Maya Quattropani
Dal 31 Ottobre 2014 al 06 Dicembre 2014
Torino
Luogo: Galleria Moitre
Indirizzo: via santa Giulia 37/bis
Orari: da mercoledì a sabato 16-19 o su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 340 5172587
E-Mail info: galleriamoitr@gmail.com
Sito ufficiale: http://galleriamoitre.com
La personale di Maya Quattropani (1983) presenta un progetto dedicato al sonno, momento in cui l’individuo, abbandonato all’inconscio, può rivelare, a un osservatore attento, aspetti difficili da cogliere durante la veglia.
L'artista ha documentato, a partire al 2011, il sonno di oltre quaranta persone diverse, su ciascuna delle quali ha “vegliato” un’intera notte, fotografandoli e registrando i suoni da loro emessi. Il punto di partenza sono gli studi scientifici secondo i quali la postura del dormiente è indicatrice della propria personalità, mentre dai rumori prodotti si possono scoprire particolari aspetti sintomatici.
Nell’esposizione, le registrazioni (Polisonnofonia) e le foto Polaroid (Nocturnal Portraits) compongono un’unica installazione, in cui l’osservazione dei corpi dormienti sarà accompagnata dal ritmo della sovrapposizione di respiri, versi, fruscii, ronfati, che sembrano trasformarsi in una sinfonia musicale.
Nel corso della mostra è inoltre visibile Collective Sleep, progetto sviluppato nel marzo 2014 sotto forma di workshop svolto nell’arco di 24 ore, concentrato sulla ritualità dei gesti che scandiscono momenti intimi della giornata di ognuno. Un gruppo di studenti Fine Art, tra i 16 e i 26 anni, è stato selezionato per collaborare alla realizzazione di un’opera condivisa stilata in caratteri alfabetici (6 testi dattiloscritti) e linguaggi visivi (4 disegni tecnica mista su carta, 4 rayogrammi), completando l’esperienza condividendo il sonno di una notte per trasformarlo in un’azione collettiva negli spazi della Galleria.
L’obiettivo è creare un ponte di connessione tra la veglia cosciente e lo stato onirico, individuando gli illimitati flussi di coscienza che si susseguono nella mente di ciascuno e proponendo alcune attività ludiche del cadavre exquis surrealista come metodo di rappresentazione del proprio inconscio basato sulla casualità e sulla coralità.
L'artista ha documentato, a partire al 2011, il sonno di oltre quaranta persone diverse, su ciascuna delle quali ha “vegliato” un’intera notte, fotografandoli e registrando i suoni da loro emessi. Il punto di partenza sono gli studi scientifici secondo i quali la postura del dormiente è indicatrice della propria personalità, mentre dai rumori prodotti si possono scoprire particolari aspetti sintomatici.
Nell’esposizione, le registrazioni (Polisonnofonia) e le foto Polaroid (Nocturnal Portraits) compongono un’unica installazione, in cui l’osservazione dei corpi dormienti sarà accompagnata dal ritmo della sovrapposizione di respiri, versi, fruscii, ronfati, che sembrano trasformarsi in una sinfonia musicale.
Nel corso della mostra è inoltre visibile Collective Sleep, progetto sviluppato nel marzo 2014 sotto forma di workshop svolto nell’arco di 24 ore, concentrato sulla ritualità dei gesti che scandiscono momenti intimi della giornata di ognuno. Un gruppo di studenti Fine Art, tra i 16 e i 26 anni, è stato selezionato per collaborare alla realizzazione di un’opera condivisa stilata in caratteri alfabetici (6 testi dattiloscritti) e linguaggi visivi (4 disegni tecnica mista su carta, 4 rayogrammi), completando l’esperienza condividendo il sonno di una notte per trasformarlo in un’azione collettiva negli spazi della Galleria.
L’obiettivo è creare un ponte di connessione tra la veglia cosciente e lo stato onirico, individuando gli illimitati flussi di coscienza che si susseguono nella mente di ciascuno e proponendo alcune attività ludiche del cadavre exquis surrealista come metodo di rappresentazione del proprio inconscio basato sulla casualità e sulla coralità.
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