Patrizia Emma Scialpi. Ora Serrata
Dal 30 Settembre 2015 al 28 Novembre 2015
Monza | Milano
Luogo: Villa Contemporanea
Indirizzo: via Bergamo 20
Orari: da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 039 384963
E-Mail info: info@villacontemporanea.it
Sito ufficiale: http://villacontemporanea.it
Villa Contemporanea è lieta di presentare “Ora Serrata”, personale di Patrizia Emma Scialpi (Taranto, 1984) il cui percorso artistico esplora e coinvolge una pluralità di registri linguistici e visivi che spaziano dal video alla pittura, dall'installazione ambientale all'intervento curatoriale.
Questo approccio si riflette nel concept della mostra realizzata appositamente per la galleria che raccoglie gli elementi connotativi della sua pratica artistica, articolando un percorso popolato da aggregazioni visive e concatenazioni mentali.
Zona liminale, di rottura o intersezione a seconda del punto di vista, “Ora Serrata” fa leva sulle relazioni che intercorrono tra la visione e la sua interpretazione e lega all'interno del progetto espositivo anche i contributi di Alberto Zanchetta, Alessandro Di Pietro e del collettivo NastyNasty© che si relazionano ai temi della mostra per apportare nuove argomentazioni critiche e creare così un ambiente aperto, suggestionato, che mima i meccanismi di produzione di conoscenza e creatività amatoriale attraverso oggetti self made e d’uso comune.
Artwork e grafica di Viviana Cangialosi / Camera Fuego.
Patrizia Emma Scialpi, è nata a Taranto nel 1984, vive e lavora a Milano.
La ricerca di Patrizia Emma Scialpi si concentra sulla natura e sulla diversità dei legami e delle relazioni che intercorrono tra gli individui, in rapporto ai differenti contesti ambientali e storici, nel tentativo di instaurare un dialogo chiarificatore con il presente. Lo fa adoperando registri espressivi e media diversi, arricchendo nel contempo la sua indagine di sedimentazioni e approdi visivi attraverso video, installazioni, opere pittoriche e interventi site specific. Prende forma così una ricerca trasversale e multiforme, ma coerentemente legata ad un tentativo di ricostruzione di una memoria personale e metastorica, attraverso la ridefinizione del concetto di nostalgia, non intesa come legame emotivo al passato, quanto commiato da una parte del Sé necessario per riconciliarsi con il presente. Il suo percorso è puntellato da una specifica riflessione sul linguaggio visivo attuata trascendendo l’aspetto puramente tecnico per privilegiare quello suggestivo ed emotivo, con una metodica operativa accurata di riappropriazione e riuso di immagini preesistenti.
Questo approccio si riflette nel concept della mostra realizzata appositamente per la galleria che raccoglie gli elementi connotativi della sua pratica artistica, articolando un percorso popolato da aggregazioni visive e concatenazioni mentali.
Zona liminale, di rottura o intersezione a seconda del punto di vista, “Ora Serrata” fa leva sulle relazioni che intercorrono tra la visione e la sua interpretazione e lega all'interno del progetto espositivo anche i contributi di Alberto Zanchetta, Alessandro Di Pietro e del collettivo NastyNasty© che si relazionano ai temi della mostra per apportare nuove argomentazioni critiche e creare così un ambiente aperto, suggestionato, che mima i meccanismi di produzione di conoscenza e creatività amatoriale attraverso oggetti self made e d’uso comune.
Artwork e grafica di Viviana Cangialosi / Camera Fuego.
Patrizia Emma Scialpi, è nata a Taranto nel 1984, vive e lavora a Milano.
La ricerca di Patrizia Emma Scialpi si concentra sulla natura e sulla diversità dei legami e delle relazioni che intercorrono tra gli individui, in rapporto ai differenti contesti ambientali e storici, nel tentativo di instaurare un dialogo chiarificatore con il presente. Lo fa adoperando registri espressivi e media diversi, arricchendo nel contempo la sua indagine di sedimentazioni e approdi visivi attraverso video, installazioni, opere pittoriche e interventi site specific. Prende forma così una ricerca trasversale e multiforme, ma coerentemente legata ad un tentativo di ricostruzione di una memoria personale e metastorica, attraverso la ridefinizione del concetto di nostalgia, non intesa come legame emotivo al passato, quanto commiato da una parte del Sé necessario per riconciliarsi con il presente. Il suo percorso è puntellato da una specifica riflessione sul linguaggio visivo attuata trascendendo l’aspetto puramente tecnico per privilegiare quello suggestivo ed emotivo, con una metodica operativa accurata di riappropriazione e riuso di immagini preesistenti.
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