Gli Italiani di Crimea. Il genocidio dimenticato
Dal 01 Dicembre 2014 al 10 Dicembre 2014
Torino
Luogo: Biblioteca civica Centrale
Indirizzo: via della Cittadella 5
Orari: lunedì 15-19.55; da martedì a venerdì 8.15-19.55; sabato 10.30-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 4429836 / 63
E-Mail info: attivitaculturali_biblioteche@comune.torino.it
Sito ufficiale: http://www.comune.torino.it
Partita con grande successo di pubblico dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, lo scorso gennaio, la mostra fotografica "Gli Italiani di Crimea. Il genocidio dimenticato" fa ora tappa a Torino, presso la Biblioteca civica Centrale. Una narrazione intensa attraverso le immagini, della drammatica storia degli italiani di Crimea, una piccola comunità decimata dalla deportazione di massa nei Gulag del Kazakhstan, nel 1942.
Giunti sulle rive del Mar Nero nel corso dell’Ottocento gli italiani, quasi tutti pugliesi e in gran parte concentrati nella cittadina di Ker?, si inserirono perfettamente nel tessuto locale e anzi, in pochi decenni, diedero vita alla comunità straniera più fiorente e rispettata, capace di affermarsi in tutti i settori della vita economica, dal commercio all’agricoltura, dalle attività legate alla pesca all’artigianato, dalla piccola imprenditoria alle libere professioni. Con la Rivoluzione d’Ottobre e la collettivizzazione, tutti i loro beni furono requisiti. Poi, negli Anni Trenta, arrivarono le carestie e quindi, nel ’37-’38, il Grande Terrore delle purghe staliniane, coi processi sommari e le condanne a morte o ai lavori forzati. Alcune famiglie riuscirono a espatriare e a raggiungere Trieste.
Per chi rimase, invece, il 29 gennaio 1942 fu la catastrofe: per il solo fatto di essere italiani, i circa 2.000 connazionali di Ker? furono rastrellati casa per casa e deportati in massa nei Gulag, come ritorsione contro l’invasione dell’Unione Sovietica da parte dell’Armir. Una pulizia etnica in piena regola, ignorata dai libri di storia. In pochi anni la comunità italiana di Crimea fu quasi totalmente spazzata via dal freddo, dalla fame, dalle malattie, dalle fucilazioni, dalle condizioni carcerarie disumane e dai lavori forzati. Nel dopoguerra il silenzioso ritorno a Ker? di un centinaio di sopravvissuti, che dovettero ricominciare da zero: senza casa, senza soldi, senza lavoro, con la paura di parlare italiano e additati come traditori.
Una storia di dolore ma anche di grande dignità e di speranza, un legame intenso e un amore profondo per l’Italia mai venuto meno, come dimostra l’attaccamento dei superstiti alla lingua e alle tradizioni degli antenati.
I proventi del catalogo saranno devoluti, a scopo benefico, all’Associazione C.E.R.K.I.O
Giunti sulle rive del Mar Nero nel corso dell’Ottocento gli italiani, quasi tutti pugliesi e in gran parte concentrati nella cittadina di Ker?, si inserirono perfettamente nel tessuto locale e anzi, in pochi decenni, diedero vita alla comunità straniera più fiorente e rispettata, capace di affermarsi in tutti i settori della vita economica, dal commercio all’agricoltura, dalle attività legate alla pesca all’artigianato, dalla piccola imprenditoria alle libere professioni. Con la Rivoluzione d’Ottobre e la collettivizzazione, tutti i loro beni furono requisiti. Poi, negli Anni Trenta, arrivarono le carestie e quindi, nel ’37-’38, il Grande Terrore delle purghe staliniane, coi processi sommari e le condanne a morte o ai lavori forzati. Alcune famiglie riuscirono a espatriare e a raggiungere Trieste.
Per chi rimase, invece, il 29 gennaio 1942 fu la catastrofe: per il solo fatto di essere italiani, i circa 2.000 connazionali di Ker? furono rastrellati casa per casa e deportati in massa nei Gulag, come ritorsione contro l’invasione dell’Unione Sovietica da parte dell’Armir. Una pulizia etnica in piena regola, ignorata dai libri di storia. In pochi anni la comunità italiana di Crimea fu quasi totalmente spazzata via dal freddo, dalla fame, dalle malattie, dalle fucilazioni, dalle condizioni carcerarie disumane e dai lavori forzati. Nel dopoguerra il silenzioso ritorno a Ker? di un centinaio di sopravvissuti, che dovettero ricominciare da zero: senza casa, senza soldi, senza lavoro, con la paura di parlare italiano e additati come traditori.
Una storia di dolore ma anche di grande dignità e di speranza, un legame intenso e un amore profondo per l’Italia mai venuto meno, come dimostra l’attaccamento dei superstiti alla lingua e alle tradizioni degli antenati.
I proventi del catalogo saranno devoluti, a scopo benefico, all’Associazione C.E.R.K.I.O
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 23 aprile 2024 al 01 settembre 2024
Bergamo | Accademia Carrara
Napoli a Bergamo. Uno sguardo sul ‘600 nella collezione De Vito e in città
-
Dal 26 aprile 2024 al 09 giugno 2024
Reggio nell'Emilia | Sedi varie
FOTOGRAFIA EUROPEA 2024 - LA NATURA AMA NASCONDERSI
-
Dal 23 aprile 2024 al 16 giugno 2024
Roma | Castel Sant’Angelo
Luigi Spina. Interno Pompeiano
-
Dal 20 aprile 2024 al 27 ottobre 2024
Conversano | Castello Conti Acquaviva D'Aragona
CHAGALL. SOGNO D’AMORE
-
Dal 20 aprile 2024 al 29 settembre 2024
Possagno | Museo Gypsotheca Antonio Canova
Canova. Quattro Tempi. Fotografie di Luigi Spina
-
Dal 20 aprile 2024 al 21 luglio 2024
Torino | Mastio della Cittadella
Henri de Toulouse-Lautrec. Il mondo del circo e di Montmartre