Ugo Guidi a Pietrasanta
Dal 06 Dicembre 2012 al 06 Gennaio 2013
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Palazzo Panichi
Indirizzo: via del Marzocco 2
Orari: da martedì a domenica 16-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0584 795500
E-Mail info: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
Sito ufficiale: http://www.comune.pietrasanta.lu.it
Un linguaggio essenziale, diretto, capace di suscitare intense emozioni. In occasione del centenario della nascita, anche Pietrasanta rende omaggio al grande artista Ugo Guidi, promuovendo un percorso espositivo che ne ritrae il suo stretto legame con la città, i suoi artigiani, i laboratori. Dal 6 dicembre al 6 gennaio 2013, le sale di Palazzo Panichi ospiteranno la mostra “Ugo Guidi a Pietrasanta”: oltre novanta opere, tra scultura e grafica. Un’iniziativa in collaborazione con il Museo Ugo Guidi e il Comune di Forte dei Marmi.
Ugo Guidi nasce a Pietrasanta, a Montiscendi, nel 1912 e si forma prima nel cittadino Istituto d’Arte Stagio Stagi, poi all’Accademia di Belle Arti di Carrara sotto la guida di Arturo Dazzi, che lo vuole come assistente. Il vero rapporto s’instaura, tuttavia, nell’immediato dopoguerra, quando Guidi lavora nei laboratori di scultura e nelle fonderie di Pietrasanta. Rapporto che manterrà sino al 1976, anno che precede la sua scomparsa. Lavora alla Fonderia Tommasi, con i grandi artigiani Sem Ghelardini e Mario Pelletti, frequenta lo studio di ceramica di Frido Graziani. Relazioni di lavoro e di amicizia che stimoleranno dibattiti artistici e conoscenze tecniche. E’ lì, in piazza del Duomo, che Guidi è solito acquistare, da Bertozzi, gran parte dei suoi ferri per scolpire pietra, legno e arnesi per modellare l’argilla.
“La Versilia, dunque, come punto di partenza e punto d’incontro – afferma il sindaco Domenico Lombardi - una terra entrata nel suo cuore e coltivata con passione, fatta di luci, silenzi, intese di sguardi e di mano, tanto da non fare allontanare l’artista oltre Carrara, per rimanere vicino ai suoi cari, alle sue opere, alle sue radici”. La figurazione di Guidi trova spesso forma nel tufo della Cava di Porta, materiale molto più umile del marmo, che proprio per la sua struttura gli suggerisce una visione embrionale, il lento svolgersi di piani e volumi. “Colgo sempre dalla vita che mi circonda – scrive l’artista – quell’emozione essenziale, senza la quale credo che non vi sia forma poetica”. I temi trattati scaturiscono dalla quotidianità: sono figure di donna, così come calciatori, cavalli e buoi. L’uomo e la natura. Forme che nella loro sostanza esprimono un universo intimistico e al tempo stesso di esplosiva carica espressiva.
Cenni biografici
Ugo Guidi frequenta la Scuola d'Arte di Pietrasanta e poi l'Accademia di Belle Arti di Carrara sotto la guida di Arturo Dazzi, che lo vuole come assistente. Nel 1937 riceve il "Primo Premio di Scultura Dervillé" di Carrara e dal 1948 al 1976 insegna scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 1956 espone la prima personale alla Galleria "La Strozzina" di Palazzo Strozzi a Firenze. Da allora ha inizio un'incessante attività artistica con frequenti mostre personali e collettive e inviti alle principali manifestazioni d'arte italiane ed estere, quali le "Biennali di Milano", le "Quadriennali di Roma", il "Fiorino di Firenze", le "Biennali di Scultura di Carrara" e le "Biennali del Bronzetto di Padova". Dal 1950 in poi lavora nella sua abitazione-studio a Forte dei Marmi, dove si incontra con noti artisti e intellettuali dell'epoca come Rosai, Soffici, Funi, Maccari e Treccani.
Dal 1958 sue mostre personali si susseguono da Roma a Milano, Torino, Parma, Modena, Potenza. Legato da amicizia e stima a Piero Santi e Paolo Marini, da allora presenta sempre in anteprima le opere alla Galleria "L'Indiano" di Firenze, dove nel 1965 prende uno studio a con Arturo Puliti, ma l'alluvione del 1966 distrugge tutte le opere ivi conservate. Nel 1970 è nominato Accademico Corrispondente nella sezione Scultura dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e vince il concorso nazionale per un bassorilievo per il Palazzo degli Studi di Sarzana.
Sue opere si trovano in diversi spazi pubblici e collezioni private, nelle sedi di federazioni calcistiche italiane e straniere, in Musei e Gallerie, tra cui la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, la Modern Gallery di New York, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna Valle Giulia di Roma, il Museo d'Arte Contemporanea di Santiago del Cile. Nel 1998 una scelta di 100 disegni è entrata a far parte del museo degli Uffizi di Firenze e nel 2005 la sua casa-atelier viene aperta al pubblico come museo.
Ugo Guidi nasce a Pietrasanta, a Montiscendi, nel 1912 e si forma prima nel cittadino Istituto d’Arte Stagio Stagi, poi all’Accademia di Belle Arti di Carrara sotto la guida di Arturo Dazzi, che lo vuole come assistente. Il vero rapporto s’instaura, tuttavia, nell’immediato dopoguerra, quando Guidi lavora nei laboratori di scultura e nelle fonderie di Pietrasanta. Rapporto che manterrà sino al 1976, anno che precede la sua scomparsa. Lavora alla Fonderia Tommasi, con i grandi artigiani Sem Ghelardini e Mario Pelletti, frequenta lo studio di ceramica di Frido Graziani. Relazioni di lavoro e di amicizia che stimoleranno dibattiti artistici e conoscenze tecniche. E’ lì, in piazza del Duomo, che Guidi è solito acquistare, da Bertozzi, gran parte dei suoi ferri per scolpire pietra, legno e arnesi per modellare l’argilla.
“La Versilia, dunque, come punto di partenza e punto d’incontro – afferma il sindaco Domenico Lombardi - una terra entrata nel suo cuore e coltivata con passione, fatta di luci, silenzi, intese di sguardi e di mano, tanto da non fare allontanare l’artista oltre Carrara, per rimanere vicino ai suoi cari, alle sue opere, alle sue radici”. La figurazione di Guidi trova spesso forma nel tufo della Cava di Porta, materiale molto più umile del marmo, che proprio per la sua struttura gli suggerisce una visione embrionale, il lento svolgersi di piani e volumi. “Colgo sempre dalla vita che mi circonda – scrive l’artista – quell’emozione essenziale, senza la quale credo che non vi sia forma poetica”. I temi trattati scaturiscono dalla quotidianità: sono figure di donna, così come calciatori, cavalli e buoi. L’uomo e la natura. Forme che nella loro sostanza esprimono un universo intimistico e al tempo stesso di esplosiva carica espressiva.
Cenni biografici
Ugo Guidi frequenta la Scuola d'Arte di Pietrasanta e poi l'Accademia di Belle Arti di Carrara sotto la guida di Arturo Dazzi, che lo vuole come assistente. Nel 1937 riceve il "Primo Premio di Scultura Dervillé" di Carrara e dal 1948 al 1976 insegna scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 1956 espone la prima personale alla Galleria "La Strozzina" di Palazzo Strozzi a Firenze. Da allora ha inizio un'incessante attività artistica con frequenti mostre personali e collettive e inviti alle principali manifestazioni d'arte italiane ed estere, quali le "Biennali di Milano", le "Quadriennali di Roma", il "Fiorino di Firenze", le "Biennali di Scultura di Carrara" e le "Biennali del Bronzetto di Padova". Dal 1950 in poi lavora nella sua abitazione-studio a Forte dei Marmi, dove si incontra con noti artisti e intellettuali dell'epoca come Rosai, Soffici, Funi, Maccari e Treccani.
Dal 1958 sue mostre personali si susseguono da Roma a Milano, Torino, Parma, Modena, Potenza. Legato da amicizia e stima a Piero Santi e Paolo Marini, da allora presenta sempre in anteprima le opere alla Galleria "L'Indiano" di Firenze, dove nel 1965 prende uno studio a con Arturo Puliti, ma l'alluvione del 1966 distrugge tutte le opere ivi conservate. Nel 1970 è nominato Accademico Corrispondente nella sezione Scultura dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e vince il concorso nazionale per un bassorilievo per il Palazzo degli Studi di Sarzana.
Sue opere si trovano in diversi spazi pubblici e collezioni private, nelle sedi di federazioni calcistiche italiane e straniere, in Musei e Gallerie, tra cui la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, la Modern Gallery di New York, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna Valle Giulia di Roma, il Museo d'Arte Contemporanea di Santiago del Cile. Nel 1998 una scelta di 100 disegni è entrata a far parte del museo degli Uffizi di Firenze e nel 2005 la sua casa-atelier viene aperta al pubblico come museo.
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