Solveig Cogliani. Roma, la Grande Guerra
Dal 17 Marzo 2015 al 29 Marzo 2015
Roma
Luogo: Complesso del Vittoriano
Indirizzo: via San Pietro in Carcere
Orari: tutti i giorni 9,30-19,30
Enti promotori:
- Regione Lazio
- Roma Capitale
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6780664
Il Complesso del Vittoriano ospita dal 17 al 29 marzo 2015 la mostra “Roma, la Grande Guerra” di Solveig Cogliani. L’esposizione nasce con il patrocinio di Regione Lazio e Roma Capitale in collaborazione con iTAM Comunicazione, la Galleria Michelangelo di Roma e l'Associazione culturale Centrartemediterranea. L’organizzazione e la realizzazione sono di Comunicare Organizzando.
Nel Centenario della I Guerra Mondiale, una personale tra luoghi simbolo e nuovo omaggio a Respighi, un itinerario di colori e materie nella Città Eterna. Diciassette opere, di cui dieci inedite, compongono la mostra personale di Solveig Cogliani al Vittoriano dove la pittrice torna a esporre a distanza di cinque anni da “Solveig Cogliani 2008-2010” che ne ha decretato il successo, definendone l’originalità e il valore. In quell’occasione, la pittrice esponeva per la prima volta “Popstar” (acrilico su tela 200x200), il dipinto dedicato al Colosseo diventato il quadro-icona del suo percorso artistico, racchiudendo le scelte stilistiche e contenutistiche che la contraddistinguono, dall’evocazione delle architetture di città alla scala cromatica violentemente mediterranea.
Oggi Solveig Cogliani, pittrice ormai matura, torna con una mostra interamente dedicata a Roma nel rapporto della città con la Grande Guerra, nell’anno della celebrazione del centenario, ancora una volta ricreando in nuova, personalissima forma luoghi che sedimentazioni dell’arte e della storia hanno reso tòpoi dell’immaginario collettivo. In occasione dell'esposizione verrà pubblicato il catalogo “Roma, La Grande Guerra” di Gangemi editore che racchiude il prezioso testo critico del prof. Claudio Strinati.
Un viaggio nel tempo e nello spazio, che, tra memorie e narrazioni, ha il tocco definitivo dell’invenzione artistica. Così che un volo di colori e materia sulla Città eterna consente il ritrovare affrescati dal timore precognitivo dell’arte, in un rimando che fa unico caleidoscopio della storia, del mito e dell’attualità, il monumento al Milite ignoto e il Campidoglio, per le statue che evocano il mito di Marco Aurelio con la civetta tra la chioma del cavallo, pronta al risveglio, e per quelle di Castore e Polluce, i quattro siti a cui Respighi dedica i suoi “Pini di Roma”, ricostruito come via percorsa da militi immaginari o immaginati da bambini che giocano alla guerra, la via Appia, le catacombe, Villa Borghese, la Porta di Giano.
“Il ricordo della Storia, unito alle suggestioni della leggenda, ed entrambi confusi in una caduta che ha progressivamente liquefatto l’identità di una città nella sua inarrestabile deriva multiculturale, rivivono nella febbrile intensità cromatica e nella suggestione manipolativa delle forme che il tratto di Solveig Cogliani incide con chirurgica devozione”, scrive Roberto Politi nell’introduzione al catalogo della mostra. “Attenta ad una rielaborazione al tempo stesso filologica e trasgressiva, Cogliani esalta in immagine la multimedialità delle espressioni, riconoscendo a Roma che le appartiene come una ormai logora tavola di palcoscenico, anche la traduzione visionaria del linguaggio musicale, alla quale approda con vivida intensità nel tornare a scandire sulla tela le linee sonore di Respighi”.
Immagine-simbolo della mostra è “Roma, la Grande Guerra” (tecnica mista su tela di lino, 100x100, 2014) che con tenerezza e drammaticità rivolge uno sguardo ai nostri soldati caduti, attraverso l’immagine dei loro calzari. A essa si contrappone "Le età della vita" tecnica mista su tela di lino, 100x100, 2014), una controcitazione che rompe la tensione facendo affiorare attraverso le scarpe femminili il canto futile e giocoso della quotidianità indifferente.
La mostra sarà inaugurata martedì 17 marzo alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
Solveig Cogliani (www.solveigcogliani.it), di origini siciliane, nasce a Roma il 10 aprile 1967. Si forma con studi classici e giuridici, laureandosi nel 1989 presso la Sapienza. Il suo percorso è segnato dall’incontro con gli artisti Mirella Bentivoglio, Ennio Calabria, Armando Ilacqua, Sigfrido Oliva, Ruggero Savinio e Lino Tardia. Dopo una sperimentazione di differenti materiali e diverse modalità espressive (dalla scrittura al teatro), laureatasi in pittura alla RUFA di Roma, matura una consapevole scelta di ‘ritorno’ alla pittura.Sensibile alle tematiche sociali e culturali, promuove molteplici iniziative con l’Associazione culturale CentrarteMediterranea.
Dal 2004 partecipa a varie mostre collettive in Italia e all’estero. Dal 2006 torna frequentemente in Sicilia, avviando una collaborazione con i laboratori di ceramica di Caleca e di Fratantoni, a Palermo inaugurando “U Triunfu” alla Domus dei Cocchieri, con il prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, nel Catanese e nel Messinese partecipando a performance insieme a Danilo Maestosi. Partecipa più volte alla primaverile ARGAM e, a Roma, collabora con molte gallerie: la Galleria Lombardi (con la quale avvia, tra l’altro, il progetto ‘Artisti geneticamente non modificati’, insieme agli artisti Mascetti e Colagrossi), lo Studio S, la Tartaruga, la Babylon Gallery e la Michelangelo, con la quale organizza numerose esposizioni anche in siti istituzionali (da ultimo, Nei colori di Roma, presentata dal Danilo Maestosi e - al Maschio Angioino di Napoli - “Diarius” a cura del prof. Gallo Mazzeo). Collabora, peraltro, in Italia, con la galleria KB di Cosenza, la NEA di Napoli, la Galleria Spatafora di Brescia e lo Studio Bazan di Palermo.
Per la prima volta al Vittoriano di Roma, nel 2010, presentata dal prof. Otello Lottini, dalla prof.ssa Claudia Alliata di Villafranca e da Sissi Aslan, propone la sua “Pop Star”. Inaugura gli spazi di Palazzo Borghese ad Artena, con la mostra “Occidente”, e quelli di Villa Altieri a Roma con “Sanpietrini e tetti”, a cura del prof. Luca Beatrice.
Dedica alcuni suoi lavori alla poesia (come nella mostra dedicata a Garcia Lorca a cura del prof. Lottini), ai grandi pittori del passato (come in occasione delle celebrazioni in onore di Mattia Preti con il prof. Andrea Romoli e l’artista Aligia), alla moda (nella linea “La Palma femmina”, per le sue opere ideata dalla designer Sabrina Persechino) al teatro (in occasione dell’Ameria Festival, con le opere presentate dal prof. Claudio Strinati e nella collaborazione con Sasà Neri, in Mother’s Colours – performance pittorica coordinata da ITAM comunicazione), alle nuove opere musicali (da ultimo, il concept album “Controluce. I suoni dell’ombra” di Vincenzo Quadarella e La Casa delle Candele di Carta, sul quale è stato basato l’omonimo spettacolo di EsosTheatre debuttato a Messina), al confronto con la fotografia di Ruggero Passeri. E’ presente in numerosi musei, tra i quali quelli della Fondazione Roma Mediterraneo (selezionata per la collezione degli artisti contemporanei), di Radio Vaticana (selezionata dal Prof. Francesco Buranelli), dell’Insigne Accademia dei Virtuosi al Pantheon.Partecipa alla Biennale di Venezia del 2011 e nel 2014 riceve il Premio Spoleto Festival
Partecipa al progetto Imago Mundi di Benetton, a cura del Prof. Beatrice. Dall’incontro con il prof. Francesco Gallo Mazzeo, nasce la partecipazione al progetto “Unum”, in cui propone una delle sue “Croce e Resurrezione”, introdotta da Ludovica Rossi Purini. Presente all’estero – dalla Cina, nell’ambito del progetto “Seguendo il Cammino di Marco Polo”, alla Turchia con la collaborazione con la galleria Doruk, alla Svizzera con la KPK e a Londra con la Imago Art Gallery. Nel 2014, è selezionata per la mostra Artisti di Sicilia, a cura del prof. Vittorio Sgarbi. La sua esperienza artistica e personale è rappresentata nel volume A Kind of Woman a cura di Marco Ghiotto e Giò Martorana, Electa Mondadori. Nel 2015, la sua installazione Heaven’s Gate partecipa al Cubo Festival di Ronciglione.
Nel Centenario della I Guerra Mondiale, una personale tra luoghi simbolo e nuovo omaggio a Respighi, un itinerario di colori e materie nella Città Eterna. Diciassette opere, di cui dieci inedite, compongono la mostra personale di Solveig Cogliani al Vittoriano dove la pittrice torna a esporre a distanza di cinque anni da “Solveig Cogliani 2008-2010” che ne ha decretato il successo, definendone l’originalità e il valore. In quell’occasione, la pittrice esponeva per la prima volta “Popstar” (acrilico su tela 200x200), il dipinto dedicato al Colosseo diventato il quadro-icona del suo percorso artistico, racchiudendo le scelte stilistiche e contenutistiche che la contraddistinguono, dall’evocazione delle architetture di città alla scala cromatica violentemente mediterranea.
Oggi Solveig Cogliani, pittrice ormai matura, torna con una mostra interamente dedicata a Roma nel rapporto della città con la Grande Guerra, nell’anno della celebrazione del centenario, ancora una volta ricreando in nuova, personalissima forma luoghi che sedimentazioni dell’arte e della storia hanno reso tòpoi dell’immaginario collettivo. In occasione dell'esposizione verrà pubblicato il catalogo “Roma, La Grande Guerra” di Gangemi editore che racchiude il prezioso testo critico del prof. Claudio Strinati.
Un viaggio nel tempo e nello spazio, che, tra memorie e narrazioni, ha il tocco definitivo dell’invenzione artistica. Così che un volo di colori e materia sulla Città eterna consente il ritrovare affrescati dal timore precognitivo dell’arte, in un rimando che fa unico caleidoscopio della storia, del mito e dell’attualità, il monumento al Milite ignoto e il Campidoglio, per le statue che evocano il mito di Marco Aurelio con la civetta tra la chioma del cavallo, pronta al risveglio, e per quelle di Castore e Polluce, i quattro siti a cui Respighi dedica i suoi “Pini di Roma”, ricostruito come via percorsa da militi immaginari o immaginati da bambini che giocano alla guerra, la via Appia, le catacombe, Villa Borghese, la Porta di Giano.
“Il ricordo della Storia, unito alle suggestioni della leggenda, ed entrambi confusi in una caduta che ha progressivamente liquefatto l’identità di una città nella sua inarrestabile deriva multiculturale, rivivono nella febbrile intensità cromatica e nella suggestione manipolativa delle forme che il tratto di Solveig Cogliani incide con chirurgica devozione”, scrive Roberto Politi nell’introduzione al catalogo della mostra. “Attenta ad una rielaborazione al tempo stesso filologica e trasgressiva, Cogliani esalta in immagine la multimedialità delle espressioni, riconoscendo a Roma che le appartiene come una ormai logora tavola di palcoscenico, anche la traduzione visionaria del linguaggio musicale, alla quale approda con vivida intensità nel tornare a scandire sulla tela le linee sonore di Respighi”.
Immagine-simbolo della mostra è “Roma, la Grande Guerra” (tecnica mista su tela di lino, 100x100, 2014) che con tenerezza e drammaticità rivolge uno sguardo ai nostri soldati caduti, attraverso l’immagine dei loro calzari. A essa si contrappone "Le età della vita" tecnica mista su tela di lino, 100x100, 2014), una controcitazione che rompe la tensione facendo affiorare attraverso le scarpe femminili il canto futile e giocoso della quotidianità indifferente.
La mostra sarà inaugurata martedì 17 marzo alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
Solveig Cogliani (www.solveigcogliani.it), di origini siciliane, nasce a Roma il 10 aprile 1967. Si forma con studi classici e giuridici, laureandosi nel 1989 presso la Sapienza. Il suo percorso è segnato dall’incontro con gli artisti Mirella Bentivoglio, Ennio Calabria, Armando Ilacqua, Sigfrido Oliva, Ruggero Savinio e Lino Tardia. Dopo una sperimentazione di differenti materiali e diverse modalità espressive (dalla scrittura al teatro), laureatasi in pittura alla RUFA di Roma, matura una consapevole scelta di ‘ritorno’ alla pittura.Sensibile alle tematiche sociali e culturali, promuove molteplici iniziative con l’Associazione culturale CentrarteMediterranea.
Dal 2004 partecipa a varie mostre collettive in Italia e all’estero. Dal 2006 torna frequentemente in Sicilia, avviando una collaborazione con i laboratori di ceramica di Caleca e di Fratantoni, a Palermo inaugurando “U Triunfu” alla Domus dei Cocchieri, con il prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, nel Catanese e nel Messinese partecipando a performance insieme a Danilo Maestosi. Partecipa più volte alla primaverile ARGAM e, a Roma, collabora con molte gallerie: la Galleria Lombardi (con la quale avvia, tra l’altro, il progetto ‘Artisti geneticamente non modificati’, insieme agli artisti Mascetti e Colagrossi), lo Studio S, la Tartaruga, la Babylon Gallery e la Michelangelo, con la quale organizza numerose esposizioni anche in siti istituzionali (da ultimo, Nei colori di Roma, presentata dal Danilo Maestosi e - al Maschio Angioino di Napoli - “Diarius” a cura del prof. Gallo Mazzeo). Collabora, peraltro, in Italia, con la galleria KB di Cosenza, la NEA di Napoli, la Galleria Spatafora di Brescia e lo Studio Bazan di Palermo.
Per la prima volta al Vittoriano di Roma, nel 2010, presentata dal prof. Otello Lottini, dalla prof.ssa Claudia Alliata di Villafranca e da Sissi Aslan, propone la sua “Pop Star”. Inaugura gli spazi di Palazzo Borghese ad Artena, con la mostra “Occidente”, e quelli di Villa Altieri a Roma con “Sanpietrini e tetti”, a cura del prof. Luca Beatrice.
Dedica alcuni suoi lavori alla poesia (come nella mostra dedicata a Garcia Lorca a cura del prof. Lottini), ai grandi pittori del passato (come in occasione delle celebrazioni in onore di Mattia Preti con il prof. Andrea Romoli e l’artista Aligia), alla moda (nella linea “La Palma femmina”, per le sue opere ideata dalla designer Sabrina Persechino) al teatro (in occasione dell’Ameria Festival, con le opere presentate dal prof. Claudio Strinati e nella collaborazione con Sasà Neri, in Mother’s Colours – performance pittorica coordinata da ITAM comunicazione), alle nuove opere musicali (da ultimo, il concept album “Controluce. I suoni dell’ombra” di Vincenzo Quadarella e La Casa delle Candele di Carta, sul quale è stato basato l’omonimo spettacolo di EsosTheatre debuttato a Messina), al confronto con la fotografia di Ruggero Passeri. E’ presente in numerosi musei, tra i quali quelli della Fondazione Roma Mediterraneo (selezionata per la collezione degli artisti contemporanei), di Radio Vaticana (selezionata dal Prof. Francesco Buranelli), dell’Insigne Accademia dei Virtuosi al Pantheon.Partecipa alla Biennale di Venezia del 2011 e nel 2014 riceve il Premio Spoleto Festival
Partecipa al progetto Imago Mundi di Benetton, a cura del Prof. Beatrice. Dall’incontro con il prof. Francesco Gallo Mazzeo, nasce la partecipazione al progetto “Unum”, in cui propone una delle sue “Croce e Resurrezione”, introdotta da Ludovica Rossi Purini. Presente all’estero – dalla Cina, nell’ambito del progetto “Seguendo il Cammino di Marco Polo”, alla Turchia con la collaborazione con la galleria Doruk, alla Svizzera con la KPK e a Londra con la Imago Art Gallery. Nel 2014, è selezionata per la mostra Artisti di Sicilia, a cura del prof. Vittorio Sgarbi. La sua esperienza artistica e personale è rappresentata nel volume A Kind of Woman a cura di Marco Ghiotto e Giò Martorana, Electa Mondadori. Nel 2015, la sua installazione Heaven’s Gate partecipa al Cubo Festival di Ronciglione.
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