Salon Palermo
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Salon Palermo, Rizzuto Gallery, Palermo
Dal 10 Luglio 2021 al 18 Settembre 2021
Palermo
Luogo: Rizzuto Gallery
Indirizzo: Via Maletto 5
Orari: dal martedì al sabato 16-20
Telefono per informazioni: +39 091 6496654
E-Mail info: info@rizzutogallery.com
Sito ufficiale: http://www.rizzutogallery.com
RizzutoGallery è lieta di presentare SALON PALERMO, collettiva sulla nuova pittura, con un testo critico di Antonio Grulli, che presenta il lavoro di 10 artisti italiani:
Sabrina Annaloro (Sicilia - Palermo, 1989; vive e lavora a Palermo), Mattia Barbieri (Lombardia - Brescia, 1985; vive e lavora tra Milano e New York), Enne Boi (Lombardia - Cantù, 1989; vive e lavora tra Gent -Belgio e Bologna), Anna Capolupo (Calabria - Lamezia Terme, 1983; vive e lavora a Firenze), Silvia Capuzzo (Alto Adige - Merano, 1996; vive e lavora tra Pesaro e Urbino), Cosimo Casoni (Toscana - Firenze, 1990; vive e lavora tra Firenze e Milano), Gabriele Ermini (Toscana - Firenze, 1996; vive e lavora tra Firenze e Bologna), Alessandro Giannì (Lazio - Roma, 1989; vive e lavora a Roma), Jimmy Milani (Piemonte - Savigliano, 1995; vive e lavora tra San Miniato in Toscana e Milano), Mattia Sinigaglia (Lombardia - Castiglione delle Stiviere 1989; vive e lavora a Venezia).
La mostra sarà inaugurata sabato 10 luglio 2021 alle ore 18.
I “Salons” - organizzati a Parigi lungo tutto l’800 - erano esposizioni accademiche periodiche che offrivano agli artisti la possibilità di presentare al pubblico le proprie opere favorendone il successo e la carriera.
Il formato del Salon - che suona così polveroso, così ottocentesco e portatore di ingiustizie nei confronti del nuovo e della sperimentazione, potrebbe forse essere appropriato anche per i nostri giorni.
Scrive Antonio Grulli nel testo critico che accompagna la mostra: “Ricorrendo alla modalità espositiva del Salon si riporta al centro della mostra l’opera d’arte. In un Salon ogni opera vive della propria indipendenza e solitudine, come un universo a sé stante, autonomo e completo; ed è possibile semplicemente selezionare lavori ritenuti di qualità. Tutto questo potrebbe avere ancor più senso oggi, in un momento in cui ogni tipo di arte, ogni tipo di stile, ogni tipo di tematica è possibile; una verità applicabile anche alla pittura, protagonista di questa nostra mostra”.
Sabrina Annaloro (Sicilia - Palermo, 1989; vive e lavora a Palermo), Mattia Barbieri (Lombardia - Brescia, 1985; vive e lavora tra Milano e New York), Enne Boi (Lombardia - Cantù, 1989; vive e lavora tra Gent -Belgio e Bologna), Anna Capolupo (Calabria - Lamezia Terme, 1983; vive e lavora a Firenze), Silvia Capuzzo (Alto Adige - Merano, 1996; vive e lavora tra Pesaro e Urbino), Cosimo Casoni (Toscana - Firenze, 1990; vive e lavora tra Firenze e Milano), Gabriele Ermini (Toscana - Firenze, 1996; vive e lavora tra Firenze e Bologna), Alessandro Giannì (Lazio - Roma, 1989; vive e lavora a Roma), Jimmy Milani (Piemonte - Savigliano, 1995; vive e lavora tra San Miniato in Toscana e Milano), Mattia Sinigaglia (Lombardia - Castiglione delle Stiviere 1989; vive e lavora a Venezia).
La mostra sarà inaugurata sabato 10 luglio 2021 alle ore 18.
I “Salons” - organizzati a Parigi lungo tutto l’800 - erano esposizioni accademiche periodiche che offrivano agli artisti la possibilità di presentare al pubblico le proprie opere favorendone il successo e la carriera.
Il formato del Salon - che suona così polveroso, così ottocentesco e portatore di ingiustizie nei confronti del nuovo e della sperimentazione, potrebbe forse essere appropriato anche per i nostri giorni.
Scrive Antonio Grulli nel testo critico che accompagna la mostra: “Ricorrendo alla modalità espositiva del Salon si riporta al centro della mostra l’opera d’arte. In un Salon ogni opera vive della propria indipendenza e solitudine, come un universo a sé stante, autonomo e completo; ed è possibile semplicemente selezionare lavori ritenuti di qualità. Tutto questo potrebbe avere ancor più senso oggi, in un momento in cui ogni tipo di arte, ogni tipo di stile, ogni tipo di tematica è possibile; una verità applicabile anche alla pittura, protagonista di questa nostra mostra”.
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mattia barbieri ·
anna capolupo ·
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