In mostra dal 2 dicembre al 10 aprile
L'eleganza dell'Art Déco brilla al Forte di Bard
Aleardo Terzi, Armonie vespertine, Sicily Art and Culture - società strumentale della Fondazione Sicilia
Francesca Grego
30/11/2022
Aosta - Non solo neve e sport invernali: il Natale in Valle d’Aosta ha i colori e le forme raffinate dell’Art Déco, protagonista di una grande mostra in arrivo al Forte di Bard. Dal 2 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 lo spettacolare spazio espositivo incastonato tra le montagne sarà il teatro di un affascinante viaggio nei primi decenni del Novecento, alla scoperta di uno degli stili favoriti dai designer contemporanei. Dipinti, sculture, opere grafiche, oggetti d’arte applicata, decorazioni murali, manifesti, illustrazioni tratteggeranno il gusto di un’epoca in un vasto affresco corale, soffermandosi su artisti e personaggi che ne hanno scritto la storia.
Mario Reviglione, Zingaresca, 1920. Collezione privata
Allestita nelle Sale delle Cannoniere e nelle Cantine del Forte di Bard, Il Déco in Italia, l’eleganza della modernità presenterà 230 opere scelte dal curatore Francesco Parisi: tecniche ed espressioni artistiche diverse dialogheranno tra loro proprio come voleva lo spirito del Déco, portando alla luce i caratteri peculiari che questo stile di respiro internazionale assunse nel panorama italiano. Ci saranno le sfavillanti creazioni di Gio Ponti per Richard Ginori e i vetri buranesi di Vittorio Zecchin, il pannello di ceramica dipinto da Galileo Chini e il ritratto di Augusto Solari di Adolfo Wildt presentati al Padiglione Italia dell’Exposition International des Arts Decoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925, i dipinti di Aleardo Terzi e Umberto Brunelleschi, testimoni di un fortunato scambio tra pittura e illustrazione, i ritratti femminili di Giulio Aristide Sartorio e di Mario Reviglione, ma anche importanti opere futuriste, che raccontano il legame dell’avanguardia con lo stile Déco: gli studi preparatori per il grande arazzo del Genio Futurista di Giacomo Balla (che all’esposizione del ’25 ornava la scalinata del Grand Palais), i mobili e gli arazzi di Fortunato Depero, le scenografie di Enrico Prampolini.
Umberto Bottazzi, Circe, 1931. Collezione privata, Roma. Foto Arte Fotografica
Nel racconto di Parisi i confini temporali del Déco si dilatano, abbracciando il ventennio compreso tra il 1919 e il 1939 e cogliendo l’evoluzione del gusto attraverso il tempo, mentre un’attenzione speciale è dedicata a due personaggi che hanno lasciato il segno sulla scena italiana degli anni Venti, la gallerista e couturier Maria Monaci Gallenga e il mecenate e collezionista Riccardo Gualino.
Anselmo Bucci, Cleopatra, 1927-29 I Courtesy Matteo Maria Mapelli Arte Moderna e Contemporanea
Mario Reviglione, Zingaresca, 1920. Collezione privata
Allestita nelle Sale delle Cannoniere e nelle Cantine del Forte di Bard, Il Déco in Italia, l’eleganza della modernità presenterà 230 opere scelte dal curatore Francesco Parisi: tecniche ed espressioni artistiche diverse dialogheranno tra loro proprio come voleva lo spirito del Déco, portando alla luce i caratteri peculiari che questo stile di respiro internazionale assunse nel panorama italiano. Ci saranno le sfavillanti creazioni di Gio Ponti per Richard Ginori e i vetri buranesi di Vittorio Zecchin, il pannello di ceramica dipinto da Galileo Chini e il ritratto di Augusto Solari di Adolfo Wildt presentati al Padiglione Italia dell’Exposition International des Arts Decoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925, i dipinti di Aleardo Terzi e Umberto Brunelleschi, testimoni di un fortunato scambio tra pittura e illustrazione, i ritratti femminili di Giulio Aristide Sartorio e di Mario Reviglione, ma anche importanti opere futuriste, che raccontano il legame dell’avanguardia con lo stile Déco: gli studi preparatori per il grande arazzo del Genio Futurista di Giacomo Balla (che all’esposizione del ’25 ornava la scalinata del Grand Palais), i mobili e gli arazzi di Fortunato Depero, le scenografie di Enrico Prampolini.
Umberto Bottazzi, Circe, 1931. Collezione privata, Roma. Foto Arte Fotografica
Nel racconto di Parisi i confini temporali del Déco si dilatano, abbracciando il ventennio compreso tra il 1919 e il 1939 e cogliendo l’evoluzione del gusto attraverso il tempo, mentre un’attenzione speciale è dedicata a due personaggi che hanno lasciato il segno sulla scena italiana degli anni Venti, la gallerista e couturier Maria Monaci Gallenga e il mecenate e collezionista Riccardo Gualino.
Anselmo Bucci, Cleopatra, 1927-29 I Courtesy Matteo Maria Mapelli Arte Moderna e Contemporanea
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