Resmi Al Kajaji. Il Tempo e la Memoria
Dal 11 Maggio 2024 al 26 Maggio 2024
Prato
Luogo: Sala Campolmi
Indirizzo: Via Puccetti 3
Curatori: Ilaria Magni
Enti promotori:
- Comune di Prato
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Un viaggio multidisciplinare tra quadri, sculture in bronzo e videoarte, frutti recenti della ricerca di un’intera vita, per stimolare una riflessione sulle sfide dell’identità sociale e culturale dall’antichità all’era della globalizzazione.
Con il Patrocinio del Comune di Prato l’11 maggio 2024 presso la Sala Campolmi della Biblioteca Comunale Lazzerini si inaugura Il Tempo e la Memoria, mostra personale di Resmi Al Kafaji, organizzata dall’ Associazione Scuola d’Arte Leonardo, a cura e con presentazione del critico d’arte Ilaria Magni, autrice del saggio presente nel libro monografico che accompagna la mostra. Al Kafaji è un intellettuale artista cosmopolita la cui storia personale e culturale è legata alla memoria del proprio paese d’origine, l’Iraq, tanto quanto del luogo dove da decenni ormai ha scelto di vivere, l’Italia. Negli anni ha sviluppato un’intima e raffinata poetica artistica prediligendo bianco e nero, volta a stabilire un ponte tra le due culture, oltre la storia e le dinamiche del nostro tempo.
Come si legge nel testo critico: “Resmi Al Kafaji compone istintivamente strutture matematiche fissando proporzioni geometriche nell’equilibrio di pieni e vuoti, bianchi e neri, come a creare un’armonia tra le due anime che convivono dentro di lui: quella araba, della sua terra d’origine, e quella legata all’Italia, dove da decenni ha scelto di vivere. Quando Kandinsky ne Lo Spirituale nell’arte teorizza la necessità di ricercare forme che esprimano la compenetrazione tra mondo esterno ed interiorità e ne risolvano il dualismo in una compiuta sintesi, chiarisce il senso della tensione costante tra coppie di opposti, siano esse interiore/esteriore, bianco/nero, luce/ombra, notte/giorno, ecc. La visione di Al Kafaji non è mai unilaterale o parziale: le sue due nature si fondono e si armonizzano l’un l’altra. La realtà delle cose appare equilibrata, perfetta, sottile ed ineffabile come la linea del tramonto, il confine tra cielo e terra, la visione dalla terra alla luna, la perdita di gravità, i riflessi, le lacrime, le memorie nitide o affievolite, ed ancora le vibrazioni, eleganti e raffinate come un “ricamo” calligrafico kufi. Spicca l’assenza del colore, seppur nelle delicate sfumature di grigi. Che sia proprio mediante l’accordo di bianchi e neri, come in una compiuta sinfonia, che l’artista riesca a far nascere i colori dell’arcobaleno negli occhi di chi osserva?”.
In particolare, questa personale è pensata e voluta come omaggio alla città di Prato, alla quale l’artista è legato da tanti anni, avendo egli stabilito una rete di rapporti professionali, di stima ed amicizia con il mondo della vivace e contemporanea città toscana, storico distretto tessile e moderna metropoli culturale che coniuga tradizione e innovazione.
Inaugurazione 11 maggio 2024 ore 18
Con il Patrocinio del Comune di Prato l’11 maggio 2024 presso la Sala Campolmi della Biblioteca Comunale Lazzerini si inaugura Il Tempo e la Memoria, mostra personale di Resmi Al Kafaji, organizzata dall’ Associazione Scuola d’Arte Leonardo, a cura e con presentazione del critico d’arte Ilaria Magni, autrice del saggio presente nel libro monografico che accompagna la mostra. Al Kafaji è un intellettuale artista cosmopolita la cui storia personale e culturale è legata alla memoria del proprio paese d’origine, l’Iraq, tanto quanto del luogo dove da decenni ormai ha scelto di vivere, l’Italia. Negli anni ha sviluppato un’intima e raffinata poetica artistica prediligendo bianco e nero, volta a stabilire un ponte tra le due culture, oltre la storia e le dinamiche del nostro tempo.
Come si legge nel testo critico: “Resmi Al Kafaji compone istintivamente strutture matematiche fissando proporzioni geometriche nell’equilibrio di pieni e vuoti, bianchi e neri, come a creare un’armonia tra le due anime che convivono dentro di lui: quella araba, della sua terra d’origine, e quella legata all’Italia, dove da decenni ha scelto di vivere. Quando Kandinsky ne Lo Spirituale nell’arte teorizza la necessità di ricercare forme che esprimano la compenetrazione tra mondo esterno ed interiorità e ne risolvano il dualismo in una compiuta sintesi, chiarisce il senso della tensione costante tra coppie di opposti, siano esse interiore/esteriore, bianco/nero, luce/ombra, notte/giorno, ecc. La visione di Al Kafaji non è mai unilaterale o parziale: le sue due nature si fondono e si armonizzano l’un l’altra. La realtà delle cose appare equilibrata, perfetta, sottile ed ineffabile come la linea del tramonto, il confine tra cielo e terra, la visione dalla terra alla luna, la perdita di gravità, i riflessi, le lacrime, le memorie nitide o affievolite, ed ancora le vibrazioni, eleganti e raffinate come un “ricamo” calligrafico kufi. Spicca l’assenza del colore, seppur nelle delicate sfumature di grigi. Che sia proprio mediante l’accordo di bianchi e neri, come in una compiuta sinfonia, che l’artista riesca a far nascere i colori dell’arcobaleno negli occhi di chi osserva?”.
In particolare, questa personale è pensata e voluta come omaggio alla città di Prato, alla quale l’artista è legato da tanti anni, avendo egli stabilito una rete di rapporti professionali, di stima ed amicizia con il mondo della vivace e contemporanea città toscana, storico distretto tessile e moderna metropoli culturale che coniuga tradizione e innovazione.
Inaugurazione 11 maggio 2024 ore 18
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