Mathelda Balatresi. Dialogo
Dal 09 Aprile 2015 al 10 Maggio 2015
Napoli
Luogo: Palazzo Reale
Indirizzo: piazza Plebiscito 1
Orari: 9-19; mercoledì chiuso
Curatori: Patrizia Di Maggio
Costo del biglietto: € 6, gratuito fino a 18 anni
Telefono per informazioni: +39 081 5808328
E-Mail info: sbapsae-na.comunicazione@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.sbapsae.na.it/cms/
Il 9 aprile alle ore 17.30 nell’Appartamento Storico del Palazzo Reale di Napoli (braccio Sud dell’Ambulacro) si inaugura la mostra Mathelda Balatresi. Dialogo, curata da Patrizia Di Maggio. La mostra presenta un gruppo di opere inedite di Mathelda Balatresi progettate e realizzate ad hoc per il Palazzo Reale di Napoli: 24 disegni e 8 dipinti a olio su tela che sviluppano il tema del dialogo tra due o tre interlocutori.
I fogli sottolineano l’importanza del disegno come medium espressivo privilegiato, forse in ricordo delle origini toscane, o della formazione in Accademia, e si caratterizzano per «il minimo, calcolato impiego di inchiostro quando si tratti di dar forma e vita ai delicatissimi visi» e, talvolta, per «una certosina applicazione per rendere filo per filo i capelli» (M. De Gemmis).
I dipinti, quattro dittici con un uomo e una donna ciascuno come protagonisti, realizzati nella stessa gamma di grigi, si arricchiscono di leggeri tocchi di colore.
Balatresi presenta in questo ciclo un mondo di intenzioni e di sguardi: le sue figure, sorridenti, maliziose, sorprese, pensierose, corrucciate, suggeriscono i dialoghi, talvolta mancati ma sempre ricercati, tra quelle donne (e uomini) dagli occhi lunghi, che tra loro conversano e si ascoltano.
In catalogo testi di: Luciano Garella, Soprintendente BAP per il Comune e della Provincia di Napoli; Patrizia Di Maggio (storica dell’arte, Soprintendenza BAP per il Comune e della Provincia di Napoli, responsabile delle iniziative sull’arte contemporanea), Donne dagli occhi lunghi; Marco De Gemmis (storico dell’arte, Soprintendenza Archeologica di Napoli, già curatore della mostra di Mathelda Balatresi Ipazia nel Museo Archeologico di Napoli, 2010), Parlare e ascoltare.
Mathelda Balatresi è nata a Carcare. Di origine toscana, ha vissuto i primi dieci anni a Pisa e Figline Val d’Arno.Ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti a Napoli, dove vive e lavora. Sue opere sono in collezioni private e in raccolte pubbliche, tra cui il Museo del 900 a Castel Sant’Elmo. Dalla prima mostra alla Galleria San Carlo a Napoli, nel 1961, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Itali e in Europa.
I fogli sottolineano l’importanza del disegno come medium espressivo privilegiato, forse in ricordo delle origini toscane, o della formazione in Accademia, e si caratterizzano per «il minimo, calcolato impiego di inchiostro quando si tratti di dar forma e vita ai delicatissimi visi» e, talvolta, per «una certosina applicazione per rendere filo per filo i capelli» (M. De Gemmis).
I dipinti, quattro dittici con un uomo e una donna ciascuno come protagonisti, realizzati nella stessa gamma di grigi, si arricchiscono di leggeri tocchi di colore.
Balatresi presenta in questo ciclo un mondo di intenzioni e di sguardi: le sue figure, sorridenti, maliziose, sorprese, pensierose, corrucciate, suggeriscono i dialoghi, talvolta mancati ma sempre ricercati, tra quelle donne (e uomini) dagli occhi lunghi, che tra loro conversano e si ascoltano.
In catalogo testi di: Luciano Garella, Soprintendente BAP per il Comune e della Provincia di Napoli; Patrizia Di Maggio (storica dell’arte, Soprintendenza BAP per il Comune e della Provincia di Napoli, responsabile delle iniziative sull’arte contemporanea), Donne dagli occhi lunghi; Marco De Gemmis (storico dell’arte, Soprintendenza Archeologica di Napoli, già curatore della mostra di Mathelda Balatresi Ipazia nel Museo Archeologico di Napoli, 2010), Parlare e ascoltare.
Mathelda Balatresi è nata a Carcare. Di origine toscana, ha vissuto i primi dieci anni a Pisa e Figline Val d’Arno.Ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti a Napoli, dove vive e lavora. Sue opere sono in collezioni private e in raccolte pubbliche, tra cui il Museo del 900 a Castel Sant’Elmo. Dalla prima mostra alla Galleria San Carlo a Napoli, nel 1961, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Itali e in Europa.
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