Tassoni. La tradizione di un'azienda italiana tra arte, gusto e design
Dal 01 Marzo 2014 al 30 Marzo 2014
Milano
Luogo: Villa Necchi Campiglio
Indirizzo: via Mozart 12
Orari: da mercoledì a domenica 10-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito alla mostra; villa a pagamento
Telefono per informazioni: +39 0365 41735 / 02 467615319
E-Mail info: info@cedraltassoni.it
Sito ufficiale: http://cedraltassoni.it
Un marchio di successo che resiste al tempo? Un’identità unica che non segue le mode? Gusto italiano di qualità? Come fa uno storico brand italiano a rilanciare, in tempi di crisi, il valore di uno stile unico?
Storia, mito, tradizione e cultura sono gli elementi che hanno fatto di Tassoni un marchio conosciuto nel tempo, fortemente evocativo per le generazioni che hanno assistito alla sua nascita, e capace di restare se stesso al di là di mode e tendenze.
Dal 1793 Tassoni produce i suoi aromi lavorando direttamente il cedro, ma anche arance, limoni e bergamotti, che insieme, nella giusta miscela, creano la base della cedrata degli italiani. A livello mondiale è una delle poche realtà in grado di offrire ai suoi consumatori una bibita naturale e rinfrescante dalla qualità altamente controllata: dalla selezione dei frutti alla preparazione degli aromi, all’imbottigliamento. I segreti del suo successo? Una famiglia, controllo di qualità in tutta la filiera, valore dell’esperienza.
La prima esposizione dedicata all’azienda aprirà al pubblico a Villa Necchi Campiglio a Milano sabato 1 e domenica 2 marzo in occasione della mostra e mercato di piante e fiori “Un Soffio di primavera” organizzata dal FAI-Fondo Ambiente Italiano.
Nell’attico della Villa sarà allestita la mostra “Tassoni: La tradizione di un’azienda italiana tra arte, gusto e design”, primo di una serie di eventi che la storica azienda di Salò ha programmato per far conoscere al vasto pubblico un patrimonio grafico, artistico e pubblicitario raccolto in oltre un secolo di comunicazione mediatica.
Nella storia imprenditoriale di Tassoni, la comunicazione pubblicitaria costituisce anche un originale strumento per analizzare il cambiamento del costume italiano dai primi anni del Novecento ai giorni nostri, dalle affissioni pubblicitarie ai social network attraverso i Caroselli con Mina degli anni Settanta.
Fino a domenica 30 marzo 2014 nello spazio all’ultimo piano della Villa - realizzata dall’architetto Piero Portaluppi negli anni Trenta e oggi di proprietà del FAI - saranno esposti tutti i materiali pubblicitari, parte dei premi e degli attestati di merito ricevuti nelle diverse Esposizioni nazionali e internazionali, ma anche fotografie storiche che testimoniano il passaggio generazionale e tutto ciò che ha fatto di Tassoni l’azienda che conosciamo.
Tra i manifesti raccolti e organizzati cronologicamente per il grande pubblico dei fans Tassoni anche “Il Tasso” degli anni Venti, realizzato dal noto illustratore, disegnatore francese Achille Luciano Mauzan (1883-1962), che produsse oltre 1500 locandine per i film dell’epoca e lavorò alla presentazione di aziende storiche, come gli storici magazzini della Rinascente di Milano.
Tra i materiali anche le inserzioni in bianco e nero de la Domenica del Corriere e di Illustrazione Italiana e intere campagne stagionali per promuovere gli antichi “citrus medica” trasformati per distillazione nei mitici cordiali tanto apprezzati negli anni Venti.
E ancora le rappresentazioni e le affissioni dello sciroppo di cedro – la Cedrata Tassoni – introdotto nella produzione da Carlo Amadei nel 1921 e promosso come “la bibita del mondo elegante”. Per arrivare alla più nota Tassoni Soda, ultima creazione monodosata degli anni Cinquanta.
La zona video con la gigantografia della grande Mina è stata allestita per permettere ai visitatori di immergersi nei ricordi rivivendo le proiezioni del vasto repertorio dei filmati Tassoni, dai primi a colori a quelli degli anni Settanta sullo sfondo del lago di Garda e delle cedraie e sulle note interpretate da Mina.
Nella sala laterale l’azienda svela il suo ciclo produttivo: dalla lavorazione del frutto per la pelatura, alla macerazione in soluzione idroalcolica per estrarne gli olii essenziali. La filiera certa dietro la storica etichetta di Salò.
Nel futuro? I social network e il dialogo aperto con i fans di tutto il mondo, i mercati esteri e la ristrutturazione della storica sede per renderla visitabile anche a gruppi di turisti e scolaresche.
Storia, mito, tradizione e cultura sono gli elementi che hanno fatto di Tassoni un marchio conosciuto nel tempo, fortemente evocativo per le generazioni che hanno assistito alla sua nascita, e capace di restare se stesso al di là di mode e tendenze.
Dal 1793 Tassoni produce i suoi aromi lavorando direttamente il cedro, ma anche arance, limoni e bergamotti, che insieme, nella giusta miscela, creano la base della cedrata degli italiani. A livello mondiale è una delle poche realtà in grado di offrire ai suoi consumatori una bibita naturale e rinfrescante dalla qualità altamente controllata: dalla selezione dei frutti alla preparazione degli aromi, all’imbottigliamento. I segreti del suo successo? Una famiglia, controllo di qualità in tutta la filiera, valore dell’esperienza.
La prima esposizione dedicata all’azienda aprirà al pubblico a Villa Necchi Campiglio a Milano sabato 1 e domenica 2 marzo in occasione della mostra e mercato di piante e fiori “Un Soffio di primavera” organizzata dal FAI-Fondo Ambiente Italiano.
Nell’attico della Villa sarà allestita la mostra “Tassoni: La tradizione di un’azienda italiana tra arte, gusto e design”, primo di una serie di eventi che la storica azienda di Salò ha programmato per far conoscere al vasto pubblico un patrimonio grafico, artistico e pubblicitario raccolto in oltre un secolo di comunicazione mediatica.
Nella storia imprenditoriale di Tassoni, la comunicazione pubblicitaria costituisce anche un originale strumento per analizzare il cambiamento del costume italiano dai primi anni del Novecento ai giorni nostri, dalle affissioni pubblicitarie ai social network attraverso i Caroselli con Mina degli anni Settanta.
Fino a domenica 30 marzo 2014 nello spazio all’ultimo piano della Villa - realizzata dall’architetto Piero Portaluppi negli anni Trenta e oggi di proprietà del FAI - saranno esposti tutti i materiali pubblicitari, parte dei premi e degli attestati di merito ricevuti nelle diverse Esposizioni nazionali e internazionali, ma anche fotografie storiche che testimoniano il passaggio generazionale e tutto ciò che ha fatto di Tassoni l’azienda che conosciamo.
Tra i manifesti raccolti e organizzati cronologicamente per il grande pubblico dei fans Tassoni anche “Il Tasso” degli anni Venti, realizzato dal noto illustratore, disegnatore francese Achille Luciano Mauzan (1883-1962), che produsse oltre 1500 locandine per i film dell’epoca e lavorò alla presentazione di aziende storiche, come gli storici magazzini della Rinascente di Milano.
Tra i materiali anche le inserzioni in bianco e nero de la Domenica del Corriere e di Illustrazione Italiana e intere campagne stagionali per promuovere gli antichi “citrus medica” trasformati per distillazione nei mitici cordiali tanto apprezzati negli anni Venti.
E ancora le rappresentazioni e le affissioni dello sciroppo di cedro – la Cedrata Tassoni – introdotto nella produzione da Carlo Amadei nel 1921 e promosso come “la bibita del mondo elegante”. Per arrivare alla più nota Tassoni Soda, ultima creazione monodosata degli anni Cinquanta.
La zona video con la gigantografia della grande Mina è stata allestita per permettere ai visitatori di immergersi nei ricordi rivivendo le proiezioni del vasto repertorio dei filmati Tassoni, dai primi a colori a quelli degli anni Settanta sullo sfondo del lago di Garda e delle cedraie e sulle note interpretate da Mina.
Nella sala laterale l’azienda svela il suo ciclo produttivo: dalla lavorazione del frutto per la pelatura, alla macerazione in soluzione idroalcolica per estrarne gli olii essenziali. La filiera certa dietro la storica etichetta di Salò.
Nel futuro? I social network e il dialogo aperto con i fans di tutto il mondo, i mercati esteri e la ristrutturazione della storica sede per renderla visitabile anche a gruppi di turisti e scolaresche.
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