Omar Hassan. L'essenziale è invisibile agli occhi. Un dialogo con Wassily Kandinsky
Dal 01 Marzo 2018 al 01 Aprile 2018
Monza | Milano
Luogo: Villa Reale - Serrone
Indirizzo: viale Brianza 1
Orari: Orari: Martedì-venerdì 10-18. Sabato, domenica e festivi 10-19:30 Lunedì chiuso
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 039.5783427
E-Mail info: info@villarealedimonza.it
Sito ufficiale: http://www.reggiadimonza.it
Dal 1 marzo al 1 aprile 2018, la Villa Reale di Monza ospita una personale di Omar Hassan (Milano, 1987), uno degli artisti giovani più interessanti nel panorama dell’arte contemporanea in Italia.
L’esposizione prende tutto lo spazio del Serrone, col patrocinio del Comune di Monza e di Regione Lombardia, e presenta una serie di opere inedite, tra sculture e dipinti, più un’installazione realizzata per l’occasione, in un dialogo immaginario tra il giovane artista e il grande Wassily Kandinsky.
Wassily Kandinsky ha cercato di pitturare la musica. La sua sinestesia lo portava a voler dipingere i colori dei suoni, le sfumature delle note. Fin dal 1910, anno della sua prima opera astratta, l’artista russo non ha mai smesso di cercare di rendere visibili i suoni.
Omar Hassan si cimenta quindi nella grande sfida di dipingere l’invisibile scorrere del tempo.
Da qualche anno l’artista ha posizionato tele intonse alle pareti e pavimenti del suo studio milanese, continuando poi a lavorare alle sue altre opere.
Il muro intelato si riempie cosí di schizzi di colore, forme geometriche a bomboletta spray, linee, punti. Il pavimento raccoglie tutte le impronte, le colate di vernice, i residui colorati di sperimentazioni e opere.
Gli strati si accumulano, formando cosí un racconto astratto di ore di lavoro e periodi di assenza o attesa dell’artista: i minuti diventano colore, le attese spazi bianchi di tela inutilizzata.
Come la musica nelle opere di Kandsinsky, cosí il trascorrere del tempo, nostro bene più essenziale, si manifesta davanti agli occhi nelle opere di Hassan, una composizione casuale di colori, movimenti, forme, spazi vuoti.
L’artista ha intitolato questa serie “L’Essenziale è Invisibile agli Occhi”, un’ideale interpretazione della celebre frase dell’autore Antoine de Saint-Exupéry.
Omar Hassan segue quindi le orme del grande maestro dell’astrattismo, provando a rendere visibile l’invisibile, a far apparire davanti a noi l’essenziale.
Alcune delle opere create durante questi lassi di tempo di lavoro nello studio vengono mostrate sui muri del Serrone. Il risultato del lavoro e del tempo dell’artista si manifesta con le colate di vernice spray della serie “Injections”, a cui si alternano i potenti colori dei dipinti “Breaking Through” e i mosaici di tappini di bombolette della serie “Caps”. Uno studio sul rapporto tra pittura, scultura e spazio circostante si manifesta in una copia della Venere di Milo mimetizzata in una tela multicolore. Tutte le opere di Hassan sono autobiografiche, raccontano la sua multiculturalità, il suo essere artista senza cadere in facili categorizzazioni, la sua passione per la boxe, il suo diabete. Nella Cappelletta in fondo al Serrone Hassan presenta l’ultima installazione creata per l’occasione, la sintesi autobiografica di questo essenziale che è invisibile agli occhi, con un ammasso di avanzi e scarti della cura che l’artista deve seguire giornalmente per il suo diabete, raccolti in maniera metodica da anni.
Tutto ciò che è sempre rimasto dietro, nascosto, in secondo piano, nella sua vita come nella sua arte, diventa ora protagonista assoluto.
Omar Hassan nasce a Milano nel 1987 da padre egiziano e madre italiana. Tra i primi artisti con ispirazione street art ad essere invitato alla Biennale di Venezia nel 2011, Hassan in poco tempo inizia a partecipare a diverse mostre internazionali a Londra, in Giappone, Italia e Stati Uniti. Le sue opere sono nelle collezioni permanenti della Regione Lombardia, Fondazione Maimeri, Fondazione Peruzzo, Museo MAR di Ravenna, e sue opere pubbliche possono essere viste in nord Italia e Londra. Dal 2015 le opere delle serie Breaking Through, create boxando con la tela, iniziano a fare il giro del mondo in varie mostre con performance: New York, Londra, Miami, Milano, Bologna, Lugano, portandolo anche ad essere finalista del prestigioso Premio Cairo. Di recente la grande personale “Do Ut Des” alla Chiesetta della Misericordia a Venezia ha attratto più di 30,000 visitatori.
Vernissage 1 marzo h 18-20
Orari: Martedì-venerdì 10-18. Sabato, domenica e festivi 10-19:30. Lunedì chiuso
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