Cenni biografici

Bourgeoise
 

08/10/2001

“La mia infanzia non ha mai perso la sua magia, il suo mistero, e il suo dramma”. Così Louise Bourgeois, novant’anni, parigina. Il suo lavoro rimane ancora oggi legato al nucleo tematico delle vicende familiari. Primaria fonte d’ispirazione, quelle da lei vissute, sono esperienze rimaste impresse nella memoria di una bambina, cresciuta nel ruolo incerto di figlia di mezzo, tra ambiguità e relazioni problematiche (un padre autoritario, una madre protettiva, una tutrice di famiglia che era anche l’amante del padre). Ma anche l’immersione nell’arte e nella raffinatezza, nei luoghi dove viveva e nello studio del padre, restauratore d’arazzi. “Sono una persona scientifica. Credo nella filosofia, nella psicanalisi. Per me l’unica cosa che conta è ciò che è tangibile”. Gli studi di matematica alla Sorbonne, lo sviluppo di un pensiero logico, ma troppo teorico. Quindi la scelta di intraprendere la carriera artistica, frequentando scuole e accademie nell’area parigina. Il positivismo d’inizio novecento si farà sentire nella sua opera, in particolar modo le teorie freudiane: pulsioni di vita e di morte come si contrastano nell’uomo, così si ritrovano nei suoi lavori, dove anche la libido, spesso, è un’irrefrenabile forza generatrice. “La scultura esige un così grande coinvolgimento fisico che, mediante lei, si possono trasgredire i propri demoni. Il disegno non ha queste pretese. Il disegno è solo un piccolo aiuto.” Nel 1938 si trasferisce a New York con il marito Robert Goldwater, storico di arte tribale, dove inizia a lavorare alla scultura. Dal ’49, lavora il marmo, l’acciaio, ma utilizza anche il vetro o il tessuto, il lattice e ogni sorta di mezzi per creare delle installazioni che prolungano l’opera scolpita. Allo stesso tempo continua a disegnare, sperimentando diverse tecniche e supporti, perché ritiene questa la maniera più diretta per dar forma alle visioni interiori. Il disegno infatti è per l’artista francese, sia una fase preparatoria per le sculture, sia un’opera esteticamente compiuta. Le opere di Louise Bourgeois fanno parte delle maggiori collezioni mondiali: "Eyes e Sleeping Figure" presso il MOMA di New York; "Dagger Child", "Le Delfi" presso il Guggenheim di New York; "L’araignée" presso il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. Alla Tate Modern Gallery di Londra ha realizzato un imponente lavoro che ha inaugurato la “Unilever Series” ed è anche presente nella collezione permanente con una serie di installazioni intitolata "The Cells". Sempre alla Tate Modern nell’ambito della attuale grande mostra sul Surrealismo, l’artista è protagonista con alcuni lavori in una sala, l’ultima, dedicata agli oggetti erotici. Sono due le gallerie che rappresentano Louise Bourgeois: la “Galerie Le long” di Parigi e la “Galerie Karsten Greve” di Colonia.

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