So you finally found us in this wasteland. Welcome!
Dal 10 Marzo 2023 al 05 Maggio 2023
Trieste
Luogo: Studio Tommaseo
Indirizzo: Via del Monte 2/1
Orari: da martedì a venerdì 17-20
Curatori: Ruth Noack
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 040 639187
E-Mail info: info@triestecontemporanea.it
Sito ufficiale: http://www.triestecontemporanea.it
Trieste Contemporanea è lieta di invitarvi all’inaugurazione della mostra So you finally found us in this wasteland. Welcome! che si terrà venerdì 10 marzo 2023 alle ore 18.00 presso lo Studio Tommaseo.
Intitolata con una frase tratta da La Ricotta (1963) di Pier Paolo Pasolini, questa mostra collettiva internazionale curata da Ruth Noack presenta opere di Mary Ellen Carroll (USA), Pauline Curnier Jardin (Francia), Anna Dacqué (Austria), Anna Daučíková (Slovacchia), Gangart e Geri Pozzar (Austria/Italia) e Lucas Michael (Argentina/USA) e si ispira all’uso che Pier Paolo Pasolini fa dei beni comuni o delle terre incolte nella periferia della città come luoghi cinematografici (eterotopici). «La periferia deve necessariamente essere definita in relazione a un centro, come l’Altro di una città? O possiamo lasciarci ispirare da figure come Pier Paolo Pasolini, che ha trovato nella periferia… sì, il sesso… ma anche un luogo in cui il dramma della vita viene messo in scena e la verità resa visibile?» si chiede infatti Ruth Noack, affermando che questa di Trieste «è la prima di una serie di “mostre-sketch” sulle Periferie Eccentriche, che guarda l’agire dei corpi nella loro identità di genere o nella loro storia di migranti (in) luoghi periferici, sia nel senso di corpi o forme che abitano quello spazio, sia nel senso di uno spazio che si determina attraverso quell’abitare. Il format della descrizione rapida dello schizzo utilizza la mostra d’arte come strumento per sviluppare un preciso tema e per produrre opere dedicate in un arco di tempo prolungato al fine di consentire una discussione e il sostegno reciproci tra artisti e curatore e un approccio ai mezzi di produzione più organico».
La mostra è realizzata in collaborazione con Studio Tommaseo e Galerie Hubert Winter (Vienna) e sarà aperta dal 10 marzo al 5 maggio 2023.
Mary Ellen Carroll (1961) è una artista concettuale che vive e lavora a New York. Ha esposto al Whitney Museum di New York, all’Alserkal Avenue di Dubai, all’ICA di Londra, al PS1-New York, alla Menil Collection a Houston, al MUMOK di Vienna, et al.
Pauline Curnier Jardin (1980) è nata a Marsiglia e vive tra Berlino e Roma, lavorando nei campi dell’installazione, la performance, il film e il disegno. Le sue eccezionali installazioni filmiche creando universi non ortodossi e raccontando storie, propongono narrazioni alternative. Ha vinto nel 2019 il German Preis der Nationalgalerie, nel 2021 il Villa Romana Prize di Firenze, nel 2019-2020 la Villa Medici Fellowship a Rome. Il suo lavoro è stato presentato o commissionato negli ultimi anni a: Steirischer Herbst Festival, Graz; Manifesta 13, Marsiglia; Palais de Tokyo, Parigi; Bergen Assembly, Bergen Biennial; International Film Festival, Rotterdam; 57a Biennale di Venezia; Tate Modern, Londra; Performa 15, New York.
Anna Dacqué (1964) è nata a Vienna e vive a Berlino. Ha studiato arte femminista e storia dell’arte e nonostante un flusso continuo di lavoro, interrotto solo dall’educazione dei suoi due figli, ha esposto raramente; da segnalare le mostre alla Luleå Biennial nel 2018 e alla Württembergischer Kunstverein a Stoccarda nel 2019/20. Come dice lei stessa: “Perché apparire a meno che non abbia assolutamente senso?”
Anna Daučíková (1950) è una pioniera dell’arte femminista-queer in Slovacchia e nella Repubblica Ceca. Ha insegnato per molti anni alle accademie d’arte di Bratislava e di Praga e ha la stima dei più influenti pensatori di futuro nell’area della teoria e della pratica queer. Negli ultimi cinque decenni, ha sviluppato un corpo di opere che comprende pittura, fotografia, collage, film e scultura. Le sue mostre di gruppo comprendono documenta 14 / Kassel, 2017, Sleeping with a Vengeance, Dreaming of a Life / Atene, Praga, Pechino, Stoccarda 2018-20, e la Jakarta Biennale del 2020. Tra le sue personali: Secession / Vienna 2022, Plato / Ostrava 2021, Slovak National Gallery / Bratislava 2019 e Kunstwerke / Berlino 2018. Suoi lavori sono nelle collezioni della Tate Modern e della Erste Bank Stiftung a.o. Nel 2018, ha ricevuto il prestigioso Schering Stiftung Art Award.
Gangart è una pratica artistica fondata da Simonetta Ferfoglia e Heinrich Pichler, che lavora come una squadra nel cambiare le costellazioni nei campi dell’arte e dell’architettura, della curatela e della ricerca artistica. I suoi progetti si concentrano sugli ambienti urbani come spazio strutturato e come parco giochi performativo, sul museo come entità costruita e politica, sulla produzione culturale e le sue condizioni/contesti.
Gangart è stato commissionato da o ha collaborato con partner di progetto istituzionali tra cui: Academy of Fine Arts Vienna, Art Today Plovdiv / Bulgaria, Artothek Vienna, Austrian Cultural Forum New York, Biennale Architettura Venezia, Architekturzentrum Wien, Bayrisches Staatsschauspiel / Marstall Munich, Carnegie Museum Philadelphia, CCA Center for Contemporary Arts Tbilisi / Georgia, CIVA – Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage Brussels, Elias Canetti Association Ruse / Bulgaria, Middlesbrough Institute for Modern Art, Women’s Museum Hittisau, MAK – Museum for Applied Arts Vienna, Medienwerkstatt Vienna, Moderna Galerija / Ljubljana, Mücsarnok Budapest, Museum for European Ethnology Vienna, Austrian Museum for Ethnology Vienna, Museum of Yugoslavia / Belgrade, Steirischer Herbst Graz, Vienna Festival, Wienmuseum – Historical Museum of Vienna.
Dal 1995 hanno insegnato a: Academy of Fine Arts Vienna, Academy of Fine Arts Prague, University of Applied Arts Vienna, University Damascus, Department of Sociology and Anthropology / University of Amsterdam, Technical University Graz, University of Design Linz, Technical University Vienna.
Lucas Michael (1965) è nato in Argentina e si è trasferito a New York City nel 1982, dove attualmente vive e lavora, e si è laureato alla Scuola di Design di Rhode Island nel 1988. Nel 2000-2010 ha vissuto a Los Angeles, CA, dove nel 2008 ha co-fondato con Eve Fowler l’Artist Curated Projects. La sua pratica artistica spazia tra video, fotografia, disegno, scultura e installazione. La natura polimorfa di questi gesti artistici è, tuttavia, strategica, poiché avanzano diverse sfaccettature di una continua mediazione sul genere, la sessualità, la divisione e la molteplicità del sé, il ruolo dello spettatore quando nell’esperienza dell’arte si sfuma il confine tra il pubblico e il privato. Il suo lavoro è stato esposto al Leslie Lohman Museum, a Apexart e al White Columns a New York City; al Museo de Arte Contemporáneo a Bahia Blanca, Argentina; a S.M.A.K. Museum, Gent, Belgium; e a Los Angeles performato al Hammer Museum e proiettato al Getty Center.
Ruth Noack, storica dell’arte, scrittrice, docente e curatrice d’arte contemporanea, già presidente di AICA Austria, ha al suo attivo incarichi internazionali, come la curatela di documenta 12, e collaborazioni professionali con la clinica Whitman-Walker di Washington, il Dutch Art Institute, il Royal College di Londra o le riviste Afterall e Camera Austria. Noack ha insegnato in università e accademie per più di 20 anni ed è autore di più di 50 saggi di arte contemporanea e teoria dell’arte.
Intitolata con una frase tratta da La Ricotta (1963) di Pier Paolo Pasolini, questa mostra collettiva internazionale curata da Ruth Noack presenta opere di Mary Ellen Carroll (USA), Pauline Curnier Jardin (Francia), Anna Dacqué (Austria), Anna Daučíková (Slovacchia), Gangart e Geri Pozzar (Austria/Italia) e Lucas Michael (Argentina/USA) e si ispira all’uso che Pier Paolo Pasolini fa dei beni comuni o delle terre incolte nella periferia della città come luoghi cinematografici (eterotopici). «La periferia deve necessariamente essere definita in relazione a un centro, come l’Altro di una città? O possiamo lasciarci ispirare da figure come Pier Paolo Pasolini, che ha trovato nella periferia… sì, il sesso… ma anche un luogo in cui il dramma della vita viene messo in scena e la verità resa visibile?» si chiede infatti Ruth Noack, affermando che questa di Trieste «è la prima di una serie di “mostre-sketch” sulle Periferie Eccentriche, che guarda l’agire dei corpi nella loro identità di genere o nella loro storia di migranti (in) luoghi periferici, sia nel senso di corpi o forme che abitano quello spazio, sia nel senso di uno spazio che si determina attraverso quell’abitare. Il format della descrizione rapida dello schizzo utilizza la mostra d’arte come strumento per sviluppare un preciso tema e per produrre opere dedicate in un arco di tempo prolungato al fine di consentire una discussione e il sostegno reciproci tra artisti e curatore e un approccio ai mezzi di produzione più organico».
La mostra è realizzata in collaborazione con Studio Tommaseo e Galerie Hubert Winter (Vienna) e sarà aperta dal 10 marzo al 5 maggio 2023.
Mary Ellen Carroll (1961) è una artista concettuale che vive e lavora a New York. Ha esposto al Whitney Museum di New York, all’Alserkal Avenue di Dubai, all’ICA di Londra, al PS1-New York, alla Menil Collection a Houston, al MUMOK di Vienna, et al.
Pauline Curnier Jardin (1980) è nata a Marsiglia e vive tra Berlino e Roma, lavorando nei campi dell’installazione, la performance, il film e il disegno. Le sue eccezionali installazioni filmiche creando universi non ortodossi e raccontando storie, propongono narrazioni alternative. Ha vinto nel 2019 il German Preis der Nationalgalerie, nel 2021 il Villa Romana Prize di Firenze, nel 2019-2020 la Villa Medici Fellowship a Rome. Il suo lavoro è stato presentato o commissionato negli ultimi anni a: Steirischer Herbst Festival, Graz; Manifesta 13, Marsiglia; Palais de Tokyo, Parigi; Bergen Assembly, Bergen Biennial; International Film Festival, Rotterdam; 57a Biennale di Venezia; Tate Modern, Londra; Performa 15, New York.
Anna Dacqué (1964) è nata a Vienna e vive a Berlino. Ha studiato arte femminista e storia dell’arte e nonostante un flusso continuo di lavoro, interrotto solo dall’educazione dei suoi due figli, ha esposto raramente; da segnalare le mostre alla Luleå Biennial nel 2018 e alla Württembergischer Kunstverein a Stoccarda nel 2019/20. Come dice lei stessa: “Perché apparire a meno che non abbia assolutamente senso?”
Anna Daučíková (1950) è una pioniera dell’arte femminista-queer in Slovacchia e nella Repubblica Ceca. Ha insegnato per molti anni alle accademie d’arte di Bratislava e di Praga e ha la stima dei più influenti pensatori di futuro nell’area della teoria e della pratica queer. Negli ultimi cinque decenni, ha sviluppato un corpo di opere che comprende pittura, fotografia, collage, film e scultura. Le sue mostre di gruppo comprendono documenta 14 / Kassel, 2017, Sleeping with a Vengeance, Dreaming of a Life / Atene, Praga, Pechino, Stoccarda 2018-20, e la Jakarta Biennale del 2020. Tra le sue personali: Secession / Vienna 2022, Plato / Ostrava 2021, Slovak National Gallery / Bratislava 2019 e Kunstwerke / Berlino 2018. Suoi lavori sono nelle collezioni della Tate Modern e della Erste Bank Stiftung a.o. Nel 2018, ha ricevuto il prestigioso Schering Stiftung Art Award.
Gangart è una pratica artistica fondata da Simonetta Ferfoglia e Heinrich Pichler, che lavora come una squadra nel cambiare le costellazioni nei campi dell’arte e dell’architettura, della curatela e della ricerca artistica. I suoi progetti si concentrano sugli ambienti urbani come spazio strutturato e come parco giochi performativo, sul museo come entità costruita e politica, sulla produzione culturale e le sue condizioni/contesti.
Gangart è stato commissionato da o ha collaborato con partner di progetto istituzionali tra cui: Academy of Fine Arts Vienna, Art Today Plovdiv / Bulgaria, Artothek Vienna, Austrian Cultural Forum New York, Biennale Architettura Venezia, Architekturzentrum Wien, Bayrisches Staatsschauspiel / Marstall Munich, Carnegie Museum Philadelphia, CCA Center for Contemporary Arts Tbilisi / Georgia, CIVA – Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage Brussels, Elias Canetti Association Ruse / Bulgaria, Middlesbrough Institute for Modern Art, Women’s Museum Hittisau, MAK – Museum for Applied Arts Vienna, Medienwerkstatt Vienna, Moderna Galerija / Ljubljana, Mücsarnok Budapest, Museum for European Ethnology Vienna, Austrian Museum for Ethnology Vienna, Museum of Yugoslavia / Belgrade, Steirischer Herbst Graz, Vienna Festival, Wienmuseum – Historical Museum of Vienna.
Dal 1995 hanno insegnato a: Academy of Fine Arts Vienna, Academy of Fine Arts Prague, University of Applied Arts Vienna, University Damascus, Department of Sociology and Anthropology / University of Amsterdam, Technical University Graz, University of Design Linz, Technical University Vienna.
Lucas Michael (1965) è nato in Argentina e si è trasferito a New York City nel 1982, dove attualmente vive e lavora, e si è laureato alla Scuola di Design di Rhode Island nel 1988. Nel 2000-2010 ha vissuto a Los Angeles, CA, dove nel 2008 ha co-fondato con Eve Fowler l’Artist Curated Projects. La sua pratica artistica spazia tra video, fotografia, disegno, scultura e installazione. La natura polimorfa di questi gesti artistici è, tuttavia, strategica, poiché avanzano diverse sfaccettature di una continua mediazione sul genere, la sessualità, la divisione e la molteplicità del sé, il ruolo dello spettatore quando nell’esperienza dell’arte si sfuma il confine tra il pubblico e il privato. Il suo lavoro è stato esposto al Leslie Lohman Museum, a Apexart e al White Columns a New York City; al Museo de Arte Contemporáneo a Bahia Blanca, Argentina; a S.M.A.K. Museum, Gent, Belgium; e a Los Angeles performato al Hammer Museum e proiettato al Getty Center.
Ruth Noack, storica dell’arte, scrittrice, docente e curatrice d’arte contemporanea, già presidente di AICA Austria, ha al suo attivo incarichi internazionali, come la curatela di documenta 12, e collaborazioni professionali con la clinica Whitman-Walker di Washington, il Dutch Art Institute, il Royal College di Londra o le riviste Afterall e Camera Austria. Noack ha insegnato in università e accademie per più di 20 anni ed è autore di più di 50 saggi di arte contemporanea e teoria dell’arte.
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