Jacob e Sara Aue Sobol. James’ House e Hunting Heart
Dal 17 Novembre 2023 al 31 Gennaio 2024
Milano
Luogo: Leica Galerie Milano
Indirizzo: Via Giuseppe Mengoni 4
Curatori: Maurizio Beucci e Claudio Composti
Sito ufficiale: http://leica-camera.com
Due storie d'amore in bianco e nero. Da un lato quella per la vita tra i ghiacci, cresciuta grazie ai tre anni trascorsi da Jacob Aue Sobol in Groenlandia.
Dall'altro quella tra il fotografo e Sara Aue Sobol, sua moglie, e condivisa con il pubblico tramite le immagini realizzate da entrambi.
Non ho mai l’intento di fare fotografie ma questa piccola macchina (fotografica) è lo strumento che ho sempre con me e che uso per entrare in contatto con le persone e con i luoghi, per creare intimità e per condividere intimità. Jacob Aue Sobol
Oltre trenta fotografie, realizzate tra il 1999 e il 2023, per due progetti che danno il titolo alla mostra presentata da Leica Galerie Milano, all’interno di Leica Store, recentemente rinnovato. Due storie che uniscono il lavoro del fotografo danese che si definisce “padre, pescatore e fotografo” e quello della moglie Sara Aue Sobol.
James' House è il racconto, per immagini, dei tre anni che Sobol ha vissuto in Groenlandia e dell’incontro con James, un uomo Inuit (popolo artico) che gli ha permesso di imparare a cacciare, pescare, sopravvivere in condizioni estreme.
James mi ha insegnato come avvistare le foche e usare gli strumenti di un cacciatore. Mi ha insegnato quando parlare e quando tacere. Come essere presenti. Per gli anni in cui sono stato a Tiniteqilaaq, la casa di James sembrava il centro dell’universo. Era piena di risate, pianti e silenzio. Un luogo di calore e di abbraccio. Jacob Aue Sobol
Hunting Heart è un lavoro a quattro mani, in cui la visione di Jacob si intreccia con quella di Sara per condividere con il pubblico uno sguardo intimo sulla loro vita familiare. Se nelle immagini di Jacob è sempre il bianco e nero a dominare, la visione di Sara emerge grazie all’uso del colore: entrambi parlano dei loro figli, della loro casa, della quotidianità ritratta con intensità ed emozione.
Le due storie in mostra ci parlano della complessità dei rapporti umani, tra culture e paesi diversi, ma anche di ambienti diversi. Se James' House ci racconta la storia di un ragazzo che diventa uomo e poi pescatore, come alla ricerca della sua autosufficienza, è Hunting Heart che ci sorprende, perché è in qualche modo il capitolo rivelatore di questa epica: Sara incontra Jacob e insieme diventano altro, nella vita - come padre e madre - e nella fotografia, con due voci che si legano senza mai confondersi. Hunting Heart è l'incontro di due grandi artisti e sono orgoglioso di poter esporre questo progetto a Milano per la prima volta. Maurizio Beucci, curatore e Head of Leica Akademie Italy
Famiglia. Natura. Fotografia. Parole fondamentali per Jacob Aue Sobol. Tutte le sue fotografie in fondo sono storie d’amore. Amore per la vita. Per l’altro. Per la famiglia. James’ House e ancor di più Hunting Hearts sono storie d’amore. Un’esperienza essenziale che ha cambiato Jacob è l’incontro con Sara, da cui ha avuto i suoi due figli e con cui condivide la vita e l’approccio alla fotografia: anche lei è fotografa e co- autrice di questo progetto. Tutto il loro mondo è raccontato in uno scatto continuo, come un flusso di coscienza per immagini, in un circolo inscindibile che compone il loro quotidiano. Claudio Composti, curatore
Faccio foto sempre in bianco e nero, molto contrastate per creare una strada che vada dritta all’emotività di chi guarda, è questa la mia ambizione. Jacob Aue Sobol
Per molti suoi lavori, dal bianco e nero intenso e fortemente contrastato, Jacob Aue Sobol utilizza, tra le altre, Leica M Monochrom, di cui è diventato il primo global ambassador dopo averla scoperta nel 2012. Uno strumento che gli consente, grazie all’assenza di matrice di filtri colorati e all’elevatissima risoluzione, scelte senza compromessi per la sua estetica unica e cruda.
Leica M Monochrom, progettata e concepita esclusivamente per la fotografia in bianco e nero, permette scelte artistiche particolari, per sperimentare lo scatto in modo più vicino a quanto facevano i maestri ai quali è stata ispirata. Solida e affidabile, è contemporaneamente vintage ed esempio del naturale sviluppo della più evoluta tecnologia fotografica.
La presenza di Jacob e Sara Aue Sobol a Milano non è solo l’occasione per scoprirne il lavoro, ma anche per entrare in contatto diretto, grazie a una masterclass proposta da Leica Akademie nella sua sede di Via Mengoni 4, a due passi dal Duomo, nelle giornate del 18 e 19 novembre.
Come si crea un'espressione personale? In che modo ci si può raccontare in modo distintivo attraverso un’immagine? Come mostrare la propria personalità autoriale? Un percorso di due giorni che mira a ispirare e sviluppare la capacità di ogni partecipante di creare una voce unica come fotografo.
Info: store.leica-camera.com/it/it/Jacob-and-Sara-Aue-Sobol-s-Two-Days-Masterclass?aknumber=AKIT00002938
Leica Akademie Italy è l'esperienza migliore per coloro che sono alla ricerca di una realizzazione personale attraverso la fotografia, che desiderano analizzarla, decifrando il linguaggio dell'immagine e dell'immaginario. Leica Akademie Italy prosegue la lunga tradizione di formazione e realizzazione fotografica di Leica attraverso workshop esperienziali, corsi e viaggi fotografici organizzati in tutta Italia e all'estero, accompagnati dai più grandi autori ed esperti dell'immagine.
Jacob Aue Sobol (Copenhagen, Danimarca, 1976) è parte di Magnum Photos.
Dopo aver studiato allo European Film College, nel 1998 è stato ammesso a Fatamorgana, una scuola danese specializzata in documentari e fotografia d'arte. Nell'autunno del 1999 si è trasferito a Tiniteqilaaq, in Groenlandia, dove ha vissuto per tre anni affiancando alla pratica fotografica il lavoro come pescatore e cacciatore di foche. Nel 2006 si è stabilito a Tokyo, dove ha sviluppato il volume I, Tokyo, vincitore del Leica European Publishers Award nel 2008. Dopo il rientro in Danimarca, nel 2008, ha continuato a viaggiare molto, trascorrendo un lungo periodo di tempo a Bangkok, quindi lungo la ferrovia Transiberiana, in Siberia, Tailandia, Mongolia, America e Cina.
Sara Aue Sobol (Verona, 1993) ha iniziato a fotografare durante l’adolescenza, come risposta a un ambiente famigliare violento da cui desiderava allontanarsi. Nel 2013 si è trasferita a Copenaghen per studiare a Fatamorgana, dove la sua pratica è evoluta dall’idea di diario personale all’elaborazione di un progetto con il coinvolgimento dei soggetti ritratti. Da sempre attratta da contesti respingenti e ostili, ha viaggiato e fotografato in Russia e in Messico, dove ha vissuto a stretto contatto con la popolazione.
Vive in Danimarca con il marito, Jacob Aue Sobol, e i loro due figli su un’isola chiamata Fejø, dove sviluppano nuovi progetti e libri.
Dall'altro quella tra il fotografo e Sara Aue Sobol, sua moglie, e condivisa con il pubblico tramite le immagini realizzate da entrambi.
Non ho mai l’intento di fare fotografie ma questa piccola macchina (fotografica) è lo strumento che ho sempre con me e che uso per entrare in contatto con le persone e con i luoghi, per creare intimità e per condividere intimità. Jacob Aue Sobol
Oltre trenta fotografie, realizzate tra il 1999 e il 2023, per due progetti che danno il titolo alla mostra presentata da Leica Galerie Milano, all’interno di Leica Store, recentemente rinnovato. Due storie che uniscono il lavoro del fotografo danese che si definisce “padre, pescatore e fotografo” e quello della moglie Sara Aue Sobol.
James' House è il racconto, per immagini, dei tre anni che Sobol ha vissuto in Groenlandia e dell’incontro con James, un uomo Inuit (popolo artico) che gli ha permesso di imparare a cacciare, pescare, sopravvivere in condizioni estreme.
James mi ha insegnato come avvistare le foche e usare gli strumenti di un cacciatore. Mi ha insegnato quando parlare e quando tacere. Come essere presenti. Per gli anni in cui sono stato a Tiniteqilaaq, la casa di James sembrava il centro dell’universo. Era piena di risate, pianti e silenzio. Un luogo di calore e di abbraccio. Jacob Aue Sobol
Hunting Heart è un lavoro a quattro mani, in cui la visione di Jacob si intreccia con quella di Sara per condividere con il pubblico uno sguardo intimo sulla loro vita familiare. Se nelle immagini di Jacob è sempre il bianco e nero a dominare, la visione di Sara emerge grazie all’uso del colore: entrambi parlano dei loro figli, della loro casa, della quotidianità ritratta con intensità ed emozione.
Le due storie in mostra ci parlano della complessità dei rapporti umani, tra culture e paesi diversi, ma anche di ambienti diversi. Se James' House ci racconta la storia di un ragazzo che diventa uomo e poi pescatore, come alla ricerca della sua autosufficienza, è Hunting Heart che ci sorprende, perché è in qualche modo il capitolo rivelatore di questa epica: Sara incontra Jacob e insieme diventano altro, nella vita - come padre e madre - e nella fotografia, con due voci che si legano senza mai confondersi. Hunting Heart è l'incontro di due grandi artisti e sono orgoglioso di poter esporre questo progetto a Milano per la prima volta. Maurizio Beucci, curatore e Head of Leica Akademie Italy
Famiglia. Natura. Fotografia. Parole fondamentali per Jacob Aue Sobol. Tutte le sue fotografie in fondo sono storie d’amore. Amore per la vita. Per l’altro. Per la famiglia. James’ House e ancor di più Hunting Hearts sono storie d’amore. Un’esperienza essenziale che ha cambiato Jacob è l’incontro con Sara, da cui ha avuto i suoi due figli e con cui condivide la vita e l’approccio alla fotografia: anche lei è fotografa e co- autrice di questo progetto. Tutto il loro mondo è raccontato in uno scatto continuo, come un flusso di coscienza per immagini, in un circolo inscindibile che compone il loro quotidiano. Claudio Composti, curatore
Faccio foto sempre in bianco e nero, molto contrastate per creare una strada che vada dritta all’emotività di chi guarda, è questa la mia ambizione. Jacob Aue Sobol
Per molti suoi lavori, dal bianco e nero intenso e fortemente contrastato, Jacob Aue Sobol utilizza, tra le altre, Leica M Monochrom, di cui è diventato il primo global ambassador dopo averla scoperta nel 2012. Uno strumento che gli consente, grazie all’assenza di matrice di filtri colorati e all’elevatissima risoluzione, scelte senza compromessi per la sua estetica unica e cruda.
Leica M Monochrom, progettata e concepita esclusivamente per la fotografia in bianco e nero, permette scelte artistiche particolari, per sperimentare lo scatto in modo più vicino a quanto facevano i maestri ai quali è stata ispirata. Solida e affidabile, è contemporaneamente vintage ed esempio del naturale sviluppo della più evoluta tecnologia fotografica.
La presenza di Jacob e Sara Aue Sobol a Milano non è solo l’occasione per scoprirne il lavoro, ma anche per entrare in contatto diretto, grazie a una masterclass proposta da Leica Akademie nella sua sede di Via Mengoni 4, a due passi dal Duomo, nelle giornate del 18 e 19 novembre.
Come si crea un'espressione personale? In che modo ci si può raccontare in modo distintivo attraverso un’immagine? Come mostrare la propria personalità autoriale? Un percorso di due giorni che mira a ispirare e sviluppare la capacità di ogni partecipante di creare una voce unica come fotografo.
Info: store.leica-camera.com/it/it/Jacob-and-Sara-Aue-Sobol-s-Two-Days-Masterclass?aknumber=AKIT00002938
Leica Akademie Italy è l'esperienza migliore per coloro che sono alla ricerca di una realizzazione personale attraverso la fotografia, che desiderano analizzarla, decifrando il linguaggio dell'immagine e dell'immaginario. Leica Akademie Italy prosegue la lunga tradizione di formazione e realizzazione fotografica di Leica attraverso workshop esperienziali, corsi e viaggi fotografici organizzati in tutta Italia e all'estero, accompagnati dai più grandi autori ed esperti dell'immagine.
Jacob Aue Sobol (Copenhagen, Danimarca, 1976) è parte di Magnum Photos.
Dopo aver studiato allo European Film College, nel 1998 è stato ammesso a Fatamorgana, una scuola danese specializzata in documentari e fotografia d'arte. Nell'autunno del 1999 si è trasferito a Tiniteqilaaq, in Groenlandia, dove ha vissuto per tre anni affiancando alla pratica fotografica il lavoro come pescatore e cacciatore di foche. Nel 2006 si è stabilito a Tokyo, dove ha sviluppato il volume I, Tokyo, vincitore del Leica European Publishers Award nel 2008. Dopo il rientro in Danimarca, nel 2008, ha continuato a viaggiare molto, trascorrendo un lungo periodo di tempo a Bangkok, quindi lungo la ferrovia Transiberiana, in Siberia, Tailandia, Mongolia, America e Cina.
Sara Aue Sobol (Verona, 1993) ha iniziato a fotografare durante l’adolescenza, come risposta a un ambiente famigliare violento da cui desiderava allontanarsi. Nel 2013 si è trasferita a Copenaghen per studiare a Fatamorgana, dove la sua pratica è evoluta dall’idea di diario personale all’elaborazione di un progetto con il coinvolgimento dei soggetti ritratti. Da sempre attratta da contesti respingenti e ostili, ha viaggiato e fotografato in Russia e in Messico, dove ha vissuto a stretto contatto con la popolazione.
Vive in Danimarca con il marito, Jacob Aue Sobol, e i loro due figli su un’isola chiamata Fejø, dove sviluppano nuovi progetti e libri.
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