Alice non sa… Peter sì
Dal 17 Maggio 2014 al 31 Maggio 2014
Lecce
Luogo: Le Ali di Pandora - Palazzo Vernazza Castromediano
Indirizzo: via Palazzo dei Conti
Curatori: Katia Olivieri
Enti promotori:
- Regione Puglia
- Provincia di Lecce
- Città di Lecce
- Lecce Capitale della Cultura 2019
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 083 2391862
E-Mail info: lealidipandora@libero.it
Sito ufficiale: http://www.lealidipandora.com/
L’Associazione “Le Ali di Pandora” di Lecce in collaborazione con “Art and Ars Gallery” di Galatina e “Piscina Comunale. spaziodarteincopisteria” di Milano propongono la mostra Alice non sa… Peter sì, progetto a cura di Katia Olivieri.
La mostra gode dei Patrocini: Regione Puglia: del Presidente della Giunta Regionale, Provincia di Lecce; Città di Lecce; Lecce Capitale della Cultura 2019; si articola liberamente fra generi e media in un insieme organico che trova la sua più degna realizzazione nello scenario di Palazzo Vernazza Castromediano a Lecce, dal 17 al 31 maggio 2014.
11 sale per 11 artisti: Mirek Antoniewicz (Bratislava) - Matilde De Feo (Napoli) - Emilio D'Elia (San Pietro Vernotico - Brindisi) - Michele Giangrande (Bari) - Laboratorio Saccardi: Vincenzo Profeta, Marco Barone (Palermo) - Maurizio L’Altrella (Sesto San Giovanni - Milano) - Adriano Pasquali (Milano) - René Pascal (Milano) - Giuseppe Stellato (Napoli) - Paula Sunday (Napoli) - Paola Zampa (Roma).
Un interessante incontro fra autori contemporanei che ci riporterà, grazie al gesto artistico, a quell’età che con il tempo si dimentica: l'infanzia. La prospettiva della fiaba romantica è completamente rovesciata: agli artisti la possibilità di raccontare un mondo interiore, tanto personale quanto idealizzato o dis/incantato, perché Alice non sapeva, Peter sì, ma potrebbe esser vero il suo esatto contrario.
Obiettivo del nostro metodo è accompagnare il visitatore in un'esperienza che stimoli la capacità di stupirsi, l'abitudine a interpretare, la voglia di esprimersi e soprattutto sensibilizzare sulle problematiche dell'infanzia e la necessità di capire l'altro, perché la città accoglie spazi e l’animo d’ogni innocente, che dimentichiamo e spesso si consuma l’abominio e l’eccesso sulla carne pensante del nostro domani. Il futuro è occhi fanciulli.
Contestualmente sarà allestita una collettiva curata da Adriano Pasquali, che presenta più di cento opere realizzate “in un fazzoletto”, letteralmente s’intende, ovvero create su altrettanti semplici fazzoletti tra i quali spiccano “i fazzoletti” dei detenuti del carcere di Milano. Scrive Luca Rota: “Non solo una mera reinterpretazione fuori dal comune del supporto artistico, ma pure una sorta di metafora del valore di esso e dell’arte stessa, in grado di offrire un certo valore – estetico, tematico, culturale, sociale persino – al fruitore anche quando “relegata” su di un supporto così apparentemente limitato e limitante… Ma, inutile dirlo, quando l’arte è di valore (e di nuovo intendo ciò in senso artistico, appunto, non certo “commerciale”!), qualsiasi pur ridotta quantità non sarà mai proporzionale alla qualità offerta! E in fondo, appunto, nemmeno al mero godimento estetico di essa”.
La mostra gode dei Patrocini: Regione Puglia: del Presidente della Giunta Regionale, Provincia di Lecce; Città di Lecce; Lecce Capitale della Cultura 2019; si articola liberamente fra generi e media in un insieme organico che trova la sua più degna realizzazione nello scenario di Palazzo Vernazza Castromediano a Lecce, dal 17 al 31 maggio 2014.
11 sale per 11 artisti: Mirek Antoniewicz (Bratislava) - Matilde De Feo (Napoli) - Emilio D'Elia (San Pietro Vernotico - Brindisi) - Michele Giangrande (Bari) - Laboratorio Saccardi: Vincenzo Profeta, Marco Barone (Palermo) - Maurizio L’Altrella (Sesto San Giovanni - Milano) - Adriano Pasquali (Milano) - René Pascal (Milano) - Giuseppe Stellato (Napoli) - Paula Sunday (Napoli) - Paola Zampa (Roma).
Un interessante incontro fra autori contemporanei che ci riporterà, grazie al gesto artistico, a quell’età che con il tempo si dimentica: l'infanzia. La prospettiva della fiaba romantica è completamente rovesciata: agli artisti la possibilità di raccontare un mondo interiore, tanto personale quanto idealizzato o dis/incantato, perché Alice non sapeva, Peter sì, ma potrebbe esser vero il suo esatto contrario.
Obiettivo del nostro metodo è accompagnare il visitatore in un'esperienza che stimoli la capacità di stupirsi, l'abitudine a interpretare, la voglia di esprimersi e soprattutto sensibilizzare sulle problematiche dell'infanzia e la necessità di capire l'altro, perché la città accoglie spazi e l’animo d’ogni innocente, che dimentichiamo e spesso si consuma l’abominio e l’eccesso sulla carne pensante del nostro domani. Il futuro è occhi fanciulli.
Contestualmente sarà allestita una collettiva curata da Adriano Pasquali, che presenta più di cento opere realizzate “in un fazzoletto”, letteralmente s’intende, ovvero create su altrettanti semplici fazzoletti tra i quali spiccano “i fazzoletti” dei detenuti del carcere di Milano. Scrive Luca Rota: “Non solo una mera reinterpretazione fuori dal comune del supporto artistico, ma pure una sorta di metafora del valore di esso e dell’arte stessa, in grado di offrire un certo valore – estetico, tematico, culturale, sociale persino – al fruitore anche quando “relegata” su di un supporto così apparentemente limitato e limitante… Ma, inutile dirlo, quando l’arte è di valore (e di nuovo intendo ciò in senso artistico, appunto, non certo “commerciale”!), qualsiasi pur ridotta quantità non sarà mai proporzionale alla qualità offerta! E in fondo, appunto, nemmeno al mero godimento estetico di essa”.
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