In mostra dal 24 febbraio al 6 giugno

L'avventura dei Macchiaioli va in scena al Forte di Bard

Telemaco Signorini, Mercato di Via del Fuoco, Firenze I Courtesy Forte di Bard
 

Francesca Grego

17/02/2021

Aosta - Se le piste di sci restano chiuse, l’arte è pronta a ripartire anche in alta quota. E quest’anno tocca alla suggestiva pittura dei Macchiaioli aprire la stagione espositiva del Forte di Bard, monumentale fortezza ottocentesca incastonata tra le montagne della Valle d’Aosta. Dal 24 febbraio al 6 giugno ottanta dipinti racconteranno l’avventura dei pittori toscani che, in anticipo sugli Impressionisti, rovesciarono i cliché dell’accademia per catturare dal vero le immagini del mondo sperimentando con la luce e i colori. Dalle Cannoniere del Forte lo sguardo correrà fino al centro di Firenze, al Caffè Michelangelo, dove a metà del XIX secolo i giovani artisti ribelli stabilirono il loro quartier generale.


Giovanni Fattori, La lettera dal campo I Courtesy Forte di Bard

Curato da Simona Bartolena e realizzato da ViDi - Visit Different, l’itinerario della mostra ricostruisce l’epopea dei Macchiaioli a partire dalle origini, con le opere del precursore del movimento Serafino de Tivoli, per poi esplorarne evoluzioni e sfumature: il purismo di un Silvestro Lega colto nella sua fase giovanile; le espressioni mature di Telemaco Signorini, Vincenzo Casabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Cristiano Banti, ormai distanti dalla tradizionale pittura di paesaggio italiana, ma anche dall’influenza della scuola francese di Barbizon; i dipinti storici di Giovanni Fattori, che strizzano l’occhio alle atmosfere del Forte con scene tratte dalla vita militare. Avanzando lungo il percorso, lo stile aspro degli esordi, quando il termine dispregiativo “macchia” diede il nome al movimento, si stempera in un mood più disteso, aperto a quella pacata tendenza verso il naturalismo che andava diffondendosi in Europa. Infine, una sezione dedicata alle eredità dei Macchiaioli evidenzia come il gruppo toscano abbia gettato le basi per la pittura moderna in Italia. 


Giovanni Fattori, Reclute sul mare I Courtesy Forte di Bard

I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air instaura un interessante gioco di rimandi con la storia e il paesaggio del Forte di Bard. Se la natura è di casa fuori e dentro la cornice, fermenti e memorie del Risorgimento riecheggiano tra le mura possenti della fortezza così come nelle biografie degli artisti. “Questa mostra offre molti spunti per rileggere la storia risorgimentale e quegli anni complessi”, spiega la direttrice del Forte Maria Cristina Ronc: “Anni rivoluzionari, costellati di nomi e personaggi da riscoprire e da rileggere nella prospettiva del tempo che è intercorso. Il Forte di Bard non è solo un luogo espositivo, ma prima ancora è un edificio storico e come tale, in questa occasione più che in altre, amplia e dialoga con l’esposizione dei Macchiaioli e con le vite e le opere di questi pittori soldati. Ci piace ricordarne uno. Nino Costa, arruolato nel reggimento dei Cavalleggeri d’Aosta a Pinerolo, che dopo varie peregrinazioni si sposta a Firenze e frequenta il Caffè Michelangelo. Lì conosce Giovanni Fattori, certamente il nome più noto tra i Macchiaioli, e che lo stesso Costa rammenterà come colui che ‘gli aprì la mente e lo incoraggiò’”. 

Dopo i Macchiaioli, la stagione artistica del Forte proseguirà nel segno della grande fotografia con le immagini vincitrici del Wildlife Photographer of the Year n.56 (dal 2 marzo al 2 giugno) e con il meglio del fotogiornalismo nel World Press 2020 (dal 10 marzo al 15 aprile). 

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