1917-1918 Possagno e Canova: tra il Brenta e il Piave
Dal 16 Dicembre 2017 al 24 Giugno 2018
Possagno | Treviso
Luogo: Gypsotheca e Museo Antonio Canova
Indirizzo: via Canova 74
Orari: intero € 10, ridotto € 6. Gratuito Insegnanti accompagnatori di gruppi scolastici, bambini fino ai 6 anni, giornalisti annunciati e incaricati dalla propria testata, tesserati ICOM, residenti a Possagno, accompagnatori di invalidi e disabili
Enti promotori:
- Fondazione Canova in collaborazione con Venice International Foundation Friends of Venice Italy Inc.
Telefono per informazioni: +39 0423 544 323
E-Mail info: posta@museocanova.it
Sito ufficiale: http://www.museocanova.it
Una mostra sulla Gypsotheca bombardata dalla guerra: le attività di restauro e ricomposizione delle statue rovinate hanno bisogno di essere continuamente riscoperte dalla memoria di noi che, a distanza di un secolo da quei tragici eventi, siamo messi nelle condizioni di apprezzare e di ondere la bellezza assoluta.
Non solo quindi una mostra sulla Gypsotheca bombardata, ma anche sul costo sociale della Grande Guerra, sui preziosi restauri, sull’opera dei recuperanti che ci hanno fatto scoprire il lato umano del con itto, sulla valorizzazione di manufatti e trincee che tra Piave e Brenta ha impegnato quest’ultima generazione di volontari, alpini e associazioni d’arma.
Quando la guerra ferisce la bellezza
Dopo la scon tta di Caporetto, la grande guerra si riversa, violenta e terribile, sul massiccio del Grappa e lungo il ume Piave.
Possagno, assieme a molti altri comuni veneti, riceve l’ordine dal Comando Supremo di sfollamento per la popolazione civile, costretta ad emigrare profuga no in Sicilia.
Il paese è dato in consegna alle truppe francesi, alleate agli Italiani, che lo presidiano.
A Natale 1917, nell’ultima fase della Battaglia d’arresto, una granata colpisce la Gypsotheca di Possagno: la fragilissima collezione dei gessi canoviani, uno dei musei più antichi del Veneto, viene sventrata e ferita: una decina di statue completamente polverizzate, un centinaio gravemente rovinate.
Appena nita la guerra e riparato il tetto della galleria, una vasta opera di restauro, profusa dal conservatore e custode della Gypsotheca Stefano Sera n, consente di recuperare buona parte delle opere rovinate e di riaprire il Museo nel 1922, giusto in tempo per festeggiare il centenario di Canova (1757-1822).
Il segno doloroso della guerra
A distanza di un secolo dal bombardamento che colpì la Gypsotheca, Fondazione Canova di Possagno presenta una esposizione originale e avvincente per riscoprire non solo le tristi vicende della guerra ma anche il lavoro straordinario compiuto da poche persone (oltre a Sera n padre, anche il glio Siro Sera n, il direttore delle Gallerie dell’Accademia Gino Fogolari, il giornalista e critico d’arte Ugo Ojetti, il sindaco di Possagno Domenico Rossi, lo scultore Francesco Sartor...) per salvare e ricomporre le statue di Canova.
In mostra è possibile vedere ancora alcune di quelle statue violate dalla guerra per le quali non si è mai proceduto al restauro perché non si trovava il calco dal marmo per ricostruire il modello in gesso.
Oggi, con la tecnologia della scansione 3D e il reverse engineering, sarebbe facile ricomporre anche questi ultimi lacerti di opere canoviane, e così si è fatto con alcuni recenti restauri della Paolina, della Danzatrice con i cembali e del Principino.
Queste opere, un tempo lacerate drammaticamente dalle distruzioni di guerra, sono oggi visitabili nella loro splendida e originale forma che diede loro Canova.
Ma la direzione del Museo vuole che resti traccia visiva, sica di alcuni, pochi, pezzi tra quelli rovinati per poter far comprendere quanto brutale sia stata la guerra con i capolavori artistici.
Il digitale a servizio della memoria
Recentemente, è stato presentato al pubblico “Canova experience”, il grande progetto che – in collaborazione con Asolana Group – introduce il digitale nel Museo Canova di Possagno.
Tra le opportunità o erte da “Canova Experience”, c’è anche la ricostruzione del tour nella Gypsotheca appena caduto l’ordigno di grosso calibro, nel natale del 1917: il virtual tour immersivo che gli oculus permettono di ammirare lascia nel visitatore un’impressione di drammatica lacerazione.
Non solo Gypsotheca...
La mostra consente inoltre di allargare lo sguardo oltre la Gypsotheca: il visitatore può farsi un’idea sull’intero fronte di guerra, quello che tra ’17 e ’18 si estendeva dal Brenta al Piave.
Non però le “solite” bombe né le azioni di guerra o gli assalti all’arma bianca, già ampiamente studiati dagli storici e documentati da un’in nita messe di documenti e di testimonianze.
Ma la vita di ogni giorno nelle trincee delle nostre montagne, nelle baracche sul Palòn e sul Tomba, nelle gallerie del Col dell’Orso e dei Sass Brusai. L’esistenza di migliaia di soldati vissuta dentro i canali scavati nel terreno, raccontata attraverso decine di oggetti di uso quotidiano: dall’ago e lo per cucire alla carta e penna per scrivere a casa. Si tratta di oggetti per la cura del corpo (crema da barba, rasoio, sapone, dentifricio, forbici...), lampade per farsi luce nelle lunghe sere e notti in montagna (lanterne, canfìni, candele...), vestiti (divise, fasce, maglie...).
Grandiosa e la sezione della mostra occupata dalle testimonianze fotogra che, sia quelle scattate da Stefano Sera n prima della campagna di restauro sia quelle scattate oggi da fotogra e ricercatori alla riscoperta delle ferite di guerra nelle nostre montagne.
Una mostra aperta
L’esposizione che si apre a metà dicembre 2017, nel centenario della Battaglia d’arresto, rimane aperta al pubblico no alla ne di giugno 2018, no cioè all’anniversario secolare della Battaglia del Solstizio.
Durante questi mesi, l’esposizione verrà aggiornata con documenti, tratti dal nostro archivio storico, scansionati, trascritti e visibili a tutti gli appassionati attraverso gli schermi della sala multimediale del Museo.
Inoltre, collaterali all’esposizione, una serie di eventi creeranno un continuum narrativo della Grande Guerra: dall’attività artistica dei Sera n alla proiezione di lm sulla Guerra, dalla presentazione dei restauri di trincee e manufatti in quota alla presentazione di volumi all’ampiamento degli oggetti in esposizione... Orari apertura: martedì-domenica 9.30-18
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