Voce e specchio della Sanità Militare

Giornale di Medicina Militare, Marina Militare

 

Dal 21 November 2025 al 11 January 2026

Roma

Luogo: Museo dei Granatieri di Sardegna

Indirizzo: Piazza di Santa Croce in Gerusalemme 7/8


Dopo l’anteprima ufficiale dello scorso 29 ottobre presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, la mostra del Giornale di Medicina Militare “Voce e Specchio della Sanità Militare” approda il 21 novembre 2025 al Museo dei Granatieri di Roma, in Piazza S. Croce in Gerusalemme, dove sarà inaugurata con un evento dedicato.
Editore del Giornale di Medicina Militare, Difesa Servizi SpA, la partecipata del Ministero della Difesa che si occupa della valorizzazione degli asset delle Forze Armate.

Sono attesi all’inaugurazione il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, Il Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze Generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci, l’Ispettore Generale della Sanità Militare, Tenente Generale medico Carlo Catalano, l’Ispettore Generale della Sanità della Marina Militare, Contrammiraglio Vincenzo Aglieri, il Segretario Generale della Corte dei Conti dottor Franco Massi, Don Massimo Angelelli, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Cei.
Il Giornale di Medicina Militare è il più antico periodico edito ininterrottamente in Italia e tra i più longevi in Europa.
Le copertine del Giornale, specchio di un’epoca, voce di una comunità in uniforme, sono reinterpretate in forma artistica, trasformandosi in un percorso visivo e narrativo che unisce tradizione, innovazione e memoria istituzionale della Sanità Militare.

L’esposizione, ideata dal Col. medico Francesco Ruggiero, Direttore del Giornale di Medicina Militare, è stata sostenuta dall’Ispettore Generale della Sanità Militare, Tenente Generale medico Carlo Catalano.

Le opere dei copertinisti Gen. (aus.) Angelo Ionta e CC Stefano Piccirilli
dialogano con documenti preziosi: opere di Beltrame, Mucha e Dore’, antichi volumi del periodico, pagine uniche che hanno attraversato le generazioni, fino alle copie secolari della Domenica del Corriere che, negli anni, hanno immortalato eventi e volti di un’Italia in evoluzione.

A partire dal 22 novembre, e fino al 11 gennaio 2026, la mostra accoglierà gratuitamente il pubblico invitandolo a compiere un viaggio attraverso oltre un secolo di memorie.


Un mosaico vivo, dove arte e memoria si intrecciano per restituire la profondità di un impegno istituzionale oltre che professionale.

“Voce e Specchio della Sanità Militare” non è semplicemente una mostra ma un racconto corale, un invito a guardare dentro una storia che continua a rinnovarsi, mantenendo intatti i suoi valori fondativi.

La storia della nascita del Giornale di Medicina Militare è davvero particolare: con l’istituzione del nuovo ordinamento del Corpo Sanitario del 30 ottobre del 1850, numerosi medici militari furono mossi dall’idea di fondare un periodico scientifico che potesse dar lustro al «servizio sanitario dell’armata». Questa idea si concretizzò grazie al connubio delle menti brillanti di 3 medici: Catullo Rogier de Beaufort, medico di reggimento che propose di fondare un giornale che «potesse stimarsi l'organo del corpo sanitario di tutta l'armata»; Giovanni Antonio Comissetti, medico divisionale che accolse con entusiasmo l’idea di Catullo Rogier de Beaufort al punto da proporla al Consiglio superiore di sanità; Alessandro Riberi, presidente del Consiglio superiore di Sanità, Medico del Re, che colse l’intuizione rivoluzionaria del Comissetti di istituire una rivista scientifica che divulgasse l’operato dei medici militari creando per la prima volta nella storia un legame scientifico tra il mondo civile e quello militare.
L’11 luglio 1851 venne, quindi, accordata con dispaccio la debita sanzione per la fondazione del giornale presso il Ministero della guerra, che portò all’uscita del 1° numero il 28 luglio 1851, diretto dal Dr. Comissetti, in qualità di Primo Direttore e dal Dr. Rogier de Beaufort come Direttore Responsabile del Giornale.
Come è nata l’idea della copertina, come si è trasformata e come è mutato il suo ruolo nel corso dei secoli? Tra il 1400 e il 1600, i libri erano concepiti senza  copertina, acquistati in fascicoli ripiegati e rilegati in seguito dal compratore. Nel 1700 si assistette a un vero cambiamento con l’ampliarsi del bacino di lettori - la cosiddetta borghesia - con la diffusione degli almanacchi e dei romanzi d’appendice che venivano avvolti in brossure di cartoncini di colori pastello, decorati da fregi e cornici, oltre all’indicazione del titolo, autore e stampatore.
L’invenzione della copertina, che più si avvicina all’idea odierna, avvenne negli anni trenta del 1800; infatti, a partire dalla seconda metà dell’800, gli editori scoprirono che l’involucro che proteggeva il testo poteva essere utilizzato per presentare e descrivere il contenuto attraverso titoli e frasi per incuriosire, ricorrendo a lavorazioni preziose, dipinti o illustrazioni.
Dal 1900 si diffuse l’idea del libro-oggetto concepito come strumento d’intrattenimento e d’indottrinamento per un pubblico sempre più vasto, concetto che si rifletteva anche sulle copertine, realizzate con latta o carta vetrata.
Vengono così reclutati pittori di prestigio per arricchire la veste grafica di libri e riviste: Beltrame per ”La Domenica del Corriere”, Mucha per “Le Figaro Illustré”, Klimt per la rivista “Ver Sacrum” e Dorè per la “Divina Commedia, l’“Orlando Furioso” e la copertina de “Il corvo>” di Poe.
Sulla scia dell’evoluzione della copertinistica nel corso dei secoli, si è inserito anche il Giornale di Medicina Militare che, dal 1851 sino ad oggi, ha mutato e aggiornato la sua veste grafica per adeguarsi e rimanere al passo con i tempi:  per i primi 100 anni (dal 1851 al 1950), i fascicoli venivano rilegati in un unico volume in pelle;  dal 1950, oltre al volume in pelle, si distribuivano le copie singole cartacee che riportavano in copertina il titolo e poi anche l’effige di Alessandro Riberi;  dagli anni 80 del 1900 la veste grafica subisce una vera e propria trasformazione, con la riproduzione di stampe di opere d’arte dei più illustri pittori e scultori italiani come copertine;  in epoca più moderna, vengono rappresentati, rievocati e reinterpretati eventi e avvenimenti legati al mondo sanitario e militare, prima tramite l’utilizzo di fotografie prese sul campo ed in tempi più vicini artisticamente grazie al talento e all’estro degli ufficiali militari C.C. (SAN) Stefano PICCIRILLI e Gen. (aus.) Angelo Silvio Lorenzo IONTA.
 
 

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