Lupercalia aujourd’hui. Marco Cingolani

Marco Cingolani, Lupercalia aujourd’hui, olio su tela, cm. 150x200
Dal 19 July 2018 al 31 August 2018
Bagheria | Palermo
Luogo: Villa Cattolica – Museo Guttuso
Indirizzo: via Rammacca 9
Curatori: Giulia Calì
Inserita nel ricco programma di Animaphix, festival internazionale di cinema d'animazione, si inaugura giovedi 19 luglio una mostra personale di Marco Cingolani, colto ed eclettico artista milanese, tra i migliori pittori della sua generazione. La mostra è curata da Giulia Calì che, nel catalogo del festival, a proposito del titolo e del tema della mostra scrive:
Lo storico Georges Dumèzil racconta che per un solo giorno, il 15 febbraio, giovani sacerdoti chiamati Luperci, guidati dal dio Fauno, rompevano l’equilibrio fra il mondo razionale e quello irrazionale, la classica lotta tra apollineo e dionisiaco in cui, per un giorno, il secondo prendeva il sopravvento sul primo. Durante la celebrazione, i Luperci, sistemati in fazioni avverse e vestiti di pelle di capre appena sacrificate, stringendo tra le mani strisce di pelle, correvano frustando il terreno e il ventre delle donne, che si esponevano volontariamente alle sferzate, veicolo di fertilità.
I Lupercalia rievocano una rinascita, ma anche una perdita di raziocinio, il transito dall’inverno alla primavera, diventando il tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti, attraverso riti di passaggio esperiti sulla base di un istinto irrazionale e selvaggio. Un atto di purificazione, quindi, vincolato ai rituali dell’antica Roma.
Lupercalia aujourd’hui, come spiega il titolo stesso, è un’esperienza simbolica che trasferisce il senso della festività romana nella contemporaneità, nella quale il rito della festa, dal Carnevale ad Halloween, dalla Love Parade ai raduni musicali inaugurati da Woodstock, corrisponde a un momento di pausa dalla meccanica quotidianità e si carica di inebriante follia, di lotta continua, di danza, di passione e di erotismo.
Le opere di Marco Cingolani si inseriscono dentro questa dialettica tra il regolare e l’irregolare, ravvisabile nei tocchi di colore puro, in contrasto con lo sfumato del “paesaggio”.
Se si osserva con attenzione, il turbinio di colori, che danza nella caoticità della tela, si inserisce dentro un tracciato di linee che delimita il supporto, creando l’illusione di uno spazio cubico, un luogo chiuso, forse interiore, che rievoca, anche soltanto concettualmente e di certo non stilisticamente, Lo studio rosso che Matisse dipingeva nel 1911, in cui l’interiorità del pittore si tramutava in concetto spaziale e cromatico.
Ecco dunque rappresentate le forze che governano il sentire umano, le società antiche e contemporanee che si intersecano e si legano, dilatando tempi e luoghi in un unico sostrato culturale in cui la storia dell’uomo, il pathos, la ritualità e la spiritualità si ripetono sempre come unici protagonisti.
Marco Cingolani nasce a Como nel 1961 e si trasferisce a Milano giovanissimo, nel 1978.
Protagonista con una sala personale della Biennale di Venezia nel 2009, vanta un'ormai lunga carriera costellata di grandi mostre in importanti gallerie e prestigiose sedi pubbliche, in Italia e all'estero.
Inaugurazione: giovedì 19 luglio, ore 18.30
Sarà presente l'artista
Orari di apertura della mostra:
da martedì a domenica: dalle ore 9 alle 17
durante i giorni del Festival dalle ore 9 alle 24
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 20 September 2025 al 11 January 2026 Milano | Palazzo Reale
Leonora Carrington
-
Dal 19 September 2025 al 12 January 2026 Torino | Palazzo Madama – Museo Civico d'Arte Antica
Vedova Tintoretto. In dialogo
-
Dal 19 September 2025 al 18 January 2026 Venezia | Gallerie dell’Accademia
Stupore, realtà, enigma. Pietro Bellotti e la pittura del Seicento a Venezia
-
Dal 18 September 2025 al 15 February 2026 Brescia | Pinacoteca Tosio Martinengo
Matthias Stom. Un caravaggesco nelle collezioni lombarde
-
Dal 15 September 2025 al 26 September 2025 Milano | Palazzo Pirelli
Daniela Volpi. Trasformazione
-
Dal 12 September 2025 al 11 January 2026 Torino | Palazzo Falletti di Barolo
BRUNO BARBEY. Gli Italiani