Yuri Olegovic. La lira pesante
Dal 11 Settembre 2014 al 11 Ottobre 2014
Milano
Luogo: Costantini Art Gallery
Indirizzo: via Crema 8
Orari: 10,30-12,30 / 15,30-19,30; chiuso lunedì mattina e festivi
Telefono per informazioni: +39 02 87391434
E-Mail info: costantiniartgallery@gmail.com
La Costantini Art Gallery inaugura giovedì 11 settembre 2014 la mostra personale di Yuri Olegovic dal titolo “La lira pesante”, con una serie di opere scultoree raffiguranti le ultime lire da conio.
Le monete, desacralizzate dal loro potere economico, diventano opere d’arte, in cui dimensioni e colori, sono stati scelti appositamente per renderle icone pop; vera alterazione atta a dare nuova vita ad una valuta non più rivalutabile, ma oramai, valutabile solo dal punto di vista artistico.
Oggetti/scultura che interpretano il nostro passato, per indurre l’astante ad analizzare e riflettere sul presente, infatti, anche la vernice, coincidente con l’anniversario di uno degli avvenimenti più tragici e significativi della nostra storia contemporanea e ipotetico simbolo di un crollo economico internazionale, vuole essere spunto per un’analisi economica del passato, presente e, magari, anche di quello futuro.
Le monete sono frutto di una scelta artistica ben precisa, perché a differenza della valuta cartacea, circolano con maggior frequenza, e per questo sono più riconoscibili, e rendendole di dimensioni abnormi, Olegovic ne enfatizza la forza, caratterizzata anche da il solo utilizzo di colori primari quale sinonimo di origine.
Immagine pop per esaltare una vecchia gloria che si trasforma in opera d’arte, cercando una nuova fonte di speculazione e investimento.
“…Yuri Olegovic non introduce il denaro in opere d'arte: la moneta è l'opera. Anzi: la memoria delle monete fuori corso - colorate e ingigantite con la stessa rutilante vivacità di un tabellone pubblicitario – costituisce la premessa del racconto. La nostalgia (etimologicamente dolore del ritorno) dei tempi passati, nei quali il denaro nostrano corrente si chiamava Lira è la leva che disseppellisce una montagna di emozioni. …”
Le monete, desacralizzate dal loro potere economico, diventano opere d’arte, in cui dimensioni e colori, sono stati scelti appositamente per renderle icone pop; vera alterazione atta a dare nuova vita ad una valuta non più rivalutabile, ma oramai, valutabile solo dal punto di vista artistico.
Oggetti/scultura che interpretano il nostro passato, per indurre l’astante ad analizzare e riflettere sul presente, infatti, anche la vernice, coincidente con l’anniversario di uno degli avvenimenti più tragici e significativi della nostra storia contemporanea e ipotetico simbolo di un crollo economico internazionale, vuole essere spunto per un’analisi economica del passato, presente e, magari, anche di quello futuro.
Le monete sono frutto di una scelta artistica ben precisa, perché a differenza della valuta cartacea, circolano con maggior frequenza, e per questo sono più riconoscibili, e rendendole di dimensioni abnormi, Olegovic ne enfatizza la forza, caratterizzata anche da il solo utilizzo di colori primari quale sinonimo di origine.
Immagine pop per esaltare una vecchia gloria che si trasforma in opera d’arte, cercando una nuova fonte di speculazione e investimento.
“…Yuri Olegovic non introduce il denaro in opere d'arte: la moneta è l'opera. Anzi: la memoria delle monete fuori corso - colorate e ingigantite con la stessa rutilante vivacità di un tabellone pubblicitario – costituisce la premessa del racconto. La nostalgia (etimologicamente dolore del ritorno) dei tempi passati, nei quali il denaro nostrano corrente si chiamava Lira è la leva che disseppellisce una montagna di emozioni. …”
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