Più magro, più bello? Un dibattito con Isabella Bossi Fedrigotti, Umberto Galimberti e Oliviero Toscani
Dal 27 Gennaio 2016 al 27 Gennaio 2016
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: viale Alemagna 6
Orari: h 18
Curatori: Andrea Kerbaker
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.org/
Negli ultimi cinquant’anni i corpi delle modelle sono radicalmente cambiati: le forme femminili sono mutate e si è cominciato a preferire il modello di donna algida ed eterea spesso lontana dalla realtà.
Le bellezze alla Ingrid Bergman, quella della Bond girl Ursula Andress e della nostra amatissima Sofia Loren, che in Ieri, oggi, domani ha incantato gli uomini di tutto il mondo, sono quasi sparite dagli schermi e dall’immaginario collettivo.
D’altra parte le richieste degli stilisti sulla forma fisica si sono fatte sempre più stringenti e così in passerella hanno iniziato a sfilare indossatrici talmente magre da suscitare, talvolta, lo sdegno generale.
In certi casi, qualcuno ha sostenuto, si è trattato di un involontario incitamento all’anoressia; più i parametri estetici della moda andavano nella direzione di un corpo filiforme, più la società chiedeva lo stesso alle donne comuni nelle quali cominciava a farsi strada una nuova forma di disagio verso il proprio corpo.
Poco per volta, le voci della cultura hanno cominciato a farsi sentire e molti personaggi della società civile hanno apertamente preso posizione. Uno dei primi a voler mostrare al pubblico gli effetti devastanti di standard di magrezza fuori dal normale è stato Oliviero Toscani, che con la sua campagna fotografica per Nolita ha scandalizzato e aperto gli occhi.
Era il 2007 e nel corso di questi anni le coscienze si solo svegliate; anche sulle passerelle sono ricomparse le curve e l’anoressia è stata riconosciuta come una malattia da combattere anche con l’ausilio delle strutture ospedaliere.
È pur vero che un certo modo di pensare il corpo femminile è ormai entrato nelle abitudini comuni, le donne fanno fatica a indossare le loro forme e accettare il proprio corpo.
Possiamo però essere veramente sicuri che la colpa sia tutta dello star system, non si tratta forse di cambiamenti fisiologici nei gusti delle persone? Nell’antica Grecia la bellezza perfetta era quella di Venere, tonda e morbida, mentre oggi preferiamo donne alte e magre. Le odalische di Ingres avevano la cellulite mentre oggi ricorriamo al computer per eliminare qualsiasi difetto della pelle.
Le passerelle sono sempre state e continuano ad essere un mondo d’élite che poco ha a che fare con quello di tutti i giorni, come può quindi penetrare tanto a fondo della psicologia delle persone da suscitare disagi tanto profondi? L’individuo è forse diventato troppo permeabile al giudizio sociale o siamo solo davanti alle malattie del nuovo millennio e dobbiamo imparare ad affrontarle con occhi nuovi? Ci aiutano a rispondere a queste domane Oliviero Toscani, che con la sua arte ha portato il problema sotto gli occhi del mondo, Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista del Corriere della Sera che nei suoi articoli racconta l’evoluzione del costume degli italiani, e il filosofo Umberto Galimberti, che al disagio del corpo e alle malattie nutrizionali ha dedicato molti dei suoi scritti andando alla ricerca della radice del rapporto del sé con il corpo.
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