Francesco Albani. La Danza degli Amorini
![Francesco Albani. La Danza degli Amorini, Pinacoteca di Brera Francesco Albani. La Danza degli Amorini, Pinacoteca di Brera](http://www.arte.it/foto/600x450/5f/26923-mi.jpg)
Francesco Albani. La Danza degli Amorini, Pinacoteca di Brera
Dal 18 Novembre 2014 al 15 Febbraio 2014
Milano
Luogo: Pinacoteca di Brera
Indirizzo: via Brera 28
Orari: da martedì a domenica 8.15-19.15
Telefono per informazioni: +39 02 72263259
E-Mail info: sbsae-mi.brera@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.brera.beniculturali.it
La piccola mostra, legata al ciclo “Brera mai vista” e corredata dal volume pubblicato nell’occasione da Skira, viene allestita in occasio ne dell’attesa riesposizione di uno splendido dipinto delle collezioni della Pinacoteca, la Danza degli amorini di Francesco Albani, un olio su rame, restaurato nel 2010 da Paola Borghese nel laboratorio interno della Soprintendenza: opera di sublime bellezza che ha sempre goduto di s traordinaria fortuna di critica e di pubblico, sempre esposto dall’arrivo in Pinacoteca nel 1811, proveniente dalla collezione Sampieri di Bologna. Il generoso contributo di Intesa Sanpaolo permetter à al dipinto di ritrovare il posto che gli compete nella “sala dei Bolognesi”, grazie all’allestimento studiato appositamente dall’architetto Corrado Anselmi.
Il restauro ha restituito ai colori la loro origin ale brillantezza, particolarmente esaltata dal supporto in rame, e ha permesso di apprezzare appie no la raffinata impaginazione. I riferimenti classici, visibili nel tema mitologico e nel paesag gio ideale, e la raffinatissima qualità pittorica fanno di questo dipinto un vero emblema dell'Accade mia Bolognese del Seicento, che degnamente completa le opere della medesima corrente presenti nella sala. La riesposizione è anche occasione per diffondere i risultati delle indagini effettuate dalla curatrice Ede Palmieri durante i restauri, dai qual i sono emerse nuove interessanti ipotesi e deduzioni riguardanti iconografia, committenza e da tazione. Importanti ricerche sono state inoltre effettuate presso l’archivio della famiglia Sampier i di Bologna, reso da poco accessibile alla consultazione degli studiosi, come meglio riferisce nel volume il saggio di Angelo Mazza.
È emerso infatti che un unico coltissimo tema di s oggetto nuziale unisce le varie scene. Gli amorini, deposti archi e frecce, giocano felici per ché hanno compiuto la missione loro assegnata da Cupido: Plutone si è innamorato di Proserpina e la rapisce come segno di incoercibile amore (a sinistra); Venere premia Cupido con un bacio ricono scente; il tempio di Vesta, dove il focolare è sempre acceso (a destra), augura la durevolezza del l’amore. Il dipinto deve essere stato pertanto commissionato in occasione di un matrimonio o di un a promessa nuziale.
I gigli sulla cornice originale, mai notati prima dagli studiosi, permett ono di sostenere una committenza all’interno della famiglia Farnese, sulla quale si formulano de lle ipotesi. Alla Danza viene per l’occasione accostato il dipinto di Marc antonio Franceschini il Trionfo di Venere, opera commissionata appositamente dai Sampieri pe r fare da pendant al dipinto di Albani nel palazzo bolognese.
Il restauro ha restituito ai colori la loro origin ale brillantezza, particolarmente esaltata dal supporto in rame, e ha permesso di apprezzare appie no la raffinata impaginazione. I riferimenti classici, visibili nel tema mitologico e nel paesag gio ideale, e la raffinatissima qualità pittorica fanno di questo dipinto un vero emblema dell'Accade mia Bolognese del Seicento, che degnamente completa le opere della medesima corrente presenti nella sala. La riesposizione è anche occasione per diffondere i risultati delle indagini effettuate dalla curatrice Ede Palmieri durante i restauri, dai qual i sono emerse nuove interessanti ipotesi e deduzioni riguardanti iconografia, committenza e da tazione. Importanti ricerche sono state inoltre effettuate presso l’archivio della famiglia Sampier i di Bologna, reso da poco accessibile alla consultazione degli studiosi, come meglio riferisce nel volume il saggio di Angelo Mazza.
È emerso infatti che un unico coltissimo tema di s oggetto nuziale unisce le varie scene. Gli amorini, deposti archi e frecce, giocano felici per ché hanno compiuto la missione loro assegnata da Cupido: Plutone si è innamorato di Proserpina e la rapisce come segno di incoercibile amore (a sinistra); Venere premia Cupido con un bacio ricono scente; il tempio di Vesta, dove il focolare è sempre acceso (a destra), augura la durevolezza del l’amore. Il dipinto deve essere stato pertanto commissionato in occasione di un matrimonio o di un a promessa nuziale.
I gigli sulla cornice originale, mai notati prima dagli studiosi, permett ono di sostenere una committenza all’interno della famiglia Farnese, sulla quale si formulano de lle ipotesi. Alla Danza viene per l’occasione accostato il dipinto di Marc antonio Franceschini il Trionfo di Venere, opera commissionata appositamente dai Sampieri pe r fare da pendant al dipinto di Albani nel palazzo bolognese.
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