NUOVE AVVENTURE SOTTERRANEE

Domingo Milella, Naples–Bari High-Speed Railway, 2023

 

Dal 14 Giugno 2024 al 25 Settembre 2024

Roma

Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Indirizzo: Via Guido Reni 4/a

Orari: intero € 15, ridotto € 12. Gratuito minori di 18 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; possessori di EU Disability Card e accompagnatore; dipendenti MiC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; membri ICOM; soci AMACI; giornalisti (che possano comprovare la propria attività); possessori della membership card myMAXXI

Curatori: Alessandro Dandini de Sylva

Enti promotori:

  • Una mostra ideata e prodotta in collaborazione con Ghella

Costo del biglietto: da martedì a domenica 11 – 19 la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo CHIUSURE ANTICIPATE BIGLIETTERIA sabato e domenica ultimo ingresso ore 17:30

Sito ufficiale: http://www.maxxi.art


Dopo la mostra fotografica che nel 2021 – tra reperti archeologici e macchine escavatrici, spettacolari esplosioni e paesaggi di foreste – raccontava la storia avventurosa di cinque grandi cantieri disseminati per il mondo, tornano le campagne fotografiche commissionate da Ghella ad alcuni tra i più interessanti autori della fotografia italiana contemporanea. 

Dal 14 giugno al 25 settembre 2024 lo Spazio Extra del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma accoglie Nuove avventure sotterranee, mostra a cura di Alessandro Dandini de Sylva che raccoglie gli scatti di Stefano Graziani, Rachele Maistrello, Domingo Milella, Luca Nostri e Giulia Parlato.

Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI: “Siamo felici di accogliere nuovamente al MAXXI l’illuminante progetto di committenza fotografica di Ghella, frutto di una visione ambiziosa e coraggiosa che vede nella cultura un importante strumento di crescita istituzionale.

Nuove avventure sotterranee rappresenta un'ulteriore tappa nel rapporto pluriennale tra il MAXXI e Ghella, coronato dalla generosa donazione di 48 opere fotografiche entrate a far parte delle Collezioni del Museo: un esempio virtuoso di alleanza tra pubblico e privato finalizzata al sostegno della creatività”.

“Nuove avventure sotterranee – spiega Federico Ghella, Vicepresidente di Ghella – è il secondo capitolo di un progetto che vuole raccontare la nostra realtà attraverso lo sguardo libero di un gruppo di artisti italiani. Questo investimento culturale ci ha permesso di esportare cultura, oltre alla nostra competenza ingegneristica, nel mondo e ha saputo ridisegnare l’intero immaginario di Ghella. Sfogliando le immagini di questa raccolta mi accorgo di quanta bellezza possa celarsi nelle nostre avventure quotidiane.”

Ghella è la più antica azienda italiana di grandi infrastrutture: fondata nel 1894 e specializzata in scavi in sotterraneo, ha realizzato i tunnel della Transiberiana (1898) come quelli sottomarini della metropolitana di Sydney e, ancora oggi, i suoi cantieri sono attivi in tutto il mondo per realizzare soprattutto strategiche opere infrastrutturali. Il 2024 è un anno particolarmente importante per l’azienda che festeggia il suo 130° anniversario: la mostra al MAXXI rappresenta dunque, uno dei progetti speciali in programma quest'anno, immaginati per celebrare questo importante traguardo.
Per Nuove avventure sotterranee i cinque fotografi scelti hanno documentato liberamente la nascita di grandi opere in Italia, Canada, Argentina, Australia e Nuova Zelanda. Il percorso di mostra comprende oltre cento immagini: quelle degli artisti che hanno osservato e interpretato le infrastrutture, lasciando una “distanza poetica” tra i cantieri e la loro rappresentazione, e quelle provenienti dagli archivi di Ghella, che documentano infrastrutture realizzate tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Duemila.
In questo modo risulta evidente la differenza, che sta tutta nel linguaggio, dei due corpus fotografici: se in quelle degli archivi, scattate da ingegneri e tecnici, si riconosce una certa estetica inconsapevole, in quelle di Graziani, Maistrello, Milella, Nostri e Parlato, l’osservazione è il punto di partenza per una serie di riflessioni sui cliché della rappresentazione, sull’ambiguità del documento fotografico, sullo scavo come lettura di aspetti intangibili del paesaggio, sul simbolismo della caverna, sull’astrazione e molto altro.

“Nuove avventure sotterranee è un progetto che affronta lo scavo in sotterraneo come una straordinaria possibilità di viaggio nel paesaggio, nella sua storia e nel suo presente in divenire – spiega Alessandro Dandini de Sylva, curatore della mostra –. Le campagne fotografiche che formano questa raccolta rappresentano una risorsa preziosa perché contribuiscono a rinnovare l’immaginario dei grandi cantieri di ingegneria infrastrutturale, combinando sapientemente documentazione e sperimentazione, e tracciano la direzione delle future trasformazioni delle città nel XXI secolo”.

Tra vedute di cantieri e città alternate a reperti fossili o componenti meccanici, piante tropicali e paesaggi rocciosi, operai al lavoro e animali notturni, la distanza che gli autori hanno lasciato tra loro e le infrastrutture è lo spazio della ricerca, il contesto in cui riconsiderare e rigenerare l’immaginario della fotografia aziendale, intravedendo nuove possibilità di racconto.

In Nuove avventure sotterranee le fotografie compongono una meditazione sul senso delle immagini, ricordandoci che una fotografia può essere un documento e un atto di immaginazione, una registrazione e una possibilità, tutto nello stesso tempo.

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un cofanetto con sei volumi, disegnato da Filippo Nostri e edito dalla casa editrice Quodlibet. I primi cinque volumi sono introdotti da un testo tecnico sul cantiere e contengono una conversazione tra ogni artista e il curatore sulla sua campagna fotografica, il sesto volume contiene immagini storiche dall’archivio di Ghella relative a cantieri attivi tra gli anni Sessanta e i primi Duemila.
Stefano Graziani 
(Bologna, 1971) è attivo al crocevia tra fotografia, arte e architettura e contribuisce con una voce non convenzionale al discorso artistico contemporaneo. I suoi lavori sono stati esposti a livello internazionale da istituzioni come la Fondazione Prada di Milano, la Biennale di Architettura di Venezia o la Biennale d'Arte Europea Manifesta e sono parte di collezioni pubbliche e private come CCA Montréal, Fondazione Prada, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Fondazione Fotografia di Modena, ICCD Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, Mufoco Museo di Fotografia Contemporanea. È docente presso IUAV Venezia, ISIA Urbino e NABA Milano e collabora con studi di architettura come baukuh, Christ & Gantenbein, Office KGDVS, Piovenefabi, Kuehn Malvezzi, Onsite, Studio Mumbai, 51N4E. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Documents on Raphael (Mousse Publishing, 2021), Sverre Fehn Architecture (Buchhandlung Walther König, 2021) e Documents from Gordon Matta Clark private library (CCA Montréal, 2020). Ha curato Jeff Wall: Gestus, Scritti sulla Fotografia e sull’Arte (Quodlibet, 2013).

Rachele Maistrello (Vittorio Veneto, 1986) è un’artista visiva italiana. Si è formata presso lo IUAV di Venezia, l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi e la Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni culturali come PAC Padiglione d'Arte Contemporanea (Milano, 2023), Scuderie del Quirinale (Roma, 2023), Palazzo Reale (Milano, 2023), Kunsthalle Bratislava (2023), Ville Perochon (Niort, 2023), MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma, 2022-2021), Benaki Museum (Atene, 2022), Centrequatre (Parigi, 2022), Hamlet (Zurigo, 2020), Kunstverein (Bielefeld, 2020), Inside-Out Art Museum (Pechino, 2019), Triennale Milano (2018). Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche tra cui MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma), Galleria Civica di Modena, MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea (Cinisello Balsamo), Collezione Regione Emilia Romagna, Museo Castromediano (Lecce).

Domingo Milella (Bari, 1981) ha studiato fotografia alla School of Visual Arts sotto la guida di Stephen Shore. Thomas Struth è stato un mentore fondamentale. Attualmente vive fra Bari e Londra. I suoi lavori sono stati esposti in istituzioni culturali come Biennale Arte, Rencontres d’Arles, Museo Nazionale Romano, Foam Museum e Fondazione Museo Pino Pascali. Le sue opere sono in numerose collezioni come il Museo Pecci di Prato, la Margulies Collection di Miami e la Borusan Contemporary di Istanbul. Tra le sue personali ricordiamo le mostre presso Grimaldi Gavin a Londra, Tracy Williams Ltd a New York e Doppelgänger a Bari. Nel 2014 pubblica il suo primo libro con Steidl, Domingo Milella, e nel 2015 è tra i curatori della mostra Tempo al Tempo alla Roman Road Gallery a Londra. Recentemente ha esposto la sua ricerca sulla preistoria e l’origine dell’arte presso la Fondazione Giancarlo Ligabue a Venezia in occasione della Biennale Arte del 2024 e vinto il Bryan Robertson Trust Award alla Royal Academy of Arts di Londra per continuare la sua ricerca sul primitivo e l’astrazione.

Luca Nostri (Faenza, 1976) è fotografo, insegnante e curatore del progetto Lugo Land - Fotografia e territorio. Ha esposto i suoi lavori in istituzioni culturali come Rencontres d’Arles, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Pescheria Centro Arti Visive di Pesaro, Large Glass Gallery, Istituto Italiano di Cultura di Londra e New York, American Academy in Rome, dove ha ricevuto la borsa di studio come Italian Fellow in the Arts. Le sue fotografie sono presenti in collezioni di istituzioni come Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Fototeca della American Academy in Rome, Victoria & Albert Museum. Dal 2014 è insegnante e membro dell’Architectural Association School of Architecture di Londra e dal 2010 ha curato una serie di programmi educativi per università come la University School of Design di Philadelphia e il Bard College di Hannandale on Hudson.

Giulia Parlato (Palermo, 1993) è un’artista che vive e lavora tra Londra e Roma. Si è laureata in Fotografia al London College of Communication e ha ottenuto una laurea specialistica in Fotografia alla Royal College of Arts di Londra. Il suo lavoro analizza l’uso storico delle immagini come documento di verità, in particolare nei suoi usi scientifici e forensi, e sfida questo linguaggio, creando un nuovo spazio in cui si svolge una messa in scena. A livello nazionale e internazionale il suo lavoro è stato esposto in mostre collettive e personali tra cui Triennale (Milano, 2023), Photo London (2022), Villa Bardini (Firenze, 2022), Fotografia Europea (Reggio Emilia, 2022), Mucho Mas (Torino, 2022), Unseen Photo Fair (Amsterdam, 2021) e Gare Du Nord per Paris Photo (Parigi 2019). Ha ricevuto il Premio Luigi Ghirri (2022), il BJP International Photography Award Second Place (2020), l'Innovate Grant (2020), il Camera Work Award (2020) e il Carte Blanche Éstudiants Award (2019). Nel 2021 il suo lavoro è stato selezionato da CAMERA per il programma europeo Futures Photography. I suoi lavori sono conservati in collezioni pubbliche tra cui Collezione Donata Pizzi, Biblioteca Panizzi, Palazzo Rasponi.

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