Luisa Balicco. La carta Hanji custode del tempo
Dal 04 Maggio 2015 al 25 Maggio 2015
Milano
Luogo: Consolato della Corea
Indirizzo: piazza Cavour 3
Orari: 9-12 / 12-17
Telefono per informazioni: +39 02 29062641
E-Mail info: info@luisabalicco.it
Sito ufficiale: http://www.luisabalicco.it
Alla conclusione della mostra Un viaggio singolare presso la Galleria Ceribelli l'artista bergamasca Luisa Balicco è ora chiamata ad un nuovo prestigioso appuntamento.
Il prossimo 4 maggio è fissata l'inaugurazione di una personale presso la sede milanese del Consolato Generale della Repubblica di Corea (Corea del Sud) che, come prima artista italiana, l'ha invitata ad esporre opere realizzate su carta Hanji nell'ambito di un progetto di valorizzazione della speciale carta orientale per il suo utilizzo in ambiti artistici.
La mostra si inserisce nel calendario delle iniziative che il Consolato Generale della Repubblica di Corea (Piazza Cavour 3- Milano) ha studiato appositamente per Expo 2015.
L'impegno per Balicco giunge in un periodo intenso che l'ha vista a Parigi presso il Salon du Livre d'Artiste lo scorso novembre 2013, impegnata tra marzo e aprile 2014 nella personale a Bergamo, e che la vedrà a Liberbook, la biennale del libro d'artista e della stampa d'autore, a Parma il 23 e 24 maggio 2015 (bissando la partecipazione 2013).
Arte, materiale, tecnica
La carta, ottenuta mescolando cotone e cellulosa è da sempre il materiale privilegiato dall'artista, attraverso di essa Luisa Balicco trova il migliore mezzo espressivo, ne scopre e valorizza porosità, venature, increspature, rugosità, la sua materialità metamorfica che le consente di diventare sorprendentemente altro.
In questa esposizione il fare artistico di Luisa Balicco si concentra sulla valorizzazione della carta di gelso coreana Hanji. Il termine Hanji significa proprio Carta Coreana (Han sta per Corea e Ji per Carta), ma essa non è semplicemente un supporto, bensì come uno scrigno di storia che raccoglie in sè tutta la tradizione coreana contrassegnata dai valori della creatività e dell'innovazione.
La carta Hanji si sposa alla cultura coreana perchè ha origini lontane e attraverso di essa sono giunte a noi eredità antiche della cultura del Paese asiatico. Questo prezioso materiale si sposa anche al concetto di innovazione perchè oggi, come ieri (e qui sta il senso del progetto di valorizzazione voluto dal Consolato) è mezzo di espressione artistica e di molteplici applicazioni nella vita reale: grazie alla sua purezza, alla sua trasparenza e alla sua forza è infatti amata dai restauratori
Balicco consapevole del valore di questo affascinante materiale ha voluto omaggiare la carta Hanji e la sua tradizione celebrando il Jikji: il primo libro stampato al mondo con caratteri di metallo mobili 70 anni prima della celeberrima Bibbia di Guttenbeg in Europa.
Nasce così Sinestesia Sacra, omaggio al Jikji: un'opera a quattro mani, frutto della collaborazione con l'artista - artigiano Ignazio Bellini, entro la quale carta e metallo sono plasmati, lavorati, si fanno arte, esattamente come avvenne alle radici dell'antico libro.
Con le carte Hanji
La ricerca di Luisa Balicco è estranea a qualsiasi aspetto narrativo e illustrativo, nel suo lavoro il fare artistico segue il pensiero, una fantasia vibrante, e qui il colore applicato alla carta Hanji si stempera in sentimento, in sogno. Il prezioso supporto orientale è per lei mezzo, occasione, per accompagnare arte e lavoro verso il profondo traguardo della meditazione, avvolto dal vibrare profondo del colore.
Le opere (libri d'artista e quadri) esposte sono stazioni di successivi itinerari personali attraverso immagini, concetti, intuizioni mai urlate, sempre proposte con garbo, rispetto, dove discrezione e consapevolezza si uniscono contro la spersonalizzazione dettata dall'oggi.
Balicco ama la carta, in ogni sua espressione, e della carta Hanji esalta la naturale duttilità, la consistenza, la lucentezza : “Amo - dice Balicco - le infinite varietà di questo materiale leggero, ruvido, sfilacciato, increspato e lo uso in molti modi: liscio, raggrinzisco, sovrappongo, coloro, modello. Quasi al termine del lavoro poi ho bisogno di un atto definitivo, liberatorio e allora con un pennello pieno di colore sottolineo con un gesto il tratto finale”.
La carta si trasforma in muri, pagine, libri d'artista, concepiti come un paesaggio a sequenze di variazione di scene entro le quali i colori, le trasparenze, la scrittura cadenzano la narrazione di luoghi e aspetti vissuti da viaggiatrice narrante.
Il prossimo 4 maggio è fissata l'inaugurazione di una personale presso la sede milanese del Consolato Generale della Repubblica di Corea (Corea del Sud) che, come prima artista italiana, l'ha invitata ad esporre opere realizzate su carta Hanji nell'ambito di un progetto di valorizzazione della speciale carta orientale per il suo utilizzo in ambiti artistici.
La mostra si inserisce nel calendario delle iniziative che il Consolato Generale della Repubblica di Corea (Piazza Cavour 3- Milano) ha studiato appositamente per Expo 2015.
L'impegno per Balicco giunge in un periodo intenso che l'ha vista a Parigi presso il Salon du Livre d'Artiste lo scorso novembre 2013, impegnata tra marzo e aprile 2014 nella personale a Bergamo, e che la vedrà a Liberbook, la biennale del libro d'artista e della stampa d'autore, a Parma il 23 e 24 maggio 2015 (bissando la partecipazione 2013).
Arte, materiale, tecnica
La carta, ottenuta mescolando cotone e cellulosa è da sempre il materiale privilegiato dall'artista, attraverso di essa Luisa Balicco trova il migliore mezzo espressivo, ne scopre e valorizza porosità, venature, increspature, rugosità, la sua materialità metamorfica che le consente di diventare sorprendentemente altro.
In questa esposizione il fare artistico di Luisa Balicco si concentra sulla valorizzazione della carta di gelso coreana Hanji. Il termine Hanji significa proprio Carta Coreana (Han sta per Corea e Ji per Carta), ma essa non è semplicemente un supporto, bensì come uno scrigno di storia che raccoglie in sè tutta la tradizione coreana contrassegnata dai valori della creatività e dell'innovazione.
La carta Hanji si sposa alla cultura coreana perchè ha origini lontane e attraverso di essa sono giunte a noi eredità antiche della cultura del Paese asiatico. Questo prezioso materiale si sposa anche al concetto di innovazione perchè oggi, come ieri (e qui sta il senso del progetto di valorizzazione voluto dal Consolato) è mezzo di espressione artistica e di molteplici applicazioni nella vita reale: grazie alla sua purezza, alla sua trasparenza e alla sua forza è infatti amata dai restauratori
Balicco consapevole del valore di questo affascinante materiale ha voluto omaggiare la carta Hanji e la sua tradizione celebrando il Jikji: il primo libro stampato al mondo con caratteri di metallo mobili 70 anni prima della celeberrima Bibbia di Guttenbeg in Europa.
Nasce così Sinestesia Sacra, omaggio al Jikji: un'opera a quattro mani, frutto della collaborazione con l'artista - artigiano Ignazio Bellini, entro la quale carta e metallo sono plasmati, lavorati, si fanno arte, esattamente come avvenne alle radici dell'antico libro.
Con le carte Hanji
La ricerca di Luisa Balicco è estranea a qualsiasi aspetto narrativo e illustrativo, nel suo lavoro il fare artistico segue il pensiero, una fantasia vibrante, e qui il colore applicato alla carta Hanji si stempera in sentimento, in sogno. Il prezioso supporto orientale è per lei mezzo, occasione, per accompagnare arte e lavoro verso il profondo traguardo della meditazione, avvolto dal vibrare profondo del colore.
Le opere (libri d'artista e quadri) esposte sono stazioni di successivi itinerari personali attraverso immagini, concetti, intuizioni mai urlate, sempre proposte con garbo, rispetto, dove discrezione e consapevolezza si uniscono contro la spersonalizzazione dettata dall'oggi.
Balicco ama la carta, in ogni sua espressione, e della carta Hanji esalta la naturale duttilità, la consistenza, la lucentezza : “Amo - dice Balicco - le infinite varietà di questo materiale leggero, ruvido, sfilacciato, increspato e lo uso in molti modi: liscio, raggrinzisco, sovrappongo, coloro, modello. Quasi al termine del lavoro poi ho bisogno di un atto definitivo, liberatorio e allora con un pennello pieno di colore sottolineo con un gesto il tratto finale”.
La carta si trasforma in muri, pagine, libri d'artista, concepiti come un paesaggio a sequenze di variazione di scene entro le quali i colori, le trasparenze, la scrittura cadenzano la narrazione di luoghi e aspetti vissuti da viaggiatrice narrante.
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