Recover
Cristina Lei Rodriguez, Find again, Recover, Brand New Gallery, Milano
Dal 31 Maggio 2012 al 28 Luglio 2012
Milano
Luogo: Brand New Gallery
Indirizzo: via Farini 32
Orari: da martedì a sabato 11-13/ 14.30-19
Telefono per informazioni: +39 02 89053083
E-Mail info: info@brandnew-gallery.com
Sito ufficiale: http://www.brandnew-gallery.com
Brand New Gallery è lieta di presentare Recover, prima personale italiana dell’artista americana Cristina Lei Rodriguez.
Le forme scultoree elaborate da Cristina Lei Rodriguez sono conglomerati astratti provenienti da un’era post atomica, di cui narrano le vicende di decadenza e rovina. Sebbene i processi naturali di crescita e declino siano stati una tematica che ha ispirato gran parte del suo lavoro, recentemente l’artista ha deviato lo sguardo lontano dalla natura, per rivolgerlo verso costruzioni culturali di incertezza ed instabilità. Nei suoi ultimi lavori, la materia è sagomata con sensibilità critica nei confronti della voracità bulimica e del glamour impenitente che accompagnano il capitalismo contemporaneo, dell’accumulazione della ricchezza che va di pari passo con la minaccia di un collasso sistemico totale.
Per realizzare le sue sculture, Cristina Lei Rodriguez adotta una sorta di ready-made ottenuto impiegando una molteplicità di materiali come plastica, resine, reti metalliche, gesso, vernice e detriti, modellati attraverso un’estetica gestuale di distruzione e decomposizione, grazie a cui essi si schiacciano, si accartocciano, si ritorcono su se stessi o sporgono grevemente verso l’esterno, colando una folta pittura materica sui piedistalli da cui si elevano.
La sperimentazione del materiale è persistente nel lavoro dell’artista e ne diviene parte integrante nel momento in cui essi reagiscono all’ambiente circostante che ne caratterizza la mutevolezza attraverso reazioni chimiche e fisiche.
Le sculture sono spesso realizzate in schemi di colore determinati da una gamma tonale che definisce un legame e i titoli delle opere vengono talvolta individuati da predicati verbali che sottolineano il ruolo necessario dell’azione dell’artista nel momento della creazione. Cristina Lei Rodriguez seduce lo spettatore grazie alla costruzione di un’eleganza formale che trasmette una raffinata esperienza corporea, precisata da un aspetto fluido e laccato, al contempo organico e minimalista, in una visione igienizzata e sterile della natura che rivela una forte tensione tra il naturale e l’artificiale, onnipresente nel paesaggio di Miami da cui l’artista proviene.
Cristina Lei Rodriguez nasce nel 1974 a Miami, dove attualmente vive e lavora. Dopo essersi laureata al Middlebury College ha conseguito un Master in Fine Arts presso il California College of Art and Crafts. Il suo lavoro è stato esposto presso gallerie di fama internazionale e incluso in importanti mostre museali tra cui l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art di Oslo, il Museum of Contemporary Art di Miami, l’Hessel Museum al Bard College di New York, il Reykjavik Art Museum e la Serpentine Gallery di Londra, oltre che in importanti collezioni private come la Rubell Family Collection e la de la Cruz Collection di Miami. Nel 2009 è stata invitata a partecipare alla II Biennale di Atene.
Le forme scultoree elaborate da Cristina Lei Rodriguez sono conglomerati astratti provenienti da un’era post atomica, di cui narrano le vicende di decadenza e rovina. Sebbene i processi naturali di crescita e declino siano stati una tematica che ha ispirato gran parte del suo lavoro, recentemente l’artista ha deviato lo sguardo lontano dalla natura, per rivolgerlo verso costruzioni culturali di incertezza ed instabilità. Nei suoi ultimi lavori, la materia è sagomata con sensibilità critica nei confronti della voracità bulimica e del glamour impenitente che accompagnano il capitalismo contemporaneo, dell’accumulazione della ricchezza che va di pari passo con la minaccia di un collasso sistemico totale.
Per realizzare le sue sculture, Cristina Lei Rodriguez adotta una sorta di ready-made ottenuto impiegando una molteplicità di materiali come plastica, resine, reti metalliche, gesso, vernice e detriti, modellati attraverso un’estetica gestuale di distruzione e decomposizione, grazie a cui essi si schiacciano, si accartocciano, si ritorcono su se stessi o sporgono grevemente verso l’esterno, colando una folta pittura materica sui piedistalli da cui si elevano.
La sperimentazione del materiale è persistente nel lavoro dell’artista e ne diviene parte integrante nel momento in cui essi reagiscono all’ambiente circostante che ne caratterizza la mutevolezza attraverso reazioni chimiche e fisiche.
Le sculture sono spesso realizzate in schemi di colore determinati da una gamma tonale che definisce un legame e i titoli delle opere vengono talvolta individuati da predicati verbali che sottolineano il ruolo necessario dell’azione dell’artista nel momento della creazione. Cristina Lei Rodriguez seduce lo spettatore grazie alla costruzione di un’eleganza formale che trasmette una raffinata esperienza corporea, precisata da un aspetto fluido e laccato, al contempo organico e minimalista, in una visione igienizzata e sterile della natura che rivela una forte tensione tra il naturale e l’artificiale, onnipresente nel paesaggio di Miami da cui l’artista proviene.
Cristina Lei Rodriguez nasce nel 1974 a Miami, dove attualmente vive e lavora. Dopo essersi laureata al Middlebury College ha conseguito un Master in Fine Arts presso il California College of Art and Crafts. Il suo lavoro è stato esposto presso gallerie di fama internazionale e incluso in importanti mostre museali tra cui l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art di Oslo, il Museum of Contemporary Art di Miami, l’Hessel Museum al Bard College di New York, il Reykjavik Art Museum e la Serpentine Gallery di Londra, oltre che in importanti collezioni private come la Rubell Family Collection e la de la Cruz Collection di Miami. Nel 2009 è stata invitata a partecipare alla II Biennale di Atene.
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