Alice Pasquini. Vestige
Dal 23 Gennaio 2025 al 14 Febbraio 2025
Roma
Luogo: Fondazione Primoli
Indirizzo: Via G. Zanardelli 1
Orari: da lunedì a venerdì 09:30 –13:00 / 14:00 –17:00. Sabato e domenica chiuso. APERTURE STRAORDINARIE Sabato 25 gennaio e sabato 8 febbraio, ore 10:00-13:00
Curatori: Giulia Trionfera
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39.06 68801136
E-Mail info: info@fondazioneprimoli.it
Sito ufficiale: http://www.fondazioneprimoli.it
La Fondazione Primoli è lieta di presentare la mostra Vestige, un progetto personale
dell’artista Alice Pasquini, in programma dal 23 gennaio al 14 febbraio 2025.
L’esposizione nasce come incontro tra passato e presente, in cui l’arte interpreta la
memoria attraverso una narrazione visiva che intreccia storia e contemporaneità.
Il dialogo che Alice Pasquini instaura con il patrimonio fotografico Primoli si traduce in un
racconto sulle vestigia: le tracce di un passato che, nonostante il trascorrere del tempo,
continua a parlarci.
Ispirandosi a una selezione di fotografie custodite nella Fondazione, la cui eredità culturale
vive ancora oggi nell’archivio che porta il suo nome, Alice rievoca frammenti di un mondo
aristocratico in bilico tra il fasto e la decadenza. Sguardi malinconici, abiti sontuosi e scorci
urbani affiorano come testimoni di un’epoca ormai lontana, una riflessione profonda sulla
bellezza effimera del tempo che passa e sulle tracce che lascia.
I ritratti femminili scattati da Giuseppe Primoli e impressi su vetro, documentano un’epoca:
rappresentano figure enigmatiche ed eleganti che, nei loro costumi, incarnano la Roma
dell’Ottocento. Le figure femminili, protagoniste indiscusse del linguaggio visivo di Alice,
assumono un ruolo centrale nel trasformare le immagini fotografiche in reliquie
contemporanee in bilico tra oblio e riscoperta.
Come un ponte visivo tra passato e presente, Alice ha creato una serie di opere su tessuto
che diventano medium simbolici e si stendono nella biblioteca come stendardi, simili a
fantasmagorie, evocanti la fragilità e la bellezza della memoria. Immagini che vibrano di
stratificazioni e trasparenze trasformano la biblioteca in un luogo di memoria attiva, dove
la Roma dell’Ottocento si riflette nella metropoli di oggi.
L’artista restituisce nuova vita alle immagini d’archivio, in una riflessione profonda sulla
bellezza che risiede nel decadimento e sulla complessità del tempo che scorre. Attraverso
collage visivi che evocano il carattere sfuggente della memoria e mescolano volti, parole e
scorci urbani di una città allagata – testimone di un tempo in cui gli argini del Tevere
ancora non esistevano – lo spettatore è invitato a interrogarsi su ciò che rimane e ciò che
cambia, il mistero delle vestigia che continuano a parlarci attraverso il silenzio.
VERNISSAGE: Giovedì 23 gennaio dalle ore 17-21
dell’artista Alice Pasquini, in programma dal 23 gennaio al 14 febbraio 2025.
L’esposizione nasce come incontro tra passato e presente, in cui l’arte interpreta la
memoria attraverso una narrazione visiva che intreccia storia e contemporaneità.
Il dialogo che Alice Pasquini instaura con il patrimonio fotografico Primoli si traduce in un
racconto sulle vestigia: le tracce di un passato che, nonostante il trascorrere del tempo,
continua a parlarci.
Ispirandosi a una selezione di fotografie custodite nella Fondazione, la cui eredità culturale
vive ancora oggi nell’archivio che porta il suo nome, Alice rievoca frammenti di un mondo
aristocratico in bilico tra il fasto e la decadenza. Sguardi malinconici, abiti sontuosi e scorci
urbani affiorano come testimoni di un’epoca ormai lontana, una riflessione profonda sulla
bellezza effimera del tempo che passa e sulle tracce che lascia.
I ritratti femminili scattati da Giuseppe Primoli e impressi su vetro, documentano un’epoca:
rappresentano figure enigmatiche ed eleganti che, nei loro costumi, incarnano la Roma
dell’Ottocento. Le figure femminili, protagoniste indiscusse del linguaggio visivo di Alice,
assumono un ruolo centrale nel trasformare le immagini fotografiche in reliquie
contemporanee in bilico tra oblio e riscoperta.
Come un ponte visivo tra passato e presente, Alice ha creato una serie di opere su tessuto
che diventano medium simbolici e si stendono nella biblioteca come stendardi, simili a
fantasmagorie, evocanti la fragilità e la bellezza della memoria. Immagini che vibrano di
stratificazioni e trasparenze trasformano la biblioteca in un luogo di memoria attiva, dove
la Roma dell’Ottocento si riflette nella metropoli di oggi.
L’artista restituisce nuova vita alle immagini d’archivio, in una riflessione profonda sulla
bellezza che risiede nel decadimento e sulla complessità del tempo che scorre. Attraverso
collage visivi che evocano il carattere sfuggente della memoria e mescolano volti, parole e
scorci urbani di una città allagata – testimone di un tempo in cui gli argini del Tevere
ancora non esistevano – lo spettatore è invitato a interrogarsi su ciò che rimane e ciò che
cambia, il mistero delle vestigia che continuano a parlarci attraverso il silenzio.
VERNISSAGE: Giovedì 23 gennaio dalle ore 17-21
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