Un presepe Rinascimentale ispirato a Raffaello alla Cappella Sistina
Dal 02 Dicembre 2021 al 15 Gennaio 2022
Roma
Luogo: Cappella Sistina
Indirizzo: Viale Vaticano
Dal 2 dicembre 2021 al 15 gennaio lo straordinario scenario della Cappella Sistina si impreziosisce di un’opera unica, un presepe di stile e soggetto Rinascimentale e Raffaelliano, finanziato interamente dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus. Il presepe, che sarà visitabile per 45 giorni, coprendo quindi tutto il periodo natalizio, è stato concepito nel 2020 come omaggio a Raffaello Sanzio nel 500esimo anniversario dalla sua scomparsa, posticipato di un anno, a causa dell’emergenza Covid. Un progetto che si discosta per unicità e originalità dai tradizionali presepi e che sarà dedicato alla memoria di Giulio Sacchetti, scomparso nel 2010, già Delegato Speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.
I Sacchetti, famosi sin dai tempi di Dante Alighieri, figurano nella Divina Commedia nel XVI canto del Paradiso, nell’incontro del poeta col suo trisavolo Cacciaguida, elencati tra le famiglie fiorentine nobili di sangue e di animo. Una circostanza che vede un ulteriore collegamento tra il presepe della Cappella Sistina e la Fondazione dato che tra i personaggi dell’opera saranno inserite citazioni artistiche relative anche a Dante e Caravaggio, per celebrare, nel 2021, e i 700 anni dalla morte del poeta della Divina Commedia e anche il 450esimo anniversario della nascita del grande pittore.
“Sono molto felice di aver sostenuto la realizzazione del presepe in Cappella Sistina – dichiara Giovanna Sacchetti, presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti onlus - . Il mio rapporto con questo luogo, uno dei più importanti siti artistici al mondo, inizia nel 1980 con la firma del contratto di mio marito per seguire i lavori per la pulitura della Cappella Sistina e termina nel 1994, con la Messa Solenne celebrata dal Santo Padre Papa Giovanni Paolo II, sempre in Sistina, occasione della presentazione dei restauri. In quei 14 anni ho visitato molte volte il cantiere e tornare qui con un presepe dedicato a mio marito personalmente è molto commovente”.
IL PRESEPE. La realizzazione del presepe è durata nove mesi e ogni piccolo particolare è stato curato nei minimi dettagli. Raffigurato in un luogo immaginario, anche se i vari ambienti esistono nella realtà, nella parte centrale è ambientato nel Serapeo di Villa Adriana come si pensa fosse stato un tempo. Nel timpano è collocato un affresco dipinto a mano che ricalca in miniatura la Scuola di Atene, uno degli affreschi di Raffaello situato nella Stanza della Segnatura all’interno dei Musei Vaticani. Questo affresco è stato scelto per la sua tematica molto significativa nel contesto del presepe. Infatti, esso rappresenta la filosofia e più precisamente la facoltà dell’anima di conoscere il Vero attraverso la scienza e la filosofia. L’affresco, come pure il significato stesso del tempio, simboleggia la ricerca razionale della Verità, mentre all’interno del tempio nasce Gesù, la Verità rivelata.
In questo modo scenografico si abbracciano teologia e filosofia. Analogamente il semicerchio dell’interno del tempio vuole simboleggiare proprio questo abbraccio. A destra del tempio, quasi come continuazione di uno scorcio di Villa Adriana, antichi ruderi, archi e basamenti di colonne diroccate e poi una riproduzione di Piazza della Cisterna di S. Gimignano. A sinistra del tempio, invece, ci saranno degli scorci caratteristici di Spoleto. In questo modo, si vuole rappresentare una struttura adatta agli sfondi paesaggistici tipici di Raffaello e di pittori del rinascimento fiorentino del ‘400 e del ‘500. Alla base del presepe c’è il mercato, ulteriore omaggio a Raffaello con una porzione della Loggia di Raffaello che si trova all’interno del Vaticano. Davanti alla Natività, nelle immediate vicinanze del tempio, saranno posti i tre Re Magi mentre dietro il tetto del tempio ci sarà uno spazio dove idealmente Raffaello e Caravaggio si troveranno “imprevedibilmente” insieme. L’omaggio a Caravaggio sarà, infatti, la presenza della sua figura come uno dei più grandi artisti del suo secolo.
L’opera, di circa 3 metri di lunghezza e 2 di profondità è stata eseguita dopo aver effettuato studi sui colori e su terre rare spesso difficili da reperire, riprodotti grazie all’utilizzo di miscele antiche. Il blu, ad esempio, è stato ricavato dal più pregiato lapislazzuli al mondo, quello del Sar-e-Sang a nord dell’Afghanistan, derivato da un complesso procedimento. Per impreziosire il presepe, sono stati inseriti minerali di pregio, come un raro diaspro rinvenuto nelle isole dell’arcipelago toscano, nonché una bellissima serie di azzurriti provenienti dalla miniera di Alnif a est di Bou-Azzer in Marocco. Nato da una struttura di legno, dove sono stati applicati a mano dei mattoncini di un sughero particolare che non crea polveri e stucchi d’indiscussa unicità, l’opera si presenta nell’insieme con una grande armonia pur mantenendo un paesaggio eclettico e diverso dai soliti presepi, correlato da un sapiente sfondo di pannelli dove i colori e i dipinti abbracciano l’intera opera. Tutti i fondali, compresa la pittura in miniatura della Scuola di Atene di Raffaello e diverse pitture decorative, sono stati creati in modo artigianale, così come i vestiti di tutti i personaggi, dopo aver effettuato un accurato studio sui costumi dell’epoca rinascimentale, contemporanea a Raffaello.
Il presepe in Cappella Sistina vuole trasmettere, innanzitutto, la centralità delle fede cristiana: la nascita di Gesù, il Salvatore e Redentore del mondo con tanti riferimenti profondamente spirituali che esprimono la ricchezza trascendentale del presepe.
I Sacchetti, famosi sin dai tempi di Dante Alighieri, figurano nella Divina Commedia nel XVI canto del Paradiso, nell’incontro del poeta col suo trisavolo Cacciaguida, elencati tra le famiglie fiorentine nobili di sangue e di animo. Una circostanza che vede un ulteriore collegamento tra il presepe della Cappella Sistina e la Fondazione dato che tra i personaggi dell’opera saranno inserite citazioni artistiche relative anche a Dante e Caravaggio, per celebrare, nel 2021, e i 700 anni dalla morte del poeta della Divina Commedia e anche il 450esimo anniversario della nascita del grande pittore.
“Sono molto felice di aver sostenuto la realizzazione del presepe in Cappella Sistina – dichiara Giovanna Sacchetti, presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti onlus - . Il mio rapporto con questo luogo, uno dei più importanti siti artistici al mondo, inizia nel 1980 con la firma del contratto di mio marito per seguire i lavori per la pulitura della Cappella Sistina e termina nel 1994, con la Messa Solenne celebrata dal Santo Padre Papa Giovanni Paolo II, sempre in Sistina, occasione della presentazione dei restauri. In quei 14 anni ho visitato molte volte il cantiere e tornare qui con un presepe dedicato a mio marito personalmente è molto commovente”.
IL PRESEPE. La realizzazione del presepe è durata nove mesi e ogni piccolo particolare è stato curato nei minimi dettagli. Raffigurato in un luogo immaginario, anche se i vari ambienti esistono nella realtà, nella parte centrale è ambientato nel Serapeo di Villa Adriana come si pensa fosse stato un tempo. Nel timpano è collocato un affresco dipinto a mano che ricalca in miniatura la Scuola di Atene, uno degli affreschi di Raffaello situato nella Stanza della Segnatura all’interno dei Musei Vaticani. Questo affresco è stato scelto per la sua tematica molto significativa nel contesto del presepe. Infatti, esso rappresenta la filosofia e più precisamente la facoltà dell’anima di conoscere il Vero attraverso la scienza e la filosofia. L’affresco, come pure il significato stesso del tempio, simboleggia la ricerca razionale della Verità, mentre all’interno del tempio nasce Gesù, la Verità rivelata.
In questo modo scenografico si abbracciano teologia e filosofia. Analogamente il semicerchio dell’interno del tempio vuole simboleggiare proprio questo abbraccio. A destra del tempio, quasi come continuazione di uno scorcio di Villa Adriana, antichi ruderi, archi e basamenti di colonne diroccate e poi una riproduzione di Piazza della Cisterna di S. Gimignano. A sinistra del tempio, invece, ci saranno degli scorci caratteristici di Spoleto. In questo modo, si vuole rappresentare una struttura adatta agli sfondi paesaggistici tipici di Raffaello e di pittori del rinascimento fiorentino del ‘400 e del ‘500. Alla base del presepe c’è il mercato, ulteriore omaggio a Raffaello con una porzione della Loggia di Raffaello che si trova all’interno del Vaticano. Davanti alla Natività, nelle immediate vicinanze del tempio, saranno posti i tre Re Magi mentre dietro il tetto del tempio ci sarà uno spazio dove idealmente Raffaello e Caravaggio si troveranno “imprevedibilmente” insieme. L’omaggio a Caravaggio sarà, infatti, la presenza della sua figura come uno dei più grandi artisti del suo secolo.
L’opera, di circa 3 metri di lunghezza e 2 di profondità è stata eseguita dopo aver effettuato studi sui colori e su terre rare spesso difficili da reperire, riprodotti grazie all’utilizzo di miscele antiche. Il blu, ad esempio, è stato ricavato dal più pregiato lapislazzuli al mondo, quello del Sar-e-Sang a nord dell’Afghanistan, derivato da un complesso procedimento. Per impreziosire il presepe, sono stati inseriti minerali di pregio, come un raro diaspro rinvenuto nelle isole dell’arcipelago toscano, nonché una bellissima serie di azzurriti provenienti dalla miniera di Alnif a est di Bou-Azzer in Marocco. Nato da una struttura di legno, dove sono stati applicati a mano dei mattoncini di un sughero particolare che non crea polveri e stucchi d’indiscussa unicità, l’opera si presenta nell’insieme con una grande armonia pur mantenendo un paesaggio eclettico e diverso dai soliti presepi, correlato da un sapiente sfondo di pannelli dove i colori e i dipinti abbracciano l’intera opera. Tutti i fondali, compresa la pittura in miniatura della Scuola di Atene di Raffaello e diverse pitture decorative, sono stati creati in modo artigianale, così come i vestiti di tutti i personaggi, dopo aver effettuato un accurato studio sui costumi dell’epoca rinascimentale, contemporanea a Raffaello.
Il presepe in Cappella Sistina vuole trasmettere, innanzitutto, la centralità delle fede cristiana: la nascita di Gesù, il Salvatore e Redentore del mondo con tanti riferimenti profondamente spirituali che esprimono la ricchezza trascendentale del presepe.
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