Dal 6 maggio la riapertura con un nuovo allestimento
Un museo da riscoprire: la Galleria dell'Accademia di Firenze cambia pelle
Allestimento della Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Massimo Sestini | Courtesy Galleria dell'Accademia
Samantha De Martin
06/05/2021
Firenze - La casa del David cambia look e, in concomitanza con la ripartenza, sfodera al pubblico un nuovo, sorprendente allestimento.
La Galleria dell’Accademia di Firenze riapre oggi le porte dopo un lungo periodo che ha visto il museo impegnato in grandi cantieri di ristrutturazione, con la movimentazione di oltre 600 opere e un percorso espositivo oggetto di un’autentica rivoluzione.
“È stata un’impresa oserei dire ciclopica, ricollocare tutte queste opere - commenta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia -. I lavori che sistematicamente abbiamo iniziato per risolvere i numerosi problemi conservativi dell’edificio, ci hanno messo di fronte a una grande sfida: ripensare l’assetto espositivo del museo, nel rispetto delle sue collezioni. Sono molto felice del risultato, che ritengo molto accattivante, e di poterlo condividere con il nostro pubblico”.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Guido Cozzi | Courtesy Galleria dell'Accademia
Dal violoncello di Stradivari al clavicembalo in ebano: le chicche della sezione Strumenti Musicali
Una delle chicche dell’allestimento riguarda la sezione dedicata agli Strumenti Musicali che, con i suoi pezzi rari, sarà adesso collegata direttamente, tramite un nuovo varco, alle sale delle mostre temporanee. Qui sarà possibile immergersi nella magia del Rinascimento grazie ai dipinti che arrivano dalla Sala del Colosso, ancora chiusa per lavori.
La visita al museo avrà inizio proprio dal dipartimento degli Strumenti Musicali che, dal 2001 accoglie la collezione del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze con una cinquantina di strumenti musicali provenienti dalle collezioni private dei granduchi di Toscana, i Medici e i Lorena.
La viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari, un violino Stradivari del 1716, una spinetta ovale e un clavicembalo in ebano, le chicche da non perdere.
Dalla Tribuna, dove campeggia il David, il visitatore si addentra nel cammino tra I Prigioni di Michelangelo, accompagnato da una folta schiera di personaggi. Eccoli i gessi di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca, capolavori della collezione del Museo che fino ad oggi potevano passare inosservati.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Guido Cozzi | Courtesy Galleria dell'Accademia
Un’accoglienza corale tra i capolavori di Lorenzo Bartolini
A ripopolare, con partecipazione quasi corale, il nuovo percorso, sono le sculture e i busti di nobildonne e musicisti dell’epoca, ninfe e figure mitologiche, frutto dell’estro di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani a cavallo fra il Sette e l'Ottocento, il cui studio è idealmente ricreato nella Gipsoteca. Ospitava circa 450 opere - abitualmente poco visibili perché collocate su alte mensole - insieme ad alcuni esempi del suo allievo Luigi Pampaloni.
Raggruppate per aree tematiche, queste sculture ci consentono adesso, attraverso una visione ad altezza uomo, di avere uno spaccato della moda dell’epoca, tra acconciature e abiti alla moda.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Massimo Sestini | Courtesy Galleria dell'Accademia
Un viaggio nella pittura fiorentina di Quattro e Cinquecento
Ad arricchire gli ambienti delle ex-Fiorentine, solitamente destinati alle esposizioni temporanee, dove adesso si trovano i dipinti che prima occupavano la Sala del Colosso, è una raccolta straordinaria, una vera e propria summa della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento che, in questa sistemazione, riscopre tutto il suo splendore.
Grazie anche ad una illuminazione più accurata, l’occhio diviene più agile nel frugare tra le delicate sfumature dei colori della Tebaide di Paolo Uccello, fino adesso perdute.
C’è Sandro Botticelli, con la Pala del Trebbio, dal nome del Castello mediceo dal quale proviene, e ci sono alcuni illustri esponenti delle più importanti botteghe fiorentine del Rinascimento, da Domenico Ghirlandaio a Filippino Lippi. Questo nuovo allestimento, immortalato dagli scatti donati alla Galleria da Massimo Sestini, è in funzione della durata dei diversi cantieri che interessano la Gipsoteca e la Sala del Colosso come le sale Bizantine e il primo piano.
Nuove aperture e ulteriori cambiamenti si susseguiranno da giugno in poi, mentre a luglio termineranno i grandi lavori sull’impiantistica che coinvolgono tutto il museo. Una rivoluzione, quella che coinvolge La Gallerie dell’Accademia, che prova il dinamismo di un museo vivo, tutto da riscoprire.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Guido Cozzi | Courtesy Galleria dell'Accademia
Leggi anche:
• Cinque cosa da sapere sulla Galleria dell'Accademia di Firenze
La Galleria dell’Accademia di Firenze riapre oggi le porte dopo un lungo periodo che ha visto il museo impegnato in grandi cantieri di ristrutturazione, con la movimentazione di oltre 600 opere e un percorso espositivo oggetto di un’autentica rivoluzione.
“È stata un’impresa oserei dire ciclopica, ricollocare tutte queste opere - commenta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia -. I lavori che sistematicamente abbiamo iniziato per risolvere i numerosi problemi conservativi dell’edificio, ci hanno messo di fronte a una grande sfida: ripensare l’assetto espositivo del museo, nel rispetto delle sue collezioni. Sono molto felice del risultato, che ritengo molto accattivante, e di poterlo condividere con il nostro pubblico”.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Guido Cozzi | Courtesy Galleria dell'Accademia
Dal violoncello di Stradivari al clavicembalo in ebano: le chicche della sezione Strumenti Musicali
Una delle chicche dell’allestimento riguarda la sezione dedicata agli Strumenti Musicali che, con i suoi pezzi rari, sarà adesso collegata direttamente, tramite un nuovo varco, alle sale delle mostre temporanee. Qui sarà possibile immergersi nella magia del Rinascimento grazie ai dipinti che arrivano dalla Sala del Colosso, ancora chiusa per lavori.
La visita al museo avrà inizio proprio dal dipartimento degli Strumenti Musicali che, dal 2001 accoglie la collezione del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze con una cinquantina di strumenti musicali provenienti dalle collezioni private dei granduchi di Toscana, i Medici e i Lorena.
La viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari, un violino Stradivari del 1716, una spinetta ovale e un clavicembalo in ebano, le chicche da non perdere.
Dalla Tribuna, dove campeggia il David, il visitatore si addentra nel cammino tra I Prigioni di Michelangelo, accompagnato da una folta schiera di personaggi. Eccoli i gessi di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca, capolavori della collezione del Museo che fino ad oggi potevano passare inosservati.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Guido Cozzi | Courtesy Galleria dell'Accademia
Un’accoglienza corale tra i capolavori di Lorenzo Bartolini
A ripopolare, con partecipazione quasi corale, il nuovo percorso, sono le sculture e i busti di nobildonne e musicisti dell’epoca, ninfe e figure mitologiche, frutto dell’estro di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani a cavallo fra il Sette e l'Ottocento, il cui studio è idealmente ricreato nella Gipsoteca. Ospitava circa 450 opere - abitualmente poco visibili perché collocate su alte mensole - insieme ad alcuni esempi del suo allievo Luigi Pampaloni.
Raggruppate per aree tematiche, queste sculture ci consentono adesso, attraverso una visione ad altezza uomo, di avere uno spaccato della moda dell’epoca, tra acconciature e abiti alla moda.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Massimo Sestini | Courtesy Galleria dell'Accademia
Un viaggio nella pittura fiorentina di Quattro e Cinquecento
Ad arricchire gli ambienti delle ex-Fiorentine, solitamente destinati alle esposizioni temporanee, dove adesso si trovano i dipinti che prima occupavano la Sala del Colosso, è una raccolta straordinaria, una vera e propria summa della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento che, in questa sistemazione, riscopre tutto il suo splendore.
Grazie anche ad una illuminazione più accurata, l’occhio diviene più agile nel frugare tra le delicate sfumature dei colori della Tebaide di Paolo Uccello, fino adesso perdute.
C’è Sandro Botticelli, con la Pala del Trebbio, dal nome del Castello mediceo dal quale proviene, e ci sono alcuni illustri esponenti delle più importanti botteghe fiorentine del Rinascimento, da Domenico Ghirlandaio a Filippino Lippi. Questo nuovo allestimento, immortalato dagli scatti donati alla Galleria da Massimo Sestini, è in funzione della durata dei diversi cantieri che interessano la Gipsoteca e la Sala del Colosso come le sale Bizantine e il primo piano.
Nuove aperture e ulteriori cambiamenti si susseguiranno da giugno in poi, mentre a luglio termineranno i grandi lavori sull’impiantistica che coinvolgono tutto il museo. Una rivoluzione, quella che coinvolge La Gallerie dell’Accademia, che prova il dinamismo di un museo vivo, tutto da riscoprire.
Galleria dell'Accademia di Firenze | Foto: © Guido Cozzi | Courtesy Galleria dell'Accademia
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