accademia che si interessa di Letterature Comparate e Cultural Studies e collabora con il Premio internazionale COMEL “Vanna Migliorin” – Arte Contemporanea.
La mostra, che sarà inaugurata il 12 settembre 2015, ha per titolo “Confini” e si pone come tappa di una ricerca alla quale Perna lavora da tempo. Il titolo richiama un aspetto del movimento artistico “Geografia emozionale”, nato negli Stati Uniti all’inizio di questo secolo, del quale l’autore è promotore e rappresentante in Italia.
I suoi “confini” non rappresentano luoghi ricavati dalla geografia fisica o politica, vogliono essere piuttosto la manifestazione e rappresentazione dell’idea che l’arte, strumento e luogo di libertà intellettuale, costituisce un formidabile mezzo di indagine e di conoscenza sensibile per individuare, di volta in volta, i nuovi confini (in negativo e positivo) in una geografia non più solo fisica ma soprattutto culturale.
L’arte, sostiene l’artista, deve sempre confrontarsi con la realtà del proprio tempo ed assolvere ad una funzione catartica attraverso critica, memoria, cultura, per non perdere ogni connotato intellettuale che la ridurrebbe a semplice espressione di stile.
Tuttavia i confini della contemporaneità che quotidianamente ciascuno, e di conseguenza la collettività, si costruisce intorno non sono fissati una volta per tutte. Vanno invece superati, anche attraverso l’indagine di spaccati peculiari che caratterizzano la nostra società. La bidonville (oggetto di ispirazione di alcune delle opere esposte), in tal senso, è luogo di vita precaria dove ognuno potrebbe casualmente ritrovarsi a vivere (o almeno, la sua osservazione suscita delle reazioni), sconfinando dalle proprie certezze e offre anche la possibilità di contatto con ciò che spaventa, con una diversità che in qualche modo ci appartiene e con cui siamo chiamati a confrontarci, per spostare i nostri limiti.
Sono i condizionamenti, le paure, i pregiudizi (anche quelli nei confronti del “diverso” per razza, religione, orientamenti in genere), sono gli stati di disagio che spingono alle rinunce , che comprimono di fatto la libertà e condizionano le scelte di vita oltre che le aspettative di ciascuno. Il confronto che ci fa uscire dai nostri confini, dai nostri gusci (anche di successo e sicurezze) è invece ricchezza, crescita. Afferma l’artista che le sue opere non mirano alla gradevolezza della composizione quanto piuttosto ad una funzione estetica funzionale ad uno ‘sconfinamento’ che allarghi l’orizzonte personale.
Emozione e movimento sono due punti cardine del movimento “Geografia emozionale” di cui Perna è esecutore esemplare. Di questa interessante corrente si parlerà nel corso della serata, con accenni a un testo ispiratore fondamentale, Atlante delle emozioni della studiosa e docente napoletana Giuliana Bruno (University of Harvard).
La presentazione è a cura di Rosa Manauzzi, ricercatrice fuori accademia che si interessa di Letterature Comparate e Cultural Studies e collabora con il Premio internazionale COMEL “Vanna Migliorin” – Arte Contemporanea.
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