Da piazza Carignano a piazza San Carlo, tra architetture barocche e storia Risorgimentale
Museo delle Antichità egizie, Torino.

Lasciata piazza Carignano, ci si dirige in via Accademia delle Scienze alla volta del Museo Egizio. Ci vollero secoli per mettere insieme la collezione di oltre 30mila pezzi oggi custodita nel museo. Il primo fu Carlo Emanuele III a chiedere a Vitaliano Donati di riportare dall'Egitto "qualche pezzo d'antichità o manoscritto raro o anche qualche mummia delle più conservate". Nel 1759 il famoso botanico partì da Venezia per spedire a Torino i primi veri reperti.
La svolta decisiva nell'arricchire la collezione la fece Carlo Felice nel 1824, acquistando la collezione di Bernardino Drovetti, piemontese console generale di Francia in Egitto. A completare la raccolta di reperti fu Ernesto Schiaparelli, con le sue campagne di scavo in Egitto condotte all’inizio del Novecento. Recentemente il museo è stato oggetto di un importante intervento di restauro e riallestimento.
A due passi da piazza Carignano, la Chiesa di San Filippo Neri, una delle più grandi di Torino, ospitava un vero e proprio capolavoro di ebanistica, il famoso Paliotto del Piffetti ora conservato nel vicino MIAAO.

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