XVII Biennale d'Arte Città di Penne. Unexpected stories – between places and walls
Dal 09 Novembre 2013 al 19 Novembre 2013
Penne | Pescara
Luogo: San Giovanni Evangelista e altre sedi
Indirizzo: centro storico
Orari: tutti i giorni 16.30-19.30; Chiostro di San Domenico 16-18
Curatori: Antonio Zimarino, Mario Casanova, Ilaria Caravaglio, Rossella Iorio, Valeria Ronzitti, Marco Antonini
Telefono per informazioni: +39 0858210160
E-Mail info: usbiennalepenne@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.musap.gov.it
Si apre il 9 novembre del 2013 la XVII Edizione della Biennale d’Arte di Penne con una mostra di video arte internazionale curata da Antonio Zimarino e da un team di curatori italiani e internazionali: Mario Casanova - MACT/CACT Ticino – Bellinzona Marco Antonini (Nurture Art Center Brookyn (NY), Ilaria Caravaglio (free-lance, Roma), Rossella Iorio, Valeria Ronzitti.
All’interno della rassegna una sezione curata da Marco Antonini dal titolo Playscapes/Workscapes/Innerscapes: Appunti di viaggio al confine fra arte e urbanistica, che indaga le ricerche e gli interventi di artisti internazionali negli spazi delle metropoli contemporanee.
Il progetto è sostenuto dal Comitato Scientifico dei Musei di Penne presieduto da Fernando Di Fabrizio, con Laura Cutilli segretaria del Comitato. Esso si avvale anche dalla collaborazione dell’artista Mario Costantini. Il titolo Unexpected Stories (between places and walls) sottolinea lo spirito del progetto: riportare vita, arte cultura e attenzione nel centro storico della Città di Penne, restituendo al pubblico la bellezza della sua storia, delle sue strade e della sua arte.
La rassegna Unexpected stories – Storie inattese, segna l’inizio di un nuovo progetto per l’arte contemporanea a Penne che nelle intenzioni dei committenti (Comune di Penne - Rete dei Musei di Penne, diretta da Laura Cutilli) intende svilupparsi nei prossimi cinque anni, portando la cittadina vestina e le esperienze d’arte del territorio a contatto e a confronto con l’arte contemporanea italiana e internazionale.
La mostra
Unexpected stories esprime una pluralità di voci, idee, immagini e problemi che arrivano dal mondo per ritrovarsi nel cuore di una città che per la sua storia, non può e non vuole sentirsi provincia, che tenta con i suoi intellettuali di non piegarsi al localismo, all’autoreferenzialità. Le Unexpected Stories, le storie inattese che animeranno i luoghi di questa città, rappresentano l’opportunità che la Città si è data per rivalutare la straordinaria importanza della sua storia antica e recente e la bellezza del suo tessuto urbano.
Non a caso essa ha come centro simbolico la splendida chiesa di S.Giovanni Evangelista, straordinario luogo d’arte, raramente visibile al pubblico, e le sue espansioni nei musei della città: il Museo Archeologico “G.B.Leopardi” e il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (MAMeC)
Ciascuna delle “unexpected stories” (storie inattese) proposte, con la propria specifica valenza arricchisce il luogo scelto di colori, movimenti, idee, suoni, cosicché essi prendano vita e quella vita metta in rilievo la bellezza, le funzioni, le particolarità del luogo stesso. Immagini mobili dense di poesia, idee e significati sottolineano con la propria, l’identità, la specificità e la necessità che tali luoghi possano tornare a vivere.
Il progetto
Tale progetto si propone di spingere dove e come possibile, all’incontro, alla conoscenza, alla costruzione di circuiti virtuosi di scambio tra artisti, curatori, strutture espositive, pubblico e committenti. Intende verificare in Abruzzo l’efficacia di un modello organizzativo già praticato con notevoli risultati a livello internazionale, da molte istituzioni e operatori: la costruzione di un circuito virtuoso di collaborazione e non di competizione.Il concetto di fondo è quello dell’apertura: 1) allo scambio costruttivo con realtà ed esperienze curatoriali ed espositive nazionali e internazionali; 2) alla discussione e alla condivisione di temi progettuali, in una logica collaborativa e di scambio tentando una “costruzione collettiva” di significati, strategie, allestimenti, soluzioni economiche e logistiche; 3) alla conoscenza di nuovi linguaggi espressivi, alla valorizzazione di quelli più tradizionali e storici, ma mentalmente aperti alla ricerca; 4) apertura verso la città stessa e la sua storia, con il recupero all’arte contemporanea dei sui luoghi storici e culturali per rivitalizzare e porre attenzione sui centri storici.
Il progetto per l’Arte Contemporanea a Penne si svilupperà nell’arco di un quinquennio e alternerà l’internazionalità con ricerche e indagini sulla produzione artistica del territorio e del Centro Italia.
Breve testo critico
L'Arte Contemporanea è per sua stessa condizione e struttura un interrogativo. La sua complessità di linguaggi e rimandi è lì per ricordarci di praticare l'alterità del pensiero nel nostro tempo omologato.
La rassegna Unexpected stories – between places and walls presenta una selezione complessa e significativa delle declinazioni della video arte contemporanea: analitica, documentaristica, narrativa, onirica, simbolica, iconica, performativa, analogica e digitale. L’internazionalità delle proposte, ci guida attraverso le tendenze, le idee e gli approcci di culture ed esperienze molto diverse da quella italiana, per altro ottimamente testimoniata nella rassegna. La reticolarità è stato il criterio che ha guidato il percorso di costruzione critica della Biennale, intesa come scambio costruttivo con realtà ed esperienze curatoriali ed espositive nazionali e internazionali, condivisione dei temi del progetto, costruzione collettiva di significati, strategie, allestimenti, soluzioni. Avremo quindi la possibilità di osservare sensibilità e sguardi diversi dal nostro, testimonianze di diverse mentalità, idee, linguaggi, contesti attraverso cui fare un'esperienza densa e profonda della creatività contemporanea. L'approccio curatoriale aperto aggiunge un nodo alla riflessione sulla pluralità tipica della visione contemporanea che verrà svelata non solo attraverso la ricerca dei video d'arte legati progettualmente all'idea di restituzione – rinascita – svelamento – recupero – attenzione al particolare, ma anche attraverso la proiezione di immagini video della città e dei suoi monumenti significativi realizzati durante un'apposita campagna di riprese aeree con droni dotati di telecamere ad alta definizione. Il fine è quello di mostrare l'intima, nascosta bellezza propria alla/alle città e alle sue possibili relazioni.
Le sedi della Biennale
San Giovanni Evangelista
Chiostro di San Domenico – Sala Consiliare
Museo d'Arte Moderna e Contemporanea (MAMeC)
Museo Archeologico
All’interno della rassegna una sezione curata da Marco Antonini dal titolo Playscapes/Workscapes/Innerscapes: Appunti di viaggio al confine fra arte e urbanistica, che indaga le ricerche e gli interventi di artisti internazionali negli spazi delle metropoli contemporanee.
Il progetto è sostenuto dal Comitato Scientifico dei Musei di Penne presieduto da Fernando Di Fabrizio, con Laura Cutilli segretaria del Comitato. Esso si avvale anche dalla collaborazione dell’artista Mario Costantini. Il titolo Unexpected Stories (between places and walls) sottolinea lo spirito del progetto: riportare vita, arte cultura e attenzione nel centro storico della Città di Penne, restituendo al pubblico la bellezza della sua storia, delle sue strade e della sua arte.
La rassegna Unexpected stories – Storie inattese, segna l’inizio di un nuovo progetto per l’arte contemporanea a Penne che nelle intenzioni dei committenti (Comune di Penne - Rete dei Musei di Penne, diretta da Laura Cutilli) intende svilupparsi nei prossimi cinque anni, portando la cittadina vestina e le esperienze d’arte del territorio a contatto e a confronto con l’arte contemporanea italiana e internazionale.
La mostra
Unexpected stories esprime una pluralità di voci, idee, immagini e problemi che arrivano dal mondo per ritrovarsi nel cuore di una città che per la sua storia, non può e non vuole sentirsi provincia, che tenta con i suoi intellettuali di non piegarsi al localismo, all’autoreferenzialità. Le Unexpected Stories, le storie inattese che animeranno i luoghi di questa città, rappresentano l’opportunità che la Città si è data per rivalutare la straordinaria importanza della sua storia antica e recente e la bellezza del suo tessuto urbano.
Non a caso essa ha come centro simbolico la splendida chiesa di S.Giovanni Evangelista, straordinario luogo d’arte, raramente visibile al pubblico, e le sue espansioni nei musei della città: il Museo Archeologico “G.B.Leopardi” e il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (MAMeC)
Ciascuna delle “unexpected stories” (storie inattese) proposte, con la propria specifica valenza arricchisce il luogo scelto di colori, movimenti, idee, suoni, cosicché essi prendano vita e quella vita metta in rilievo la bellezza, le funzioni, le particolarità del luogo stesso. Immagini mobili dense di poesia, idee e significati sottolineano con la propria, l’identità, la specificità e la necessità che tali luoghi possano tornare a vivere.
Il progetto
Tale progetto si propone di spingere dove e come possibile, all’incontro, alla conoscenza, alla costruzione di circuiti virtuosi di scambio tra artisti, curatori, strutture espositive, pubblico e committenti. Intende verificare in Abruzzo l’efficacia di un modello organizzativo già praticato con notevoli risultati a livello internazionale, da molte istituzioni e operatori: la costruzione di un circuito virtuoso di collaborazione e non di competizione.Il concetto di fondo è quello dell’apertura: 1) allo scambio costruttivo con realtà ed esperienze curatoriali ed espositive nazionali e internazionali; 2) alla discussione e alla condivisione di temi progettuali, in una logica collaborativa e di scambio tentando una “costruzione collettiva” di significati, strategie, allestimenti, soluzioni economiche e logistiche; 3) alla conoscenza di nuovi linguaggi espressivi, alla valorizzazione di quelli più tradizionali e storici, ma mentalmente aperti alla ricerca; 4) apertura verso la città stessa e la sua storia, con il recupero all’arte contemporanea dei sui luoghi storici e culturali per rivitalizzare e porre attenzione sui centri storici.
Il progetto per l’Arte Contemporanea a Penne si svilupperà nell’arco di un quinquennio e alternerà l’internazionalità con ricerche e indagini sulla produzione artistica del territorio e del Centro Italia.
Breve testo critico
L'Arte Contemporanea è per sua stessa condizione e struttura un interrogativo. La sua complessità di linguaggi e rimandi è lì per ricordarci di praticare l'alterità del pensiero nel nostro tempo omologato.
La rassegna Unexpected stories – between places and walls presenta una selezione complessa e significativa delle declinazioni della video arte contemporanea: analitica, documentaristica, narrativa, onirica, simbolica, iconica, performativa, analogica e digitale. L’internazionalità delle proposte, ci guida attraverso le tendenze, le idee e gli approcci di culture ed esperienze molto diverse da quella italiana, per altro ottimamente testimoniata nella rassegna. La reticolarità è stato il criterio che ha guidato il percorso di costruzione critica della Biennale, intesa come scambio costruttivo con realtà ed esperienze curatoriali ed espositive nazionali e internazionali, condivisione dei temi del progetto, costruzione collettiva di significati, strategie, allestimenti, soluzioni. Avremo quindi la possibilità di osservare sensibilità e sguardi diversi dal nostro, testimonianze di diverse mentalità, idee, linguaggi, contesti attraverso cui fare un'esperienza densa e profonda della creatività contemporanea. L'approccio curatoriale aperto aggiunge un nodo alla riflessione sulla pluralità tipica della visione contemporanea che verrà svelata non solo attraverso la ricerca dei video d'arte legati progettualmente all'idea di restituzione – rinascita – svelamento – recupero – attenzione al particolare, ma anche attraverso la proiezione di immagini video della città e dei suoi monumenti significativi realizzati durante un'apposita campagna di riprese aeree con droni dotati di telecamere ad alta definizione. Il fine è quello di mostrare l'intima, nascosta bellezza propria alla/alle città e alle sue possibili relazioni.
Le sedi della Biennale
San Giovanni Evangelista
Chiostro di San Domenico – Sala Consiliare
Museo d'Arte Moderna e Contemporanea (MAMeC)
Museo Archeologico
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