La pittura del Seicento e del Settecento in mostra a Firenze
Come la mostra documenta, attraverso la selezione di cento dipinti, il maestro nella sua collezione privilegiò rigorosamente la pittura del Seicento e del Settecento documentando le diverse scuole italiane, senza eccezione, con specifica attenzione ai bozzetti e ai modelletti.
A conferire alla collezione una notorietà internazionale furono tuttavia proprio i numerosi dipinti di natura morta di artisti come Jacopo da Empoli, Luca Forte, Giuseppe Recco, Cristoforo Munari, Arcangelo Resani, Carlo Magini, segno di un intuito fuori dal comune che fece del noto direttore d’orchestra un autentico conoscitore della pittura barocca italiana, antesignano dei moderni studi sulla natura morta.
Per saperne di più:
- La scheda della mostra
A conferire alla collezione una notorietà internazionale furono tuttavia proprio i numerosi dipinti di natura morta di artisti come Jacopo da Empoli, Luca Forte, Giuseppe Recco, Cristoforo Munari, Arcangelo Resani, Carlo Magini, segno di un intuito fuori dal comune che fece del noto direttore d’orchestra un autentico conoscitore della pittura barocca italiana, antesignano dei moderni studi sulla natura morta.
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FOTO
Dipinti Barocchi dalla Collezione Molinari Pradelli
Carlo Bonavia (attivo a Napoli e attestato tra il 1751 e il 1758), Veduta con il tempio di Diana a Baia, 1750-1765 circa, olio su tela
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