Appuntamento a Palazzo Albergati dal 29 agosto al 14 febbraio
Monet e gli Impressionisti. Da Parigi a Bologna i capolavori del Musée Marmottan
Claude Monet (1840 - 1926), Il ponte dell’Europa, Stazione Saint-Lazare, 1877, Olio su tela, 65 x 81 cm, Parigi, Musée Marmottan Monet, Dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940 | © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images
Francesca Grego
17/08/2020
Bologna - Dalla casa degli Impressionisti a Palazzo Albergati: dopo cinque mesi di attesa a causa del lockdown, 57 gioielli dei pittori della luce stanno finalmente per arrivare a Bologna dal Musée Marmottan Monet di Parigi. La grande avventura del movimento ottocentesco è pronta a raccontarsi attraverso il pennello dei suoi massimi interpreti: dal 29 agosto Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Édouard Manet, Camille Corot, Alfred Sisley, Berthe Morisot, Paul Signac, Camille Pissarro sono i protagonisti di una mostra ideata per ripercorrere uno dei capitoli più amati della storia della pittura, restituendo visibilità a collezionisti e donatori – tra i quali figurano discendenti e amici degli artisti - che hanno fatto la fortuna del Marmottan.
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Berthe Morisot, Donna con ventaglio o Il ballo, 1875, Olio su tela, 52 x 62 cm, Parigi, Musée Marmottan Monet © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images
Curata dalla direttrice del museo francese Marianne Mathieu, Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi porta a Bologna in prima mondiale un percorso tra tesori raramente concessi in prestito. Alcuni di questi sono al loro primo viaggio: è il caso della Ragazza seduta con cappello bianco di Renoir, del Ponte dell'Europa. Stazione di Saint-Lazare di Monet e del Ritratto di Berthe Morisot distesa di Manet. Una scelta in controtendenza rispetto agli scenari austeri dell’arte post-Covid, come osservato dalla direttrice di Arthemisia Iole Siena, che ha collaborato con il Marmottan alla realizzazione del progetto. “Dopo cinque mesi il mondo non è più quello di prima e quello della cultura, particolarmente colpito dalla pandemia, sta vivendo una forte battuta d’arresto. In questo contesto l’apertura di una mostra come Monet e gli Impressionisti emoziona più del solito, perché significa gettare il cuore oltre l’ostacolo, superare paure e incertezze e privilegiare l’interesse del pubblico rispetto al proprio”, ha commentato Siena parlando anche a nome del Musée Marmottan.
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Camille Pissarro, Boulevard esterni, effetto di neve, 1879. Olio su tela, 54x65 cm I Parigi, Musée Marmottan Monet, dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940 © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images
Insieme ai dipinti inediti al di fuori della Francia, a Bologna vedremo pietre miliari della pittura impressionista come il Ritratto di Madame Ducros di Degas, il Ritratto di Julie Manet di Renoir e Nymphéas di Monet, attualmente protagonista assoluto di un insolito allestimento a Genova (Cinque minuti con Monet. A tu per tu con le Ninfee, in programma fino al 23 agosto a Palazzo Ducale). Qui il distanziamento sociale diventa un’opportunità, offrendo agli spettatori un’esperienza di visita privata che valorizza la forza espressiva della grande tela del maestro di Giverny.
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Pierre Auguste Renoir (1841-1919), Ritratto di Julie Manet, 1894. Olio su tela, 55x46 cm I Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Annie Rouart, 1993 © Christian Baraja SLB
Le mostre di Bologna e di Genova fanno parte di un più ampio progetto di scambio tra il museo simbolo degli Impressionisti e l’Italia. Al Musée Marmottan è infatti in corso fino al 3 gennaio 2021 la mostra Cézanne e the Masters Painters: a Dream of Italy, che mette a confronto dipinti iconici dell’artista di Aix-en-Provence con i capolavori di casa nostra che lo ispirarono, da Tintoretto a El Greco, da Jusepe de Ribera a Luca Giordano. Un influsso destinato ad andare lontano, riverberandosi sui pittori moderni al di qua delle Alpi, come evidenzia l’esposizione tra opere di Umberto Boccioni, Giorgio Morandi e Carlo Carrà.
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Paul Cézanne, La Montaigne Saint-Victoire, 1887-1890 I Musée d'Orsay, Parigi
Vai alla Gallery: Monet, gli Impressionisti e i capolavori del Musée Marmottan Monet di Parigi
Un’occasione unica per ripercorrere i passi del movimento pittorico più amato al mondo.
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Berthe Morisot, Donna con ventaglio o Il ballo, 1875, Olio su tela, 52 x 62 cm, Parigi, Musée Marmottan Monet © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images
Curata dalla direttrice del museo francese Marianne Mathieu, Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi porta a Bologna in prima mondiale un percorso tra tesori raramente concessi in prestito. Alcuni di questi sono al loro primo viaggio: è il caso della Ragazza seduta con cappello bianco di Renoir, del Ponte dell'Europa. Stazione di Saint-Lazare di Monet e del Ritratto di Berthe Morisot distesa di Manet. Una scelta in controtendenza rispetto agli scenari austeri dell’arte post-Covid, come osservato dalla direttrice di Arthemisia Iole Siena, che ha collaborato con il Marmottan alla realizzazione del progetto. “Dopo cinque mesi il mondo non è più quello di prima e quello della cultura, particolarmente colpito dalla pandemia, sta vivendo una forte battuta d’arresto. In questo contesto l’apertura di una mostra come Monet e gli Impressionisti emoziona più del solito, perché significa gettare il cuore oltre l’ostacolo, superare paure e incertezze e privilegiare l’interesse del pubblico rispetto al proprio”, ha commentato Siena parlando anche a nome del Musée Marmottan.
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Camille Pissarro, Boulevard esterni, effetto di neve, 1879. Olio su tela, 54x65 cm I Parigi, Musée Marmottan Monet, dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940 © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images
Insieme ai dipinti inediti al di fuori della Francia, a Bologna vedremo pietre miliari della pittura impressionista come il Ritratto di Madame Ducros di Degas, il Ritratto di Julie Manet di Renoir e Nymphéas di Monet, attualmente protagonista assoluto di un insolito allestimento a Genova (Cinque minuti con Monet. A tu per tu con le Ninfee, in programma fino al 23 agosto a Palazzo Ducale). Qui il distanziamento sociale diventa un’opportunità, offrendo agli spettatori un’esperienza di visita privata che valorizza la forza espressiva della grande tela del maestro di Giverny.
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Pierre Auguste Renoir (1841-1919), Ritratto di Julie Manet, 1894. Olio su tela, 55x46 cm I Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Annie Rouart, 1993 © Christian Baraja SLB
Le mostre di Bologna e di Genova fanno parte di un più ampio progetto di scambio tra il museo simbolo degli Impressionisti e l’Italia. Al Musée Marmottan è infatti in corso fino al 3 gennaio 2021 la mostra Cézanne e the Masters Painters: a Dream of Italy, che mette a confronto dipinti iconici dell’artista di Aix-en-Provence con i capolavori di casa nostra che lo ispirarono, da Tintoretto a El Greco, da Jusepe de Ribera a Luca Giordano. Un influsso destinato ad andare lontano, riverberandosi sui pittori moderni al di qua delle Alpi, come evidenzia l’esposizione tra opere di Umberto Boccioni, Giorgio Morandi e Carlo Carrà.
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Paul Cézanne, La Montaigne Saint-Victoire, 1887-1890 I Musée d'Orsay, Parigi
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Un’occasione unica per ripercorrere i passi del movimento pittorico più amato al mondo.
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