Luca Piovaccari. Rivoluzioni

Luca Piovaccari, Natura nomade

 

Dal 06 Luglio 2017 al 06 Agosto 2017

Massa | Massa-Carrara

Luogo: Palazzo Ducale

Indirizzo: piazza Aranci 35

Enti promotori:

  • Comune di Massa

Telefono per informazioni: +39 05854901

E-Mail info: mdlucc57@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.comune.massa.ms.it/



Luca Piovaccari ( Cesena 1965), artista e fotografo, sarà il protagonista della mostra “Rivoluzioni” che sarà ospitata dal 6 luglio – vernissage ore 21 – fino al 6 agosto nelle sale espositive di Palazzo Ducale a Massa (Ms), promossa dal Comune di Massa con la direzione artistica di Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati. Con questo ennesimo evento Palazzo Ducale si sta sempre di più affermando come centro di riferimento per l’arte contemporanea. 

Nella mostra di Piovaccari foto e installazioni sintetizzano il percorso creativo di questo artista concettuale e sofisticato che, dopo iniziali interessi pittorici (a olio e a pastello realizza paesaggi e ritratti), si è sempre più dedicato al disegno, alle installazioni  e alla fotografia stampata con un particolare e unico procedimento su fogli di acetato trasparenti e con toni monocromi, spesso di grande formato (presenti in mostra opere di 160 x 170 cm).  La sua è un’arte evanescente ma fitta di rimandi visivi e di sollecitazioni a viaggi interiori. I suoi virtuosismi grafici e fotografici, messi in atto nella stessa opera senza soluzione di continuità, gli valgono l’interesse della critica fin dagli anni Novanta.  Piovaccari ha pochi, esclusivi, soggetti di posa, su cui il suo obiettivo si fissa instancabile. Lande di periferia dove si distendono, baluardi dell’orizzonte post-industriale, edifici di cemento dalla conformazione grigia e austera. Edilizia suburbana ad impianto modulare, collocata in perfetto squadro con le proiezioni ortogonali del paesaggio circostante. L’occhio del fotografo è troppo accorto per fare di questa materia una denuncia contro l’ennesimo degrado civile, ma la scelta, il taglio dell’inquadratura cade su questi fabbricati e sull’ambiente che li circonda non per strapparne l’urlo e la lacerante insensatezza, ma per ricavarne una ragione d’armonia, un riscatto, una presenza. “Pensare al paesaggio – spiega Luca Piovaccari - può essere considerata una rivoluzione,  questo organismo complesso di ecosistemi  in cui si integrano gli eventi della natura e le azioni dell’uomo.

Le opere di quest’esposizione indagano, attraverso molteplici matrici la complessità delle strutture ambientali e le loro trasformazioni. Il paesaggio è anche esistenza di una relazione tra struttura e processi che lo definiscono, legato alle trasformazioni fisiche del territorio. Brandelli di vegetazione cercano di muovere confini interiori, lasciando le emozioni girovagare per l’anima, un flusso di idee – conclude - che vagano sospese in cerca di una natura che si fa materia visiva”. Nel testo critico di Alberto Zanchetta, direttore del Museo D’Arte Moderna di Lissone, che introduce la mostra, si legge: “Agendo su essenziali scarti linguistici, Piovaccari lavora sull’idea del recupero, che può essere sia materiale sia concettuale. Nel tentativo di riconvertire le fonti in un’inedita attualità, egli realizza degli objets [re]trouvé[r] su cui interviene in modo minimale. Sono per lo più interventi “moderati”, a “basso impatto ambientale, che denotano un atteggiamento responsabile, oltre che un sentimento panico di tipo tardo-romantico. È come se Piovaccari volesse innescare meccanismi di relazionetra le persone e diversi tipi di ecosistemi, per farli diventare ego-compatibili, gli uni agli altri… l’artista accetta la corresponsabilità della creazione, cercando di interferire al minimo con gli equilibri essenziali/esistenziali; facendo fronte all’incommensurabile vastità del mondo naturale, egli fa esperienza della casualità e del fallimento, valuta le contingenze per determinare le fasi preterintenzionali e quelle processuali del proprio lavoro. Grazie alla sua capacità di adesione con il paesaggio, Luca Piovaccari riesce quindi a introdurre nelle opere una matrice-madre (la natura) permeabile e proiettiva di forme, significati, intenzioni”. 

La mostra sarà aperta ad ingresso libero dal 6 luglio al 6 agosto 2017 nel Palazzo Ducale di Massa (Ms), splendido edificio tardo rinascimentale costruito dalla famiglia Cybo Malaspina, in Piazza Aranci 35 da giovedì a domenica dalle ore 21 alle 24.

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