Sandra Vásquez de la Horra. El Canto del Desierto
![Sandra Vasquez de la Horra, De perlas y Burbujas, 2014. Graphite on paper, wax 81,5x61cm Sandra Vasquez de la Horra, De perlas y Burbujas, 2014. Graphite on paper, wax 81,5x61cm](http://www.arte.it/foto/600x450/59/44273-UID569A6AC16C391_slider_1.jpg)
Sandra Vasquez de la Horra, De perlas y Burbujas, 2014. Graphite on paper, wax 81,5x61cm
Dal 20 Gennaio 2016 al 12 Marzo 2016
Milano
Luogo: Prometeogallery
Indirizzo: via Ventura 3
E-Mail info: info@prometeogallery.com
Sito ufficiale: http://www.prometeogallery.com
Prometeogallery è lieta di presentare la prima mostra personale in Italia di Sandra Vasquez de la Horra: El canto del desierto.
Le opere, disegni e sculture rievocano miti e leggende popolari che provengono dalla tradizione afro-latinoamericana della mitologia Yoruba e attingono al repertorio personale delle sue memorie e del suo vissuto, in un alternarsi continuo di citazioni ed elementi che richiamano alla cultura europea da una parte e a quella latinoamericana dall'altra.
Nonostante abbia scelto l'Europa come sua patria elettiva la sua opera è profondamente legata alla cultura e all'iconografia della sua terra di origine, il Cile.
Con la sua opera l' artista intende superare il concetto di testimonianza storica e antropologica: esprime graficamente la complessità del proprio intimo, il senso di ambiguità, disegnando figure la cui identità resta intrappolata in una sorta di incompiutezza ; esseri morfologicamente e intimamente destabilizzanti all'occhio dello spettatore, situati tra il sogno e la visione, il sacro e il profano, a volte grotteschi e caricaturali, altre volte leggiadri e delicati.
Il Processo di produzione dei suoi disegni è esso stesso molto suggestivo. L'artista immerge infatti i fogli di carta nella cera d'api, come fosse un rituale magico che rafforza il potere evocativo di ciò che è rappresentato e conferisce all'immagine, la sostanza materiale e il valore simbolico della reliquia e allo stesso tempo cristallizza il sentimento da cui scaturisce l'opera stessa.
La proiezione di un'immagine mentale, di un luogo dello spirito, diviene icona, capace di trascendere il sentimento individuale e con un linguaggio universale parla all'uomo della sua indefinitezza sostanziale.
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