Rainer Elstermann. Inside the Grey Room
![Rainer Elstermann. Inside the Grey Room, Galleria d’Arte Barbara Paci, Pietrasanta (LU) Rainer Elstermann. Inside the Grey Room, Galleria d’Arte Barbara Paci, Pietrasanta (LU)](http://www.arte.it/foto/600x450/ab/11914-1342195642b.jpg)
Rainer Elstermann. Inside the Grey Room, Galleria d’Arte Barbara Paci, Pietrasanta (LU)
Dal 14 Luglio 2012 al 09 Settembre 2012
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Galleria d’Arte Barbara Paci
Indirizzo: piazza del Centauro 2
Orari: tutti i giorni 10-13/ 16-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0584 792666
E-Mail info: info@barbarapaciartgallery.com
Sito ufficiale: http://www.barbarapaciartgallery.com
Memorie di famiglia e suggestioni culturali s’incontrano davanti all’obiettivo di Rainer Elstermann, l’artista tedesco che con le sue fotografie riproduce paesaggi umani, in un viaggio profondo della mente e dell’occhio. Il centro di tutto è la stanza grigia, laddove si muovono personaggi e storie, proprio come su un palcoscenico.
“Inside the Grey Room” è il nuovo ciclo di opere, quindici esposte, presentato per la prima volta alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta, dal 14 luglio (inaugurazione ore 18.30) al 9 settembre 2012. Come nel precedente lavoro “Photo Studio”, Elstermann collabora con lo stilista e scenografo Andreas Stamm. La serie s’ispira a vicende familiari dell’artista ammantate di richiami letterari e cinematografici. Echi di Marcel Proust o delle stelle del cinema come Harold Lloyd, Clara Bow, Anna May Wong e Marlene Dietrich, sono sparsi sulla pellicola. Lo stile visivo del ciclo proviene dalle fotografie dei primi del XX secolo: si avverte lo spazio dello studio, lo sfondo dipinto, l’artificialità del teatro.
Per “Inside the Grey Room” la scena è in bianco e nero, piuttosto astratta. I protagonisti delle fotografie, che indossano abiti originali del 1900-1930, sono chiamati a interpretare persone che l’artista ha conosciuto realmente o di cui ha sentito parlare nelle storie familiari. Personaggi di forte presenza scenica: il nonno venuto dalla Mongolia con il suo corpo atletico e le sue abilità acrobatiche, la nonna con i suoi racconti dei vivaci cabaret d’inizio Novecento a Berlino, il peregrinare per l’Europa della famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale, il bambino del libro di Proust con i suoi giocattoli unici e speciali, descritti in ogni loro dettaglio. La connessione: Berlino, Parigi e Shanghai, crea un legame invisibile tra le immagini che scorrono, imponenti, sul filo del ricordo e della più lucida immaginazione.
“Inside the Grey Room” è il nuovo ciclo di opere, quindici esposte, presentato per la prima volta alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta, dal 14 luglio (inaugurazione ore 18.30) al 9 settembre 2012. Come nel precedente lavoro “Photo Studio”, Elstermann collabora con lo stilista e scenografo Andreas Stamm. La serie s’ispira a vicende familiari dell’artista ammantate di richiami letterari e cinematografici. Echi di Marcel Proust o delle stelle del cinema come Harold Lloyd, Clara Bow, Anna May Wong e Marlene Dietrich, sono sparsi sulla pellicola. Lo stile visivo del ciclo proviene dalle fotografie dei primi del XX secolo: si avverte lo spazio dello studio, lo sfondo dipinto, l’artificialità del teatro.
Per “Inside the Grey Room” la scena è in bianco e nero, piuttosto astratta. I protagonisti delle fotografie, che indossano abiti originali del 1900-1930, sono chiamati a interpretare persone che l’artista ha conosciuto realmente o di cui ha sentito parlare nelle storie familiari. Personaggi di forte presenza scenica: il nonno venuto dalla Mongolia con il suo corpo atletico e le sue abilità acrobatiche, la nonna con i suoi racconti dei vivaci cabaret d’inizio Novecento a Berlino, il peregrinare per l’Europa della famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale, il bambino del libro di Proust con i suoi giocattoli unici e speciali, descritti in ogni loro dettaglio. La connessione: Berlino, Parigi e Shanghai, crea un legame invisibile tra le immagini che scorrono, imponenti, sul filo del ricordo e della più lucida immaginazione.
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