Botero a Parma

Botero a Parma, Palazzo del Governatore, Parma

 

Dal 04 Ottobre 2013 al 08 Dicembre 2013

Parma

Luogo: Palazzo del Governatore

Indirizzo: piazza Garibaldi

Orari: da martedì a domenica 10-19

Enti promotori:

  • Comune di Parma
  • Associazione Nausica Opera International A.P.S

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, famiglia € 15

Telefono per informazioni: +39 0521 571132/ 327 3375004

E-Mail info: info@boteroaparma.org

Sito ufficiale: http://www.boteroaparma.org/


Apre il 3 ottobre, a Palazzo del Governatore, la mostra “Botero a Parma”, alla presenza dell’artista Fernando Botero.
Il maestro ha espresso la sua gioia per esser tornato, per la seconda volta nella sua vita, a Parma, la città che ospiterà per oltre due mesi una mostra alla quale è molto legato.
Nell’occasione il sindaco Federico Pizzarotti e l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris si sono dichiarati orgogliosi, come Amministrazione Comunale, di poter ospitare un evento di tale prestigio per il quale hanno ringraziato l’associazione Nausica Opera International A.P.S., nella persona del presidenteEnrico Fontana.
Nella giornata di apertura la mostra, promossa appunto dal Comune di Parma e dall’associazione Nausica Opera International A.P.S., sarà visitabile in via eccezionale fino alle ore 22 (ultimo ingresso ore 21.30).
I visitatori potranno ammirare quarantasette opere in gesso, selezionate appositamente da Botero per questa esposizione, che rappresentano un riassunto della produzione artistica dell’autore dal 1973 ad oggi.
La mostra, allestita su due piani, vuole proporre un viaggio all’interno della personalità artistica del grande maestro offrendo lo spunto per una riflessione sulla sua vita come percorso di formazione artistica e personale, e sulle sue opere, testimonianza della cultura latino-americana. E’ proprio grazie alle sue opere più rilevanti dal punto di vista dimensionale che i visitatori verranno condotti direttamente all’interno del mondo fantastico dell’artista, in un percorso che dalle costanti delle sue opere, forma e volume, giungerà alla “deformazione dell’improbabile”, ricordando come la sproporzione non sia una cosa inventata dal maestro, ma un metodo già applicato nel XIV secolo.

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