Jewish Manga art. La bellezza del rigore
Dal 20 Marzo 2019 al 28 Aprile 2019
Venezia
Luogo: Museo Ebraico
Indirizzo: Cannaregio 2902/b
Orari: 10-17.30
Enti promotori:
- Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano e dell’AEPJ - Associazione Europea per la preservazione del patrimonio ebraico
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 6
Telefono per informazioni: +39 041 715359
E-Mail info: museoebraico@coopculture.it
Sito ufficiale: http://www.museoebraico.it
La mostra, voluta dal Museo Ebraico di Venezia, Comunità ebraica veneziana e CoopCulture, con il
Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano e dell’AEPJ, Associazione Europea per la
preservazione del patrimonio ebraico, resterà aperta al pubblico dal 20 marzo al 28 aprile 2019, negli
stessi orari del museo.
Thomas Lay è l’unico mangaka occidentale formato in Giappone nonché allievo e primo assistente di Yumiko
Igarashi, celebre autrice di Candy Candy, cartoon di culto per milioni di teenager italiani e di tutto il Mondo
dalla fine degli anni ’70 fino al 1997. Un vero fenomeno di massa i cui tratti potremo ritrovare nella Mostra
monografica La bellezza del rigore che espone diversi quadri che rappresentano immagini tipiche
dell’iconografia ebraica attraverso lo stile e la tecnica proprie dell’arte manga. I manga, da circa
quarant’anni, svolgono un ruolo fondamentale nella divulgazione dello spirito e della cultura nipponica in
Occidente, e specialmente in Italia, dove riscuotono grande popolarità e hanno ispirato molti artisti locali.
Nell’opera di Lay, per la prima volta, la cultura ebraica, radicata in Italia da millenni, si esprime attraverso
l’estetica e lo stile narrativo dell’autentica arte giapponese. Si crea così un connubio unico e suggestivo fra
culture ricche di storia e tradizione e uniscono simbolicamente i popoli nel, segno della fratellanza e della
reciproca stima.
L'arte ebraica attraversa un fervido momento produttivo che vede nei giovani pittori, scultori e fotografi che
lo animano, la nascita di un vero e proprio Rinascimento in "chiave pop", di una tra le più ricche ed antiche
culture della storia della civiltà. Dall'America Latina, attraverso l'Europa e fino ad Israele, il fiorire di tale
sperimentazione artistica ha raggiunto risultati considerevoli. Basti ricordare il “Jewish Comic Con” di New
York, e le decine di gallerie tematiche che solo nella metropoli statunitense, rappresentano quanto di più
innovativo offre oggi il panorama creativo contemporaneo.
Thomas Lay inizia la carriera di disegnatore all’età di 25 anni, in Giappone, nello studio di Yumiko Igarashi,
autrice di Candy Candy e Georgie. Dopo lo studio all’Accademia di Arte Drammatica di Parigi, Lay decide di
seguire la sua prima, grande passione, iniziando così il percorso formativo che lo porterà a Tokyo, riuscendo
nell’intento di entrare a fare parte del team di lavoro di Igarashi. Oggi Lay alterna la sua professione di
interprete di giapponese all’arte dell’illustrazione, traendo forte ispirazione dalla cultura ebraica, alla quale è
dedicata questa sua prima collezione di lavori iconografici: «Da ebreo, trovo importante e molto innovativo
rappresentare la nostra cultura millenaria, attraverso un linguaggio grafico attuale e popolare come quello dei
manga, universalmente riconosciuti».
Cannaregio 2902/b - 30121 Venezia +39 041715359 – www.museoebraico.it
Dopo Cagliari la mostra “Jewish Manga Art- la Bellezza del Rigore” sbarca a Venezia, una tappa fondamentale
nel "viaggio" che è iniziato a Roma al Centro Pitigliani, lo scorso ottobre, e che si concluderà entro il 2019 i
Israele prima e New York come tappa finale. L’arte manga ha uno stile distintivo ma per nulla limitato:
all'interno dello stereotipo immediatamente riconoscibile con i personaggi dagli enormi occhi, la tecnica di
ogni artista è diversa ed unica e i personaggi sono molti, ognuno diverso dagli altri e fortemente
caratterizzato. A differenza dei personaggi molto speciali (o addirittura dei Supereroi) tipici in particolare dei
cartoons americani ciò che rende i manga così attraenti per il loro enorme pubblico è proprio la miscela della
dura realtà con l'allettante mondo della fantasia. Spesso si può trattare di “ragazzi normali” che vanno a
scuola, hanno una famiglia, una vita e i problemi di tutti i giorni per i quali “scatta qualcosa di fenomenale”. I
soggetti rappresentati in questa mostra di Lay dedicata all’ebraismo sono intenti a svolgere la loro attività
quotidiana come andare a Talmud Torah, o a celebrare la festa di Sukkot, o semplicemente sono ritratti con
la loro kippah in testa e i payot che gli incorniciano la faccia. L'Arlecchino, tavola integrante della mostra è
l’unico soggetto apparentemente incongruo al concetto del percorso, in realtà vuole essere un omaggio a
Venezia e rimanda ad una immaginaria connessione manga/commedia dell'Arte/Purim. Ed è proprio per la
festa di Purim, la più gioiosa tra le festività ebraiche e la più amata dai bambini, che la Mostra verrà aperta.
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