Fabrizio Vatta. Hommage à la peinture
Dal 23 Febbraio 2023 al 20 Marzo 2023
Milano
Luogo: Agostino Art Gallery
Indirizzo: Via Solari 72
Orari: da martedì a venerdì con orario 11.00-13.00 e 16.00-19.30, sabato ore 16.00-19.30, sabato mattina e domenica su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 388 4366649
Sito ufficiale: http://www.agostinoartgallery.it
Agostino Art Gallery di Milano (Via Solari, 72) presenta, dal 23 febbraio al 20 marzo 2023, l'"Hommage à la peinture" di Fabrizio Vatta, artista veneto allievo di Emilio Vedova, la cui ricerca muove al confine tra realismo ed espressionismo, attraverso un gesto vibrante che prima costruisce e poi nega la figura.
Curata da Cinzia Lampariello Ranzi, l'esposizione sarà inaugurata giovedì 23 febbraio alle ore 18.00. In mostra, una selezione di opere recenti ad olio su tela e su tavola, alcune delle quali di grandi dimensioni.
Fulcro del lavoro di Fabrizio Vatta, è la figura umana, ritratta nell'atto di compiere azioni quotidiane o inserita in situazioni più complesse. Lo spazio rappresentato, tuttavia, non è mai uno spazio fisico, ma mentale, capace di suggerire riflessioni che vanno oltre la superficie della pittura, sfociando nella sfera personale e collettiva.
Tra le opere esposte si segnalano, in particolare, "L'isola di Geremy", una grande tela pervasa dal sentimento di speranza del protagonista, e "L'ombra sott'acqua", in cui è evidente il senso di smarrimento dell'uomo contemporaneo.
Presente in mostra anche una serie di dipinti caratterizzati da una visione dall'alto, come se i soggetti ritratti fossero spiati da un drone. Chiude il progetto, un omaggio ad Andy Warhol, il più grande voyeur della cultura americana, che osserva e registra la messa in scena della pittura.
«I ricercati tagli fotografici delle composizioni - scrive il critico d'arte Gaetano Salerno - conferiscono immediata credibilità e drammaticità a queste immagini che comunque non cessano di alludere al fantastico e all'onirico; il colore forma e deforma, individua e cancella. In questo binomio realizzativo, disegnare una traccia per poi occultarla trasmette l'essenza sfaccettata della vita: assorbire un dato reale, una suggestione fisica per poi esploderla nella materia che ne amplifica esponenzialmente il sentimento di base, ammantando ogni angolo della sfera visibile della sua essenza con pasta cromatica fluida e dinamica, scrive la teologia di un mondo occulto in divenire in cui esserci, figurare, rappresentata la sola antitesi al nichilismo».
Curata da Cinzia Lampariello Ranzi, l'esposizione sarà inaugurata giovedì 23 febbraio alle ore 18.00. In mostra, una selezione di opere recenti ad olio su tela e su tavola, alcune delle quali di grandi dimensioni.
Fulcro del lavoro di Fabrizio Vatta, è la figura umana, ritratta nell'atto di compiere azioni quotidiane o inserita in situazioni più complesse. Lo spazio rappresentato, tuttavia, non è mai uno spazio fisico, ma mentale, capace di suggerire riflessioni che vanno oltre la superficie della pittura, sfociando nella sfera personale e collettiva.
Tra le opere esposte si segnalano, in particolare, "L'isola di Geremy", una grande tela pervasa dal sentimento di speranza del protagonista, e "L'ombra sott'acqua", in cui è evidente il senso di smarrimento dell'uomo contemporaneo.
Presente in mostra anche una serie di dipinti caratterizzati da una visione dall'alto, come se i soggetti ritratti fossero spiati da un drone. Chiude il progetto, un omaggio ad Andy Warhol, il più grande voyeur della cultura americana, che osserva e registra la messa in scena della pittura.
«I ricercati tagli fotografici delle composizioni - scrive il critico d'arte Gaetano Salerno - conferiscono immediata credibilità e drammaticità a queste immagini che comunque non cessano di alludere al fantastico e all'onirico; il colore forma e deforma, individua e cancella. In questo binomio realizzativo, disegnare una traccia per poi occultarla trasmette l'essenza sfaccettata della vita: assorbire un dato reale, una suggestione fisica per poi esploderla nella materia che ne amplifica esponenzialmente il sentimento di base, ammantando ogni angolo della sfera visibile della sua essenza con pasta cromatica fluida e dinamica, scrive la teologia di un mondo occulto in divenire in cui esserci, figurare, rappresentata la sola antitesi al nichilismo».
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