Dagli ideali risorgimentali di Hayez alla forza liberatrice di Vedova
Dal 29 Ottobre 2016 al 31 Dicembre 2017
Verona
Luogo: Galleria d’Arte Moderna Achille Forti - Palazzo della Ragione
Indirizzo: Cortile Mercato Vecchio 6
Enti promotori:
- Comune di Verona Cultura
- Fondazione Cariverona
- Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea
Sito ufficiale: http://www.palazzodellaragioneverona.it
Dopo la risposta più che positiva da parte del pubblico, con oltre 200.000 visitatori nell’ultimo anno a Palazzo della Ragione e un incremento del 25% rispetto al 2015 per la Galleria Achille Forti, dal 29 ottobre 2016 il percorso espositivo della Galleria veronese si è rinnovato con la curatela della nuova responsabile della direzione artistica, Patrizia Nuzzo.
Il percorso, intitolato Dagli ideali risorgimentali di Hayez alla forza liberatrice di Vedova, offre la possibilità di conoscere più di cento anni di storia dell’arte italiana (in particolare dal 1840 al 1960) con oltre 150 opere, di cui 30 nuovi importanti prestiti, provenienti da collezioni pubbliche e private. Il focus scelto dalla nuova direttrice prevede un approfondimento del Simbolismo italiano – con capolavori di Vittore Grubicy de Dragon, Gaetano Previati e Plinio Nomellini – e un’attenzione volta ai movimenti dei primi decenni del Novecento, in particolare alla stagione di Ca’ Pesaro, all’esperienza di Novecento e al Realismo Magico.
Un allestimento caratterizzato da nuovi importanti capolavori da scoprire, provenienti da collezioni pubbliche (dal MART di Rovereto ai Musei Civici di Padova) e private, che andranno ad aggiungersi all’importante patrimonio delle Collezioni civiche veronesi arricchite grazie alla collaborazione fruttuosa con Fondazione Cariverona e Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea.
Lo spettatore, che attraversa le sale di Palazzo della Ragione alla scoperta dell’arte che dal Risorgimento italiano di Francesco Hayez approda all’Informale di Emilio Vedova, incontra le novità espositive nelle sale centrali, in particolare nella sala Quadrata, dedicata al tema della luce e alla sua scomposizione in colori puri attraverso le ricerche divisioniste di Previati, Nomellini, Grubicy che affrontano motivi cari all’universo simbolista: nel bellissimo Lavacro dell’umanità Gaetano Previati evoca, con una pennellata magmatica e filamentosa, il dramma dell’umanità su di un cielo sulfureo, in un’atmosfera apocalittica.
Si procede poi nella sala Picta per approfondire l’arte dei primi decenni del secolo scorso. La felice stagione di Cà Pesaro inaugura la zona espositiva con le opere dei suoi maggiori protagonisti: da Pio Semeghini, con la sua pittura scarna dalle evanescenti cromie, a Umberto Moggioli autore di limpidi paesaggi delle campagne romane; da Ugo Valeri, inquieto artista di raffi- nate rappresentazioni mondane, al visionario Gino Rossi. Il linguaggio secessionista “klimtiano”, che si afferma nella città scaligera nei primi due decenni del secolo - testimoniato dai lavori di Felice Casorati e GuidoTrentini - si raffredda negli anni del “ritorno all’ordine” e approda ai Realismi magici rappresentati dalle opere di Cagnaccio di San Pietro e dalle nuove tele esposte di Antonio Donghi (Ritratto di madre e figlia, Ritratto di donna e la sorprendente Caccia alle Allodole, provenienti da UniCredit Art Collection), di Ubaldo Oppi (la Giovane Sposa dai Musei civici padovani) e di Achille Funi (La donna con i pesci dal Mart e Ragazza con Frutti dell’Archivio Funi di Milano).
La poesia di uno dei più straordinari coloristi della pittura italiana, Carlo Levi, è rappresentata da due opere provenienti dalla Fondazione Carlo Levi di Roma, in particolare da Il ritratto di de Pisis, dipinto con il suo inseparabile pappagallo Cocò, di cui in Galleria è esposta la gabbietta decorata dagli amici De Chirico, Campigli, Tosi e de Pisis stesso.
Un piccolo gioiello scultoreo completa lo studio dedicato ad Arturo Martini dalla GAM - che dalla sua apertura espone l’importante opera La donna che nuota sott’acqua - : La donna seduta del 1940. Si tratta di un tassello importante per comprendere il percorso artistico di quello che è ormai considerato il più rivoluzionario scultore italiano del XX secolo. Accanto a tante novità tornano ad essere in rassegna anche importanti capolavori della Fondazione Domus, come la sofisticata Natura morta di Giorgio Morandi. Il percorso termina nella Sala Orientale dove sono esposte le opere che vanno dal dopoguerra agli anni ’60 in cui i linguaggi aniconici si affermano con tutta la loro forza liberatrice e prorompente, inaugurando la nuova stagione dell’arte astratta e informale in Italia.
Il percorso espositivo lungo le quattro sale di Palazzo della Ragione in allegato.
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