Pietro Vannucci detto il Perugino. Pala di Sansepolcro
Dal 06 Luglio 2023 al 17 Settembre 2023
Perugia
Luogo: Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo
Indirizzo: Piazza IV Novembre
Orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura)
Telefono per informazioni: +39 075 5724853
E-Mail info: isolasanlorenzo@genesiagency.it
Sito ufficiale: http://isolasanlorenzo.it
Sarà visibile fino al 17 settembre 2023, presso l’Isola di San Lorenzo - Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia, l’esposizione dedicata alla Pala di Sansepolcro di Pietro Vannucci detto il Perugino, organizzata, nell’ambito del progetto ‘Perugino nel segno del tempo’ dall’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve e da Genesi srl con il sostegno del Comitato Promotore delle Celebrazioni per il quinto centenario della morte del pittore Pietro Vannucci detto il Perugino.
L’opera, realizzata dal pittore per la Cattedrale di Sansepolcro, raffigura l’Ascensione di Cristo, ovvero il momento della salita di Gesù al Cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Resurrezione. Il dipinto, che invita l’osservatore ad alzare lo sguardo verso l’alto, come stanno facendo Maria e gli apostoli colti da stupore, riprende fedelmente lo schema dello scomparto centrale del grande polittico che Perugino eseguì per i benedettini di San Pietro in Perugia, oggi smembrato (la tavola con l’Ascensione insieme alla cimasa con l’Eterno benedicente con cherubini e angeli, attualmente sono conservati presso il Musèe des Beaux-Arts di Lione dove finirono all’indomani delle requisizioni napoleoniche), testimonia con la vivacità dei suoi colori scelti con grande cura, una pregevole qualità nell’esecuzione pittorica e nell’articolata composizione. I volti attoniti degli Apostoli dinanzi alla domanda Perché state a guardare il cielo? che gli viene rivolta dagli Angeli, risultano essere la chiave di lettura del dipinto: un vero e proprio invito nei confronti dell’uomo, dalla sua dimensione terrena, a contemplare la bellezza del Cristo che ascende, lasciandosi sorprendere dalla meraviglia dell’Incontro.
L’Ascensione di Sansepolcro rappresenta un caso singolare poiché siamo dinanzi ad una vera e propria replica della pala originale, in cui si possono osservare solo piccole differenze che riguardano due personaggi: la Madonna nella tavola qui esposta ha i capelli coperti e l’angelo di destra, che invita ad alzare lo sguardo, ha il piede sinistro girato verso l’osservatore. Oltre all’esposizione, con lo stesso biglietto d’ingresso, è visitabile il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, che si presenta al pubblico con un nuovo allestimento tematico, realizzato in occasione del centenario della sua fondazione (1923-2023), la cui collezione conserva pregevoli testimonianze dell’arte umbra del Rinascimento, tra cui i frammenti dell’Altare della Pietà di Agostino di Duccio, il gonfalone di San Fiorenzo di Benedetto Bonfigli e la Pala di Sant’Onofrio, capolavoro giovanile di Luca Signorelli. Le opere qui esposte raccontano l’arte, la storia, la fede, la devozione e le tradizioni ma soprattutto il legame che intercorre tra il museo, la Cattedrale e il territorio diocesano.
In quest’anno di celebrazioni dedicate a Perugino, un docufilm dedicato alla storia del Santo Anello, completa il percorso di visita, raccontando l’avvincente vicenda del prezioso monile giunto in città nel 1473 e conservato nella Cattedrale di San Lorenzo, nella Cappella che un tempo ospitava lo Sposalizio della Vergine dipinto dal pittore pievese all’apice della sua carriera.
L’opera, realizzata dal pittore per la Cattedrale di Sansepolcro, raffigura l’Ascensione di Cristo, ovvero il momento della salita di Gesù al Cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Resurrezione. Il dipinto, che invita l’osservatore ad alzare lo sguardo verso l’alto, come stanno facendo Maria e gli apostoli colti da stupore, riprende fedelmente lo schema dello scomparto centrale del grande polittico che Perugino eseguì per i benedettini di San Pietro in Perugia, oggi smembrato (la tavola con l’Ascensione insieme alla cimasa con l’Eterno benedicente con cherubini e angeli, attualmente sono conservati presso il Musèe des Beaux-Arts di Lione dove finirono all’indomani delle requisizioni napoleoniche), testimonia con la vivacità dei suoi colori scelti con grande cura, una pregevole qualità nell’esecuzione pittorica e nell’articolata composizione. I volti attoniti degli Apostoli dinanzi alla domanda Perché state a guardare il cielo? che gli viene rivolta dagli Angeli, risultano essere la chiave di lettura del dipinto: un vero e proprio invito nei confronti dell’uomo, dalla sua dimensione terrena, a contemplare la bellezza del Cristo che ascende, lasciandosi sorprendere dalla meraviglia dell’Incontro.
L’Ascensione di Sansepolcro rappresenta un caso singolare poiché siamo dinanzi ad una vera e propria replica della pala originale, in cui si possono osservare solo piccole differenze che riguardano due personaggi: la Madonna nella tavola qui esposta ha i capelli coperti e l’angelo di destra, che invita ad alzare lo sguardo, ha il piede sinistro girato verso l’osservatore. Oltre all’esposizione, con lo stesso biglietto d’ingresso, è visitabile il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, che si presenta al pubblico con un nuovo allestimento tematico, realizzato in occasione del centenario della sua fondazione (1923-2023), la cui collezione conserva pregevoli testimonianze dell’arte umbra del Rinascimento, tra cui i frammenti dell’Altare della Pietà di Agostino di Duccio, il gonfalone di San Fiorenzo di Benedetto Bonfigli e la Pala di Sant’Onofrio, capolavoro giovanile di Luca Signorelli. Le opere qui esposte raccontano l’arte, la storia, la fede, la devozione e le tradizioni ma soprattutto il legame che intercorre tra il museo, la Cattedrale e il territorio diocesano.
In quest’anno di celebrazioni dedicate a Perugino, un docufilm dedicato alla storia del Santo Anello, completa il percorso di visita, raccontando l’avvincente vicenda del prezioso monile giunto in città nel 1473 e conservato nella Cattedrale di San Lorenzo, nella Cappella che un tempo ospitava lo Sposalizio della Vergine dipinto dal pittore pievese all’apice della sua carriera.
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