Sári Ember. Since our stories all sound alike
Dal 22 Maggio 2018 al 09 Settembre 2018
Sesto San Giovanni | Milano
Luogo: Galleria Campari
Indirizzo: viale Gramsci 161
Orari: Dal martedì al venerdì Ore 10.00, 11.30, 14.00, 15.30 e 17.00 Ogni secondo sabato del mese Ore 10.00, 11.30, 14.00, 15.30 e 17.00
Curatori: Ilaria Bonacossa
Telefono per informazioni: +39 02 62251
E-Mail info: galleria@campari.com
Sito ufficiale: http://www.campari.com/
Galleria Campari presenta Since our stories all sound alike (Poiché le nostre storie sembrano tutte uguali), la prima mostra personale in Italia dell’artista ungherese Sári Ember (1985), vincitrice della prima edizione del Campari Art Prize, nato dalla collaborazione con Artissima in occasione della ventiquattresima edizione della Fiera.
L’esposizione, curata da Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, con Michela Murialdo,presenta una serie di opere inedite in ceramica, pietra e marmo, che per tratti e forme evocano volti, busti e maschere, creando un’aura magica custode di ricordi, identità perdute e portatrice di storie personali e collettive.
Traendo ispirazione da un verso di Sin of Pride[1], del poeta americano John Koethe, l’artista riflette sull’importanza della storia e sulla necessità che l’uomo ha di raccontarla e rappresentarla, perché possa essere ricordata e tramandata nel tempo. Grazie a una sottile e raffinata capacità narrativa insita nel suo lavoro, l’artista, partendo dalla propria storia personale, disegna il vissuto della collettività e della tradizione europea, riportandola all’interno di un’intima dimensione museale.
La peculiarità del lavoro di Sári Ember si esplicita nel dare nuova forma e significato agli oggetti del nostro quotidiano, spingendoci a osservarli con occhi infantili, per scoprirne valori nascosti e nuove profondità. Servendosi della fragilità della ceramica l’artista rievoca l’intimità della sfera familiare, così come attraverso la pietra e il marmo evoca il rapporto tra il presente e il passare del tempo e le sue trasformazioni.
Come spesso accade nei lavori dell’artista, l’ambiente espositivo diventa uno spazio fondamentale di riflessione e immaginazione nel quale Ember colloca le sue opere site specific in una sorta di dialogo segreto, quasi a suggerire che gli oggetti si animino in assenza di esseri umani.
La mostra conferma lo storico rapporto del brand Campari con il mondo dell’arte contemporanea e la vocazione di Artissima alla scoperta e alla valorizzazione di talenti. IL PROGETTO ESPOSITIVO Nello spazio dedicato alle mostre temporanee di Galleria Campari, un grande tendaggio ceruleo crea un’ambiente intimo, quasi domestico, che assume allo stesso tempo le sembianze di uno sfondo teatrale, un palcoscenico chiuso nel quale lo spettatore può entrare in confidenza con le opere che disegnano un giardino segreto nel quale addentrarsi.
I lavori realizzati da Sári Ember appositamente per la mostra rimandano nei profili e nelle forme a volti, evocando maschere e busti, mai completamente riconoscibili o definiti nei loro contorni, volutamente astratti, consentendo al visitatore una libera interpretazione personale. Grazie all’uso del colore e del design, l’artista trasforma questi profili comuni e oggetti familiari in forme sorprendenti e sottilmente ironiche.
La mostra Since our stories all sound alike è capace non solo di accompagnare il visitatore alla riscoperta del proprio passato, ma è anche in grado di muovere alcune cruciali domande sul ruolo, l’influenza e la dipendenza che gli oggetti hanno assunto all’interno della nostra società.
CAMPARI ART PRIZE @ARTISSIMA
Il Campari Art Prize 2017 è stato dedicato a un artista under 35, selezionato in base alla sua ricerca sul potere evocativo del racconto, sulla dimensione comunicativa e sulla capacità narrativa dell’opera. Il premio rappresenta la prima tappa della partnership triennale tra Campari e Artissima rimarcando l’attenzione del brand e della Fiera verso la sperimentazione e l’interesse per i giovani artisti, guardando al futuro dell’arte.
Sári Ember, presentata dalla galleria Ani Molnár (Budapest), è stata selezionata da una giuria internazionale composta da Adam Budak, Capo curatore National Gallery di Praga, Carina Plath, vice direttrice Sprengel Museum Hannover, Francesco Stocchi, curatore arte moderna e contemporanea Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam e curatore Fondazione Memmo Roma, con la seguente motivazione: “per la sua ricerca sulla dimensione comunicativa e per la varietà di tecniche e materiali, come ceramica, pietra, collage, fotografia che usa per costruire un’archeologia del contemporaneo”. Sári Ember 1985, San Paolo. Attualmente vive e lavora a Budapest. Nel 2009 si laurea alla Moholy-Nagy University of Arts and Crafts (MOME), dove ottiene una specializzazione in fotografia e comunicazione visiva. Durante i suoi studi trascorre diversi semestri nel Regno Unito e in Slovenia. Ha partecipato a vari programmi di residenza in Brasile, Belgio e Repubblica Ceca. Le sue opere sono state esposte a livello internazionale sia in mostre personali che collettive, come ad esempio: San Paolo, Parigi, Lodz, Brno e Budapest. Nel 2010 è stata selezionata per prendere parte alla residenza Contretype a Bruxelles. Nel 2016 ha ricevuto la borsa di studio Derkovits Gyula e nel 2017 ha partecipato alla mostra collettiva Abstract Hungary al Künstlerhaus di Graz. Nel 2017 vince la prima edizione del Campari art Prize ad Artissima.
Opening 22 maggio, ore 19.00
Visite guidate gratuite e su prenotazione Dal martedì al venerdì Ore 10.00, 11.30, 14.00, 15.30 e 17.00 Ogni secondo sabato del mese Ore 10.00, 11.30, 14.00, 15.30 e 17.00
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